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Memorial Fosson, Massimo Raffaelli: “Teniamo duro fino alla fine”

Esistono figli di sangue e figli di passione ed è proprio di quest’ultimi di cui vogliamo parlare, ovvero del Memorial Fosson e di chi lo ha messo al mondo, Massimo Raffaelli, Presidente dello Sci Club Aosta. Evento che si appresta a compiere l’undicesimo compleanno. Il fatto è proprio questo: il settore giovanile sta cercando di capire se la festa ci sarà, vista la situazione. Più che altro perché, considerando l’andazzo, molti si aspettano di ricevere l’odiosa comunicazione: “L’evento è stato annullato”.

Invece noi teniamo duro”  tuona Massimo. “E sarà così fino alla fine. Abbiamo già pronti il programma B e il programma C. Non vivo sulla luna, chiaro è che pensare oggi di fare una gara tra un mese fa fin quasi ridere, però nessuno ci impedisce di sperare. E stiamo lavorando a tutti gli aspetti organizzativi ogni giorno!

Programma B e C?
Significa spostare il tutto di una settimana o dieci giorni, quindi proprio a ridosso di Natale. Si sa che la Regione sta cercando di creare i presupposti per aprire gli impianti proprio in quei giorni, ovvero attorno al 18 di dicembre. Se ci saranno le condizioni perché questo accada, noi saremo pronti.

Nel frattempo qualche sci club si è ritirato?
Uno solo, ma in compenso se n’è iscritto un altro, rimasto inizialmente fuori perché in ritardo. Stiamo parlando, per tutti, di una pre iscrizione. Bisognerà poi vedere lo sviluppo della situazione soprattutto per la gestione degli alberghi. Quindi prima di tutto attendiamo di capire se la gara è confermata. Se ci sarà bandiera bianca, in base alle disposizioni, decideremo se dare il via con i soliti numeri o se saremo costretti a stabilire un tetto massimo.

Al momento stiamo parlando di?
Circa 650 atleti in rappresentanza di 64 sci club. Le squadre sono da 12 ma non tutti si presentano con le formazioni complete. Perché, è bene ricordarlo. Il Trofeo Fosson è a squadre, non considera le gare individualmente. Attualmente, sembrerà strano, oppure no, ma c’è quasi più richiesta quest’anno delle stagioni passate.

Finora c’è stato solo un evento agonistico, quello di Solda. Cercherete di seguire i medesimi aspetti organizzativi?
Stiamo valutando un po’ di cose. Ad esempio consegnare agli atleti un pettorale unico per i tre giorni di gara. Stiamo studiando un sistema con i cronometristi, considerando, ovviamente, che gli ordini di partenza sono diversi.

Tanti atleti su quanti tracciati?
Normalmente ne utilizziamo tre in contemporanea e sono già tanti. Ma nell’eventualità possiamo anche prevederne un quarto, proprio per concentrare meno persone possibili ed evitare al massimo il pericolo di assembramenti. Significa far partire nello stesso momento, due gigante e due slalom.

Ne avete già parlato con Pila?
Guarda, oggi a Pila si sta quasi in maniche corte, per cui c’è anche questo problema da risolvere. Ora ovviamente sti sta pensando a ben altro, però se giri la testa all’insù, ti accorgi bene che non c’è nemmeno un chicco di neve! Non abbiamo parlato ancora direttamente, perché in questa fase preferiamo lasciarli lavorare senza distrazioni. Però siamo certi che appena ci sarà la temperatura daranno “fuoco” ai cannoni.

Detto questo non siamo diversi da nessun altro, quindi si vive alla giornata. L’unica certezza assoluta che ho, è che noi, come detto prima, non molleremo fino alla fine.

Una strenue lotta…
Facciamo parte del sistema e per noi è importante tornare al più presto alla normalità. Lo sci, di per sé, ha già tutti i crismi del distanziamento. Le restrizioni, per carità, devono esserci assolutamente. Però lo sci è un’altra cosa. Non è fare shopping in centro o lo struscio sul lungomare.

C’è un altro aspetto. Si presenterebbero al cancelletto atleti che non mettono gli sci da un bel po’ di tempo…
Abbiamo pensato anche a questo. Ma è bene precisare che non stiamo parlando di gare della vita! Il Fosson non assegna titoli. È un evento agonistico, certamente, ma dev’essere preso senza patemi. L’individuo conta meno o nulla rispetto al concetto di squadra. E poi le piste… Quelle di Pila scelte sono facili e altrettanto semplici sarebbero le tracciature. Non buttiamo i ragazzi giù per i muri di Kitzbühel! Il Fosson ha proprio un altro spirito.

È un momento di confronto generale per i Children. Un antipasto della stagione che verrà. Per gli allenatori si tratta anche di tirare qualche somma dopo il lungo periodo estivo di addestramento e allenamento.

E poi, ti dirò, il Fosson ha successo proprio perché ci sono le condizioni per dare il via alle gare in maniera soft. Tutti sanno che le piste sono preparate bene e che anche i pettorali più alti trovano ottime condizioni. È sempre stato così fin dalla prima edizione.

Che è sempre curato da te…
Eh sì, l’idea è stata proprio nostra
(Sci club Aosta ndr). Ho creato il format poi col supporto di Davide Marta, di Race proprio undici anni fa

Si è modificato nel corso degli anni?
Nella sostanza no, ma lo spirito degli allenatori indubbiamente sì. Non so dirti se è meglio o peggio, ma con i tecnici dei primi anni c’era più uno spirito combattivo nel senso di squadra.

Saracco era il campione del mondo di questo! Lui come Elena Valt e gli allenatori di quella fascia di età. Ora sono quasi tutti molto più giovani. Addirittura tra loro c’è anche chi al Fosson ha partecipato come atleta.

Forse l’unico rimasto di quella schiera è Vincenzo Tondale. Quello che veramente è rimasto identico è lo spirito dei ragazzi.

Quando sei partito pensavi che il Fosson diventasse così importante?
Passerò un po’ da presuntuoso, ma devo dirti che… ne ero certo. È nato dalla mia esperienza personale, da genitore. Portando i ragazzi in giro a far gare mi ero accorto che c’era un buco clamoroso.

I children fino a febbraio, a parte gli appuntamenti regionali, non partecipano a gare che contano. Così poter organizzare un evento, naturalmente ben fatto, di carattere nazionale, dopo sei mesi di allenamenti, non poteva che essere ben accolto dagli sci club. Senza contare che la formula a squadre toglie parecchio stress agli stessi atleti.

@foto Race ski magazine

E gli sci club vi stanno tempestando di telefonate?
Un po’ sì, ma non per sapere se l’evento si farà. Più che altro per questioni organizzative. Poi, comunque siamo tutti collegati in chat don tutti gli allenatori. Diciamo che stanno aspettando assieme a noi.

Il prossimo confronto importante quando ci sarà?
Il 3 dicembre, quando scadrà il Dpcm attualmente in vigore. Ma aspettiamo con grande trepidazione anche il parere del CTS riguardo all’apertura degli impianti a larga scala, che dovrebbe arrivare la prossima settimana.

Insomma, bisogna continuare a crederci…
Fino alla fine! Memorial Fosson massimo raffaelli Memorial Fosson massimo raffaelli

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).