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Carlo Janka è già… partito!

Carlo Janka ha iniziato a sciare come fa di solito, o meglio, è già partito. Dopo l’allentamento del lockdown avvenuto anche in Svizera, l’atleta elvetico, in attesa di mettere gli sci sulla neve, alterna allenamenti a secco con prove di partenza dal cancelletto sulla rampa in materiale sintetico. Quella che Neveplast ha allestito quattro anni fa. E che è teatro fisso degli allenamenti dello Swiss Ski Team e degli sci club della zona.

Un ragazzo normale Carlo Janka, senza atteggiamenti o dichiarazioni da superstar. Una carriera, la sua, con un prima ed un dopo. In mezzo ci sono gli infortuni e i problemi fisici con i quali l’immenso talento dei Grigioni convive ormai da 10 anni. “Lo sci per me continua a essere divertimento puro. Nonostante gli infortuni e gli stop forzati, l’adrenalina è la stessa che provavo da ragazzino. Quando correvo con lo sci club  Obersaxen.  Se non ti diverti più non puoi sperare in buon risultato. Dunque fino a quando provo questo sentiment, vado avanti.

Janka non è certo il tipo che si guarda indietro o si piange addosso. Atteggiamento che gli consente di affrontare la difficile situazione di questo periodo. “Voglio fare un saluto speciale alla Lombardia e soprattutto a Begamo. Non ci sono mai stato ma, appena potrò, ci andrò sicuramente.

 E’ un momento davvero complicato, soprattutto da voi in Italia e in particolare in Lombardia.  Vi sono vicino e dai miei Grigioni vi mando tutta l’energia di cui sono capace. Ci vuole pazienza, coraggio e  tanta forza per superare questa situazione. Io credo che dietro a ogni crisi ci sia un’ opportunità. Sarà così anche questa volta”.

A 19 anni il debutto in Coppa del mondo.  Nel 2010, a soli 23 anni, ha già due ori pesantissimi al collo (medaglia d’oro ai Mondiali in Val d’Isère e oro olimpico nel gigante di Vancouver) e una sfera di cristallo che mancava alla Svizzera dai tempi di Pauli Accola, nel 1992.

Una partenza da predestinato, vincente in tutte le discipline tanto da essere considerato l’erede di Hermann Maier. Nel 2011 iniziano i guai fisici  che non lo hanno mai completamente lasciato in pace.

Oggi a 33 anni, da poco papà della piccola Ellie, ha ancora un posto fisso tra  gli uomini Jet dello squadrone rosso crociato. La stagione 2019/020 è stata quella della rinascita con due podi e alcuni  piazzamenti tra i dieci.

Raggiunto al telefono Carlo ci ha raccontato dei suoi allenamenti ed obiettivi futuri, Covid-19 permettendo.

Come hai vissuto il lockdown?  Hai ripreso gli allenamenti?
Ho vissuto il periodo di lockdown con la mia famiglia. Qui la situazione è sempre stata abbastanza sotto controllo. Ho ripreso ad allenarmi solo il 4 maggio, non appena ci è stato consentito. In questa prima fase della preparazione mi concentro, come sempre, sulla preparazione atletica. Poi rimetterò gli sci e una parte importante del mio allenamento la svolgerò sulla rampa Neveplast che mi dà la possibilità di migliorare la mia tecnica nella partenza.

Una foto di Pentaphoto passata alla storia. Anno 2015, finali di Meribel

Quando inizierete con gli allenamenti con la squadra in ghiacciaio? Gli austriaci sono già sul chi va là…
La nostra prima trasferta sulla neve è fissata, per ora, per la prima  settimana di agosto. Sperando che la situazione contagi sia sotto controllo. In caso in cui non fosse possibile allenarsi sulla neve quest’estate la rampa Neveplast sarà sicuramente una buona alternativa.

Dalla primavera del 2016  nel centro sportivo di Obersaxen,  sopra un prato  accanto ai campo da tennis e a quello di calcetto, è stata posizionata una pista da sci, in materiale sintetico Neveplast.

Sulla rampa i ragazzini  delle squadre giovanili svizzere e i campioni dello Swiss Ski Team (Carlo Janka in primis) si allenano nel velocizzare la partenza dal cancelletto.

Il progetto del set up Neveplat prevedeva due partenze parallele. Una più ripida (circa 45% di pendenza) e una più piana. Dal 2019 è rimasta soltanto quella più piatta, ritenuta più funzionale. La pista è lunga circa 80 metri ed è dotata di due sistemi di rilevazione cronometrica che permettono di misurare la velocità in due punti. Pochi metri dopo la partenza e alla fine della pista.

L’intuizione di contattare l’ azienda bergamasca leader nella produzione di piste da sci artificiali è di Pius Berni e di Jorg Roter. Sono, rispettivamente, l’allenatore di Carlo e il coach che lo seguiva nel 2016. “Nella realizzazione del progetto è stata preziosa l’ intermediazione del nostro partner svizzero Borer. Precisa Niccolò Bertocchi, Ad di Neveplast. Il fatto che Janka e  gli atleti dello Swiss Ski Team si allenino sulla nostra pista è motivo di grande  orgoglio per noi. Credo che il nostro materiale possa essere davvero uno strumento importante per guadagnare centesimi preziosi in partenza”.

Carlo, quanto è importante partire bene dal cancelletto? Pensi che sia fondamentale soprattutto nella Discesa e nel Super G?
Lo sci è questione di secondi, anzi di centesimi. Quelli che spesso si perdono proprio nella primissima fase che coincide con l’uscita dal cancelletto. È chiaro che anche nel gigante, come nello slalom, una grande partenza abbia la sua importanza, Ma lì la velocità gioca un ruolo minore. Una brutta partenza in discesa, è molto più compromettente. Le partenza più difficili sono quelle in piano, come quella di Wengen che è la più piatta della Coppa del mondo.

Quanto è stata importante la rampa Neveplast per  migliorare la tua partenza dal cancelletto? La pista non è servita da tapis roulant, Pius Berni (storico allenatore di Carlo Janka) mi ha raccontato che il primo anno di apertura hai percorso 36 km a piedi su e giù dalla pista.

Sì, per fortuna l’anno dopo abbiamo pensato di utilizzare una moto elettrica che mi riportava in partenza. Credo di essere migliorato molto grazie al set up Neveplast che ti permette di simulare bene il movimento tecnico nella procedura di partenza.

Il vantaggio è poi che in una giornata puoi provare la partenza anche 15/20 volte di seguito cosa che in estate in ghiacciaio sarebbe impensabile. Una volta automatizzato il gesto tecnico sulla rampa devi poi riportare lo stesso movimento e le stesse sensazioni sulla neve.

A proposito di sensazioni. Trovi che Il materiale Neveplast riproduca le stesse sensazioni che si provano sciando su neve vera?
Neveplast è un ottimo prodotto che simula al massimo la sciata sulla neve. Si avvicina molto ma non è la stessa cosa.  Credo che sia impossibile sviluppare un materiale con le stesse identiche caratteristiche della neve naturale.

Esistono diverse scuole e diversi stili nell’uscire  dal cancelletto. Herman Mayer era famoso per le sue partenze esplosive, altri preferiscono un’uscita meno aggressiva. Tu da che parte stai?
Credo che la partenza nello sci debba essere esplosiva ed efficiente allo stesso tempo. Io cerco e mi alleno per essere ancora più esplosivo ma credo che altri atleti siano più bravi di me in questo… forse è questione di Dna.

Chi si allena sulla rampa Neveplast oltre a te?
Molti miei compagni di squadra ma anche tanti ragazzini degli sci club Obersaxen e squadre giovanile della zone limitrofe. Il periodo di maggiore frequentazione è da maggio a settembre. È una formula molto apprezzata da tutti.

Negli ultimi anni hai deciso di concentrarti sulle discipline veloci. Pius mi ha raccontato che ci sono volute circa 500 partenze dalla rampa Nevepalst per migliorare in maniera significativa la  tua procedura di partenza.
Sì, da quando ho deciso di concentrarmi in Discesa e Super G la partenza è stata prioritaria. Sono migliorato molto rispetto ai primi anni della mia carriera, soprattutto nelle partenze più piane.

So che sei molto sensibile al tema di diffondere la cultura dello sci ai bambini. Pensi che Neveplast, portando la neve in città tutto l’anno, possa essere un valido strumento per avvicinare più persone al mondo dello sci?

Penso proprio di sì. Chiunque riesce ad avvicinare più persone allo sci è meritevole di attenzione. Il movimento dello sci in generale non sta attraversando un periodo facile. Ogni anno ci sono meno sciatori in montagna. Quindi se Neveplast portando la neve in città e permettendo a tutti di imparare a sciare ovunque e con facilità migliora il movimento, ben venga.

Le piste Neveplast sono ideali per imparare a sciare, soprattutto per i bambini e i principianti. Mi piace la mission di Neveplast che ha sdoganato un modo più facile, economico e divertente di imparare a sciare.

Congratulazioni per la vostra bimba Ellie, nata a settembre 2019. L’ impressione è che quando si diventa genitori cambiano le priorità e gli obiettivi. Per molti atleti la nascita di un bimbo corrisponde anche a una sorta di risveglio agonistico. Anche tu quest’anno sei andato fortissimo.  Obiettivi per la prossima stagione?
Beh, le sensazioni della scorsa stagione erano giuste. Riparto da lì, ma punto a essere un po’ più costante. Per ottenere questo devo curare al massimo la preparazione  estiva.

Cosa pensi della decisione di annullare le finali di Cortina causa emergenza sanitaria?
Sono dell’idea che lo sport debba fare un passo indietro quando c’è in ballo la salute di tutti. Cancellare le finali a Cortina è stata la decisione giusta.  Ora aspettiamo tutti i mondiali del 2021!

Torna per un attimo a quel bambino che abitava a Obersaxen e sciava con lo sci club. Quanto è stato importante avere un allenatore come Pius Berni?
Pius è stato il mio primo allenatore quando ero bambino e continua a essere un punto di riferimento anche ora. È un privilegio poter contare su un coach appassionato e professionale come lui. E poi è proprio una bella persona.

(Intervista realizzata da Camilla Ronchi)

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).