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Prato Nevoso Team, lo sci club più “green” del mondo!

Come si fa a dire che lo sci club Prato Nevoso Team è il più green del Mondo? Lo spieghiamo subito, partendo Ivan Mazzoleni, amministratore delegato di Flowe, un conto online del gruppo Mediolanum di nuova generazione.

Beh che ci piglia con lo sci tutto ciò, al di à del fato che stiamo parlando del presidente della società piemontese (da 4 anni), dopo 12 stagioni di militanza?

Direttamente nulla, di riflesso tantissimo! La sua vita ed esperienze professionali lo hanno portato a farsi carico di una iniziativa che ha chiamato Edusciare sostenibili.

Già, la sostenibilità per ogni azienda oggi è diventata una priorità anche se finora il risultato è quello che è.

Dunque, di che cosa si tratta? Siete il primo sci club a zero impatto ambientale?
Ottima definizione, ma il punto di partenza va chiarito perché detta così, si capisce poco.

Il principio è che abituiamo i nostri ragazzi e contemporaneamente i rispettivi genitori, a pensare alla tutela dell’ambiente. Non siamo i primi a dimostrarci sensibili sull’argomento, la differenza però è che dalle parole, spesso chiacchiere, siamo passati ai fatti.

Veniamo allora ai fatti…
Il 23 ottobre siamo saliti tutti a Prato Nevoso per piantare gli ultimi 20 alberi su un totale di 150. Mi dirai, pensate di salvare il mondo con 150 alberi? Certo che no, ma dietro a questa operazione, apparentemente semplice, c’è un percorso educativo che deve partire da lontano, cioè quando si è ancora bambini, altrimenti il concetto passa come una giornata un po’ diversa dalle altre e non lascia il segno. Si tratta di un’operazione combinata che trova la massima complicità con Energiapura.

Che tipo di complicità?
Quando ho chiamato Alberto Olivetto, capo dell’azienda, l’ho lasciato abbastanza a bocca aperta. Pensava di intraprendere la consueta trattativa che si instaura tra cliente e fornitore, quasi sempre basata sul prezzo. Invece l’ho incalzato e spiazzato con una serie di domande che probabilmente non gli fa mai nessuno.

Tipo?
Da dove vengono i tessuti, le cuciture, le cerniere, insomma, tutto ciò che riguarda la filiera produttiva. Volevo capire che tipo di iter sostenibile seguiva la produzione. Dopo avermi illustrato il lodevole progetto “Green” di Energiapura, l’ho invitato a sostenere anche il nostro: un albero per ogni tuta acquistata! Beh, con Alberto, presente a che lui a Prato Nevoso,  abbiamo, come si suol dire,  sfondato una porta aperta!

Spieghiamo: Nel processo produttivo di Energiapura, che segue la piena tutela dell’ambiente, è previsto un po’ tutto: tessuti, etichette, cerniere, imbottiture! Ogni componente è coinvolto in questo processo di rivitalizzazione della materia. Si realizza così un percorso continuo e virtuoso che azzera gli scarti e attiva un autentico ciclo di sostenibilità. Per la nuova tutina da gara sono state utilizzate 38 bottiglie di plastica. 29 per la felpa e 9 per la maglia dell’intimo.

Cosìriprende Ivan – gli ho spiegato che volevamo andare “oltre” anche noi ed essere il primo club a prendere una posizione ferma e concreta rispetto a questo importante tema, col pieno coinvolgimento dello sci e della montagna. Un progetto che vuole diventare un mezzo educativo per le famiglie a partire dai ragazzi fino a parenti e amici.

Cosa prevede questo processo?
Le divisa del Club quando raggiungerà nel giro di un paio d’anni, la fine vita, ritornerà al mittente per essere riciclata. Per arrivare a questo ho commissionato uno studio, un assestment su quello che è il reale impatto ambientale per produrre una divisa. Dunque, una Carbon footprint, misura impiegata che esprime, in CO2 equivalente, il totale delle emissioni di gas ad effetto serra associate direttamente o indirettamente ad un prodotto, un’organizzazione o un servizio.

Che dati si usano per capirlo?
Banalmente anche quelli ricavati dai trasferimenti di una famiglia, due genitori e figlio, un viaggio da Genova e Torino verso Prato Nevoso andata e ritorno.  Ecco, noi andiamo a piazzare alberi che nei primi 15 anni di vita compensano sia l’emissione di CO2 della produzione delle divise sia i trasferimenti per la montagna. Siamo una goccia nell’oceano? Può darsi ma qualcuno deve pur iniziare a cambiare atteggiamento. È inutile poi dire, fa caldo, non nevica più come un tempo…

Che ognuno inizi a chiedersi cosa stia facendo per cambiare questa tendenza. Ci si è mai domandati se un prodotto acquistato sia sostenibile oppure no? Insomma, è importante prendere coscienza del problema nella propria quotidianità. Solo così ne usciremo.  Non ci si deve poi soffermarsi soltanto sulla sostenibilità ambientale. Esiste un processo chiamato “value chain nel sistema produttivo. Prevede cinque elementi basilari: la logistica in ingresso e in uscita, l’attività di produzione, il marketing, la vendita e i servizi al cliente. Di questo nessuno sa niente. Proprio per questo motivo la nostra operazione è un modo per trasferire con vigore il fatto che quotidianamente dobbiamo domandarci se vogliamo essere sostenibili o no. Se vogliamo avere un orientamento alla sostenibilità.

Sabato 23 ottobre cos’è dunque accaduto a Prato Nevoso?
Ci siamo presentati sulle piste della stazione, ancora verdi, assieme ai tecnici di ZeroCo2, una onlus, partner anche di Flowe, che opera in tutto il mondo. Hanno fatto una vera e propria educational a ragazzini e ai genitori per spiegare i temi fondamentali legati alla sostenibilità.

Poi abbiamo piantato negli spazi messi a disposizione da Gianluca Oliva, proprietario dei terreni e della società impianti, gli ultimi 20 alberi, tra abeti e larici. Gli altri li avevamo già piantumati perché oltre a una certa data non si può più procedere. Morirebbero.

E com’è andata?
Benissimo! ZeroCo2 ha spiegato tante cose, persino perché e come si piantano gli alberi e quale ruolo hanno nell’ecosistema. Interessati i ragazzi, ma anche i genitori. Finalmente hanno capito che non bisogna dare retta a chi, anche del settore, ritiene che si paghi la quota dello sci club solo per fare pali. Sono il Presidente di uno sci club che ha la presunzione di insegnare qualcosa che va oltre a una curva fatta a regola d’arte!

Ivan Mazzoleni (al centro) con Alberto Olivetto patron di Energiapura (a destra) e Andrea Pesce, founder di Zero Co2 (a sinistra)

Quindi riconsegnerete tutto a Energiapura?
Esattamente. Sembra tutto sempre facile, ma non è così semplice organizzare un punto di raccolta, imballare i pallet e rispedire. Fatica e un minimo di costi bisogna metterli in preventivo. Ecco, questo bisogna sottolinearlo: il pianeta non si salva da solo. Se tutti pensano che “tanto c’è qualcuno che lo fa”, si commette un errore gravissimo! Niente capita per niente!

Il Prato Nevoso Team vede come responsabile tecnico Claudio Ravetto! Gli iscritti sono poco meno di 130 tra Liguria (cinquantina) e Piemonte (ottantina), dei quali 20 Giovani, 40 children, 40 pulcini e 25 superbaby. Claudio dà la linea tecnica, poi ci sono Giorgio Cordone, referente dei Giovani, Marco Teroni dei Children, Carlo la Magna dei Pulcini e Lara Basso dei Superbaby. Fabio Arzillo è il punto di riferimento per i ragazzi liguri.

Per tutti loro inizia una nuova esperienza. È auspicabile che «Edusciare sostenibile» possa diventare un esempio anche per tutti gli altri compagni di giochi! prato nevoso team green prato nevoso team green prato nevoso team green

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).