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Special Olympics, CONI e CIP: un patto per lo sport inclusivo

Una mattinata al Palazzo H del CONI per ribadire che lo sport, prima di essere risultato e medaglie, è soprattutto un diritto. Special Olympics Italia, CONI e CIP si sono ritrovati attorno a un tavolo con la volontà di rafforzare una partnership che già rappresenta un modello di inclusione. A fare gli onori di casa il presidente del CONI, Luciano Buonfiglio, e il presidente del CIP, Marco Giunio De Sanctis, che per la prima volta incontravano ufficialmente la dirigenza di Special Olympics Italia, guidata da Angelo Moratti, insieme al vicepresidente e fondatore Alessandro Palazzotti e al direttore nazionale Alessandra Palazzotti.

Il punto di partenza è stato il ricordo dei Giochi Mondiali Invernali Special Olympics di Torino

dello scorso marzo, il primo mondiale organizzato in Italia. Un evento che, oltre alle gare, ha acceso i riflettori sul valore sociale ed educativo dello sport. “Special Olympics rappresenta un patrimonio prezioso per tutto il movimento sportivo – ha sottolineato Buonfiglio – e il nostro compito è fare in modo che un numero sempre crescente di realtà si unisca a sostegno di iniziative capaci di migliorare concretamente la vita di tanti ragazzi e ragazze”.

Un concetto ripreso da De Sanctis, convinto che lo sport debba diventare sempre più “uno strumento straordinario di inclusione e coesione sociale, capace di abbattere barriere culturali e pregiudizi”. Per il presidente del CIP, la sfida è dare continuità a collaborazioni che mettano al centro la persona, con le sue unicità e potenzialità, perché ogni atleta possa trovare nello sport un’occasione di crescita e di dignità.

Angelo Moratti ha ricordato l’entusiasmo e l’attenzione che Torino ha acceso sul movimento: “Il successo dei Giochi Mondiali Invernali ha generato una richiesta enorme a livello locale. C’è una grande necessità di dare risposte sui territori in termini di opportunità, e poter contare sul lavoro congiunto con CONI e CIP è la strada giusta”.

L’incontro non si è limitato a celebrare un passato recente, ma ha posto le basi per il futuro: un futuro che passa dal quotidiano, dal lavoro nei territori, dal coinvolgimento delle famiglie, delle istituzioni e dei volontari. La visione comune è chiara: costruire uno sport equo, solidale e per tutti, capace di incidere davvero nella vita delle persone. Un’alleanza, quella tra Special Olympics, CONI e CIP, che vuole trasformare un principio in realtà concreta, unendo valori e azioni in nome dell’inclusione.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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