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Mental coach, i momenti della partenza

Uno dei momenti cruciali della gara è senz’altro quello della partenza, forse una delle situazione in cui i mental coach lavorano maggiormente con gli atleti. Per chi invece atleta non è il cancelletto si chiama dicembre!

La preparazione fisica degli sciatori amatoriali è iniziata da mesi attraverso corsi di presciistica e attività sportive varie. Preparatori atletici e personal trainer sono formati per aiutare sia i grandi campioni, sia gli sciatori amatoriali, a fortificare la muscolatura per reggere i carichi implicati di una sciata a perdifiato.

Grazie alle cime imbiancate, tutti noi stiamo controllando in fretta e furia l’attrezzatura: sci, scarponi e abbigliamento.

Una visita nei negozi di abbigliamento sportivo e negli ski-service e d’obbligo, vogliamo essere certi che tutto sia pronto per il via. I piedi (che solo da qualche mese hanno abbandonato gli infradito) hanno bisogno di abituarsi nuovamente a calzature più rigide e pesanti.

Indossare per qualche minuto gli scarponi di sci anche quando siamo comodamente a casa nostra può essere un modo per riprendere le giuste percezioni del piede.

Serve anche controllare se lamine degli sci sono ben affilate, poiché fare la prima sciata con le lamine arrugginite o tonde non gioverà sicuramente alla nostra autostima.

Così come nell’outfit tecnico dobbiamo sentirci comodi, riprovare l’abbigliamento e sentire di essere nella «taglia giusta» ci aiuterà a muoverci agevolmente durante la nostra sciata, aumentando la nostra autostima.

Alcuni di noi hanno già programmato la prima uscita, il primo weekend spendibile sulle piste di sci, altri sanno di dover pazientare almeno fino alle vacanze natalizie. Anche i grandi campioni si occupano di tutto questo per essere pronti al via, ma oltre alle componenti in questione si occupano anche della parte mentale.

Quindi, dopo la preparazione fisica e l’attrezzatura messa a punto, come possiamo fare anche noi a prepararci mentalmente?

L’obiettivo della preparazione mentale è disporre la mente ad essere pronta alle prime curve, alle prime piste, come se non avesse mai smesso di sciare.

Come possiamo fare tutto questo? Possiamo iniziare a riattivare i ricordi del passato riguardando filmati, fotografie e immagini condivise sui social, tutto ciò che può richiamare l’azione della sciata.

Per coloro che vogliono andare oltre, è possibile utilizzare lo strumento mentale preferito da tutti gli atleti: l’allenamento ideomotorio.

I grandi campioni di sci, dopo la ricognizione del tracciato di gara, costruiscono la loro migliore prestazione attraverso la mente.

Immaginare con la mente di fare più volte il percorso di gara è utile per tre motivi:

1. Aiuta a memorizzare il tracciato nei minimi particolari, rispetto alla tipologia di neve, terreno, percorso e punti chiave.

2. Aiuta la mente ad attivare i motoneuroni, «come se» quella azione avvenisse realmente, cioè, una parte del cervello è convinta che l’atleta sta veramente scendendo lungo il tracciato e lo sta facendo nel miglior modo possibile.

3. Aiuta la mente a restare sul compito che deve svolgere mantenendo il focus sulla prestazione e non sul risultato della gara. Questo aiuta l’atleta a gestire la pressione interna dell’ansia.

Nello stesso modo, anche gli amanti dello sci alpino possono allenare la mente preparando al meglio le prime sciate. In uno stato di rilassamento, ad occhi chiusi, proviamo a richiamare alla mente una discesa svolta l’anno precedente che è rimasta dentro di noi per le belle emozioni che ci ha regalato.

Adesso, immaginiamo di essere di essere in cima a quella pista e di prepararci alla discesa. Visualizziamo noi stessi attivando in modo polisensoriale, cioè con tutti i nostri sensi: la vista, il tatto, l’udito, il gusto e l’olfatto.

Ci possiamo immaginare inizialmente in modo indiretto, come se guardassimo il film di noi stessi, ma ciò che funziona meglio e che consiglio è percepirci in prima persona sentendo che siamo gli attori di quella scena.

Quando ci sentiamo pronti al via, concentriamo la nostra attenzione sui muscoli del corpo, immaginiamo di spingere con i bastoncini per prendere velocità e…

Via, ecco la prima curva, le sensazioni di piedi che entrano di spigolo ricercando la conduzione di curva e sentiamo lo sci che deformandosi traccia una direzione curvilinea.

E poi via con l’altra curva, sentiamo la velocità che aumenta, lo sforzo muscolare e percepiamo la consistenza della neve, le ondulazioni del terreno, la pendenza.

Una volta preso il via possiamo sbizzarrirci immaginando tutto ciò che vogliamo, archi di curva, panorami fantastici, condizioni meteo.
Attenzione però, per far funzionare questa tecnica mentale, tutto deve essere più reale possibile rispetto al nostro livello tecnico e fisico.
Troppo comodo sentirsi Goggia o Paris quando ancora sciamo a spazzaneve!

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).