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Neveplast, un pump track per Michela Moioli

Neveplast ha realizzato un pump track per Michela Moioli che ringrazia con gli interessi: “Fortuna che esistono aziende come Neveplast che credono nel nostro sport”. Questo scrive la numero uno al mondo di SBX su Instagram dopo aver testato la Start Section realizzata su misura per lei, dalla crew  di Selvino Sport. “Grazie! È una figata questa pump track, è proprio come la volevo io e poi sembra di essere sulla neve”.

Michela Moioli (nella foto cover con Niccolò Bertocchi ad di Neveplast) l’immensa campionessa di SBX, prima di tutto dice grazie. E lo fa con la spontaneità e la sfrontatezza dei suoi 24 anni e con la consapevolezza acquisita che dopo quello che è successo nulla deve essere dato per scontato.

Sulla schiena ha tatuata la Fenice, il simbolo della sua rinascita quando a Phoenix Park (anche il nome un segno del destino) conquistò l’oro olimpico e salì sul tetto del mondo. Michela oggi è il simbolo della rinascita di Bergamo.

Sono legata in maniera viscerale alla mia terra, alla mia gente e vederla così martoriata mi ha fatto sentire impotente. L’unica cosa che potevo fare era vincere. Ho vinto per Bergamo, per la mia Alzano Lombardo. Non è stato facile ma l’amore per le mie radici mi hanno portato la terza sfera di cristallo!”.

Me lo ripeterà altre volte nel corso dell’intervista quanto è forte il legame con la sua terra, che non cambierebbe per nessun altro posto al mondo.

A 25 anni ancora da compiere  la Moioli ha inanellato 29 podi, quattro medaglie iridate, un oro olimpico e tre coppe di cristallo. Ma ha ancora tanta fame. Come tutti i campioni Michela pensa solo a vincere e a diventare sempre più forte, soprattutto nella fase più delicata delle gare, quella della partenza, dove può migliorare ancora tanto.

Dalla collaborazione con Nevplast e Selvino Sport è nato, a Selvino, un centro dedicato agli allenamenti delle partenze dal cancelletto per atleti degli sci club e delle squadre, soprattutto della Lombardia. L’apertura è prevista per le prime settimane di giugno.

Il set up Neveplast prevede 3 partenze per lo sci alpino ed una dedicata allo Ski cross e SBX. Un ampliamento che va a valorizzare la pista teaching oggetto di  fresco ed ampio restyling.

Ho incontrato Michela Moioli dopo il primo test a Selvino.

Emozioni a caldo dopo aver collaudato la pump track di Neveplast per allenare la partenza.
Sono felicissima, mi piace un sacco! Era esattamente quello che cercavo per completare il puzzle dell’allenamento estivo. Mi sembrava davvero di essere sulla neve! E poi sarà contenta anche mia madre visto che inizialmente volevo mettere la struttura in giardino, ma lei vuole montare la piscina.

È una partenza molto piana, con piccole whoops  che però mi danno la possibilità di creare velocità e di lavorarle invece di subirle.

Dicevi quindi che sul Neveplast hai ritrovato le stesse sensazioni della neve…
Esattamente. La condizione della pump track Neveplast è proprio quella che trovo in genere nelle Start Sections delle gare di Coppa del Mondo. Neve battuta, molto dura ma non ghiacciata. Mi piace Neveplast, bergamasca come me, e azienda che fa di tutto per diffondere la cultura e la pratica degli sport invernali, anche partendo dalla città.

Quanto è importante la Start Section in uno SBX?
La partenza è fondamentale in una gara di SBX ed è tanto più importante quanto più la pista di gara è corta. Se la pista è lunga, anche se parti dietro, hai maggiori possibilità di recuperare. Però recuperare è sempre difficile, quindi è meglio partire e stare davanti evitando anche i contatti che nelle prime fasi della gara sono molto frequenti.

Nelle gare le partenze non sono tutte uguali. Quali prediligi e su quali potresti migliorare?
Le partenze come quella progettata insieme a Neveplast e ai ragazzi di Selvino Sport, con strutture più piccole e più piane, sono quelle in cui faccio più fatica e in queste è fondamentale ripetere il gesto tecnico più volte possibile.

Le partenze che prediligo, invece, sono quelle più ripide, più fisiche e meno tecniche.

Quanto tempo dedichi all’allenamento delle partenze?
Io sono una perfezionista e non mi accontento mai. Ogni anno, in vista dell’estate, cerco di inventarmi qualcosa per migliorare. Uno dei miei crucci è sempre stata la Start Section.

Sono sicura che ora, grazie a questo nuovo progetto avrò davvero la possibilità di perfezionarmi.

A Selvino verrò appena posso, dista solo mezz’ ora di macchina da casa. E, ora che ci penso, verrò spesso in bici per allenarmi ancora di più.

Quali programmi di allenamento avete con la squadra quest’estate?
Quest’estate abbiamo in programma una settimana a giugno allo Stelvio, in ghiacciaio, e poi si vedrà. Tutto dipende dall’evoluzione dell’allerta sanitaria.

Per me avere una postazione fissa di Start Section che posso sfruttare quando voglio indipendentemente dal meteo e, in questo periodo, anche dalle restrizioni legate al Covid-19 è sicuramente vantaggioso.

Cosa pensi di Urban Ski Lab, la pista Neveplast in centro a Bergamo dove i ragazzi di due istituti superiori, imparano a sciare durante le lezioni di educazione fisica, nel giardino della scuola?
Credo che sia una figata. È un format innovativo che penso dovrebbe essere copiato da molte altre città in Italia e anche all’estero. Avrei voluto avere anch’io questa opportunità quando frequentavo la scuola. Dopo quello che è successo ci sarà una rivalutazione degli sport all’aria aperta.

A proposito di scuola, che studente eri?
A scuola sono sempre andata bene anche se gli ultimi anni era difficile conciliare le lezioni con gli allenamenti, ma mi impegnavo molto. Io cerco di fare tutto al meglio, sempre. Sono fatta così.

Nel tuo archivio foto hai centinaia di foto in cui esulti avvolta dal tricolore: si dice in questo periodo che dovremmo vergognarci meno di essere italiani…
Vero. L’Italia è un grande Paese. Sono fiera di essere italiana e gonfio il petto d’orgoglio quando penso alle mie radici. Nessuno si vergogni mai di essere bergamasco!

Sono fiera di come la mia gente ha affrontato questo periodo drammatico, credo che nel DNA dei bergamaschi ci sia resilienza, spirito di sacrificio e una propensione naturale a rimboccarsi le maniche. Non cambierei il mio paese con nessun altro posto al mondo perché per me è casa. 

Cosa rappresenta per te Livigno?
Livigno è la mia seconda casa. A Livigno in ogni stagione dell’anno trovo gli strumenti giusti per allenarmi: in inverno le piste, in estate la palestra, la pista atletica, la bici e tanto altro.

Svolgere parte della preparazione atletica estiva in altura è fondamentale per chi pratica il mio sport. Livigno è un vero paradiso. Non manca niente. Solo la Start Section Neveplast!

A proposito di Livigno: un messaggio per Giorgio Rocca?
Caro Giorgio so che non ti tiri indietro davanti alle sfide: appuntamento in pista, magari pista Neveplast, tu con lo snowboard io con gli sci e vediamo chi vince!

In questo periodo più che mai il tema della sostenibilità è diventato centrale. Neveplast  è azienda ecofriendly e i suoi prodotti sono rigenerabili.  Cosa fai, nella quotidianità, per rispettare di più l’ ambiente?
Io adoro vivere in mezzo alla natura. Credo che dobbiamo rispettarla tutti molto di più. Un gesto quotidiano che cerco di fare per impattare meno sull’ambiente è limitare l’utilizzo della macchina. Cerco di muovermi, quando è possibile, in bici.

Torniamo un po’ alla situazione attuale. Il lockdown si è allentato ma è fondamentale che tutti rispettino le regole, anche i giovani che fanno più fatica. Qual è la tua opinione al riguardo?
Noi atleti siamo abituati ad eseguire gli ordini e a fare quello che ci viene detto senza reclamare. Per me è stato più facile rispettare le regole del lockdown. Ai giovani che fanno fatica a rispettare il distanziamento dico che dobbiamo essere più responsabili, meno egoisti. Anche a me piace farmi l’aperitivo ma con il buon senso.

Non hai nemmeno 25 anni e hai vinto tantissimo… e ora?
Io penso solo ad allenarmi e a vincere sempre di più. Fin da piccola mi arrabbiavo tantissimo quando arrivavo seconda perché il mio obiettivo è sempre stato quello di vincere.

Ci sono molti fattori che devono combaciare per andare forte. Subito dopo Pyeongchang ho attraversato una crisi perché, pur ottenendo buoni risultati, non avevo più la grinta e la determinazione che ho sempre avuto. Quest’anno invece è stata una stagione fantastica.

Hai un modello di riferimento, un campione al quale ti ispiri?
Vado sempre in crisi quando mi fanno queste domande. Se devo fare un nome dico Antonio Rossi, gran bella persone e atleta pazzesco che per me è di grande ispirazione.

Progetti per il futuro?
Beh, io continuo ad allenarmi e l’anno prossimo ci sono i Mondiali, la Coppa del Mondo e più avanti i Giochi Olimpici di Milano-Cortina. Sono consapevole, la pandemia ha cambiato per sempre la nostra vita anche di atleti. Dovremo adattarci a continui e possibili cambiamenti (gare cancellate, rimandante, allenamenti ristretti e restrizioni negli spostamenti…) ma non mi fa paura, perché noi atleti ci siamo abituati.

Cesare Pisoni  (DT nazionale SBX) dice che di Michela Moioli ne nasce una ogni 20 anni
Moioli dice, anche di Cesare Pisoni! Colgo l’occasione per ringraziare tutto il mio staff: oltre a Cesare, gli allenatori Luca e Stefano Pozzolini e Riccardo Bagliani, i miei skiman Claudio Consagra e Riccardo Ronchi,  il mio preparatore atletico Simone Maffioletti e il fisioterapista Marco Proserpio. Lo snowboard cross è uno sport individuale, è l’atleta che fa la differenza ma avere un’ottima squadra a supporto è meglio!

M. Moioli instagram


Oltre alla pump track Neveplast per lo SBX e ski cross a Selvino è imminente l’ apertura di un piccolo centro agonistico dedicato agli allenamenti delle partenze dal cancelletto per atleti degli sci club e delle squadre, soprattutto della Lombardia.
Il set up Neveplast prevede 3 partenze per lo sci alpino ( una più piana e due più ripide e parallele). Un ampliamento che va a valorizzare la pista teaching oggetto di  fresco ed ampio restyling. L’apertura è prevista per le prime settimane di giugno.

(Camilla Ronchi)

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).