Notizie

Rudi Picchiottino e Luca Rossi, così il Courmayeur e il Crammont

Rudy Picchiottino e Luca Rossi, così il Courmayeur e il Crammont
Una giornata in Paradiso, per rendersi conto come quest’inverno anomalo e terribile per il mondo della montagna, con gli impianti chiusi ai turisti, è stato invece una vera manna, un’occasione d’oro per gli sci club.

Siamo a Courmayeur, è il lunedì di Pasquetta, salendo con la telecabina di Dolonne si arriva al Plan Checrouit e subito ci si rende conto che la situazione neve è ancora eccellente.

Prendiamo l’unico impianto aperto, la telecabina che sale ai duemila metri del Col Checrouit, e passiamo sulle piste sottostanti, battute alla perfezione e in parte disseminate di pali.

Gruppi di bambini e ragazzini lavorano in campo libero, altri aspettano il loro turno per scendere nei tracciati. Al lavoro ci sono i due più grandi sci club della Val d’Aosta che da sempre operano fianco a fianco sulle piste di Courmayeur: sono lo Sci Club Courmayeur Monte Bianco e lo Sci Club Crammont Mont Blanc.

Il gruppo dei ragazzi dello Sci Club Courmayeur

Con i rispettivi direttori tecnici, Rudi Picchiottino e Luca Rossi, facciamo un bilancio di questa stagione che per le categorie children si concluderà nei prossimi giorni con le gare del Trofeo Fosson a Pila.

«Innanzi tutto – sottolinea Luca Rossibisogna ringraziare la società impianti Courmayeur Mont Blanc per aver aperto parte del comprensorio permettendo allenamenti incredibili. Spero che i giovani sciatori agonisti si rendano conto di quanto sono stati privilegiati quest’anno, i nostri qui a Courmayeur, ma in generale tutti quelli che hanno potuto praticare gli sport invernali nelle stazioni che si sono rese disponibili.

Ci vuole anche un grazie alla Fisi e a Flavio Roda, che ha avuto coraggio e ci ha dato questa possibilità, mettendo a punto protocolli che hanno ben funzionato, perché a quanto mi risulta non ci sono stati problemi di alcun genere, né qui né altrove».

Il gruppo dei Ragazzi dello Sci Club Crammont

L’ambiente in cui avete lavorato e state preparando gli ultimi impegni stagionali ha del surreale: piste deserte e perfette a vostra completa disposizione. Che inverno è stato e come sarà il ritorno alla normalità?

Rudi Picchiottino: «Egoisticamente dico che è stato bellissimo, ma col cuore dico anche che così non va bene e che la situazione dovrà cambiare. La società ci ha dato fiducia e una grande mano, ha stima nei nostri due sci club che assieme hanno portato sulle piste circa 500 bambini. Tutto è filato per il verso giusto anche grazie alla reciproca collaborazione, io e Luca abbiamo un ottimo feeling dal punto di vista organizzativo».

Luca Rossi: «La speranza è che la normalità torni presto, perché il sistema montagna in quest’ultimo anno ha vissuto un incubo, spiace davvero per tanti colleghi e tante attività che hanno sofferto.

Per noi questa normalità sembrerà strana dopo un inverno in cui abbiamo lavorato bene come mai prima, ma proprio perciò sarà importante fare tesoro di questa esperienza e studiare strategie per lavorare, anche in futuro, in modo diverso dagli anni precedenti.

Penso alle aperture anticipate che la società impianti ha concesso da marzo in poi, penso anche allo sfruttamento di spazi mai utilizzati che tutto sommato potrebbero venire utili per noi club senza impattare troppo sull’attività turistica».

I cuccioli del Crammont in ricognizione su pista Le Greye

Dal punto di vista tecnico cosa è cambiato rispetto al passato?
Rudy Picchiottino: «Ci siamo allenati benissimo perché abbiamo potuto variare sciando su tanti pendii diversi. Pur con un solo impianto aperto, le piste a disposizione erano tante e di ogni genere.

Per la prima volta abbiamo sciato pochissimo su quella che da sempre è la nostra pista di riferimento, Le Greye, invidiata da tanti perché varia e servita da uno dei pochi skilift ancora in funzione, ma in effetti il cambiamento non può che essere stato positivo e aver portato a una crescita tecnica.

Col senno di poi avremmo potuto fare più velocità, ma il fatto che sul comprensorio girassero circa 650 persone ci ha un po’ frenato. Abbiamo fatto un super lavoro in gigante, ma niente superG.
 
La squadra dei baby del Courmayeur. In mezzo a loro si è infilata anche Federica Brignone

Una cosa a mio avviso molto positiva è che girando su un solo impianto piuttosto lungo, c’è stata la possibilità di fare sciare molto anche in campo libero in totale libertà, senza turisti attorno.

Questo, specie per i più piccoli, ha dato libero sfogo all’istinto, alla naturalezza del gesto, come succedeva quaranta-cinquant’anni fa, quando le piste non erano così ben preparate e affollate».

Vista la situazione complicata anche per viaggiare dalle città che sono il vostro principale serbatoio (Milano soprattutto), ci sono stati cali di presenze?

Luca Rossi:«La presenza degli atleti è stata continua e costante. Certo, alle famiglie è stato richiesto un sacrificio, i costi sono un po’ aumentati per pagare il privilegio di poter sciare, allenarsi e fare gare, ma nessuno ha avuto nulla da dire, tutti si sono resi conto che l’alternativa per i ragazzi era stare a casa sul divano a giocare con i video game.

Rudi Picchiottino in partenza con la squadra dei Giovani (Courmayeur)

Oltre che dal punto di vista sportivo è stato fatto un miracolo dal punto di vista sociale: abbiamo dato normalità a una situazione che di normale aveva ben poco».

Rudi Picchiottino: «Le famiglie hanno dovuto spendere 400 euro in più per coprire parte delle spese che la società impianti ha richiesto ai club. A conti fatti sono meno di 10 euro al giorno per bambino.

I numeri dicono che non abbiamo perso nulla: i nostri atleti un anno fa erano 260 ora sono 254. Non ne abbiamo guadagnati per principio, per rispettare il patto di non tesserare bambini nuovi.

Solo a Natale c’ stato l’inserimento di quelli che avevano fatto richiesta di iscrizione a marzo 2020, mentre da gennaio in poi non abbiamo più preso nessuno».

Che inverno è stato senza genitori attorno ai tracciati di allenamento e gara?
Luca Rossi:
«Su richiesta della società degli impianti siamo stati molto seri e severi, rispettando i protocolli abbiamo voluto dare un segnale di totale chiusura. Niente genitori in pista quindi e nessun nuovo tesseramento».

La squadra dei Giovani del Courmayeur. A sinistra, Fede Brignone

Rudi Picchiottino: «Ho trovato impressionante la volontà di molti nel salire con le pelli, sono diventati dei veri professionisti! Scherzi a parte, pur non potendo sciare personalmente sono stati tutti felici di veder i figli uscire di casa per fare sport. Mamme e papà non smettono di ringraziare per quello che è stato fatto».

Parliamo anche di risultati?
Luca Rossi:
«Per il nostro club è stato un anno molto gratificante. Anais Lustrissy, classe 2007, si è espressa molto bene ai campionati italiani children, al Pinocchio (vittoria nazionale e internazionale) e al Topolino (che sarebbe l’Alpe Cimbra Cup, ma tutti chiamano ancora queste gare con il nome che le ha rese famose, ndr).

Matteo Vaglio ha vinto il bronzo in slalom ai campionati italiani children e sono arrivati tanti altri buoni risultati, con alcuni giovani arrivati a un livello che dovrebbe aprir loro le porte del Comitato Asiva».

Rudi Picchiottino: «Purtroppo abbiamo subito due infortuni gravi nella categoria ragazzi: Charlotte Pramotton (figlia di Roger) si è rotta il crociato, Edoardo Besozzi due vertebre.

Farsi male a questa età è davvero un gran peccato, ma non solo perché vengono meno dei risultati. Charlotte stava crescendo nel modo giusto, nelle gare in Valle avrebbe fatto divertire di più la Lustrissy, che così non ha avuto rivali… con la Pramotton in pista sarebbe stato meglio anche per lei!

Luca Rossi e Anais Lustrissy del Crammont

Passando alle note positive, è stato bravissimo Pietro Broglio, sul podio agli italiani allievi, e bene sono andati anche altri 2005, mentre i 2006 crescono e promettono.

Cecilia Pizzinato agli italiani aspiranti ha preso una medaglia in parallelo ed è stata ottava in gigante, ottima dunque considerando che è al primo anno di categoria. Il gruppo cuccioli del 2009 mi preoccupava perché è molto numeroso, in realtà si sono viste ottime cose soprattutto in slalom, abbiamo bimbe già bravine.

Esercizi propedeutici dei ragazzi del Courmayeur che scendono con uno sci solo!

Ai baby non guardo tanto, per me a quell’età i risultati non contano, ma è stato bello vedere l’11° posto al Pinocchio di Zoe Mosca Barberis (figlia di Ettore, ndr): in quella gara ha indossato per la prima volta la tutina da gara!». Rudy Picchiottino e Luca Rossi Rudy Picchiottino e Luca Rossi Rudy Picchiottino e Luca Rossi

About the author

Maria Rosa Quario

NINNA QUARIO È nota nel Circo Bianco per aver fatto parte della “Valanga Rosa” tra il ’78 e l’86. Milanese doc, da tempo si è trasferita a La Salle, in Valle d'Aosta. Ha conquistato 4 vittorie in Coppa del Mondo e un totale di 15 podi, tutti in slalom, oltre a una “bella” collezione di piazzamenti nelle gare a medaglia: 4° posto all’Olimpiade di Lake Placid 1980 (a 3/100 dal bronzo), 5° al Mondiale di Schladming 1982 (era in testa a metà gara) e 7° ancora ai Giochi, a Sarajevo 1984.
Dopo il ritiro dall’agonismo, nel 1986, si è dedicata al giornalismo e collabora con Sciare dal 1999.
Per la nostra rivista è stata a lungo la depositaria di tutto ciò che riguarda l’agonismo e ha seguito anche il programma test, in particolare i Test Junior. La sua lunga carriera giornalistica (ha collaborato anche con il quotidiano Il Giornale e con Infront Sports & Media seguendo da vicino quasi tutte le gare di Coppa del Mondo) si è interrotta nel 2022, quando ha deciso di cambiare vita per dedicarsi ad altre passioni.
Non ha però abbandonato del tutto la sua collaborazione con Sciare, per cui ora scrive in modo meno intenso e continuativo. E’ mamma di Federica Brignone, uno dei più grandi talenti della Squadra nazionale Italiana di sci alpino, e di Davide, suo allenatore dal 2017.