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Tanti esordi in Coppa. Brignone: “È un giorno Indimenticabile”

È proprio vero, la prima volta non si scorda mai, ma in questo caso ci riferiamo agli esordi che avvengono in Coppa del Mondo. Curiosi come siamo, abbiamo bussato alla porta di Federica Brignone per farci raccontare il suo debutto. E la prima cosa che ha detto è stata:”L’esordio? È un giorno indimenticabile!”.

Dopo Ilaria Ghisalberti a Sölden, sabato e domenica a Levi l’emozione dell’esordio in Coppa del Mondo toccherà a Serena Viviani. (nella foto di copertina assieme a una Federica Brignone si 12 anni fa)

A 21 anni, compiuti a maggio, Serena gareggerà nei due slalom, due possibilità consecutive dunque per mostrare il suo valore.

La genovese delle Fiamme Oro fa parte del gruppo di Coppa Europa, circuito in cui ha gareggiato solo quattro volte, sempre in slalom, con un diciannovesimo posto come miglior risultato lo scorso gennaio a Zell am See.

Ma ora è il momento di  fare un balzo indietro nel tempo per rivivere quello di Federica Brignone, che sabato tornerà al via dello slalom di Levi sei anni dopo l’ultima volta.

La prima volta di Fede è stata a Lienz, in gigante, nel dicembre del 2007, quando aveva diciassette anni e mezzo.

Ecco i suoi ricordi: «Partiamo dalla convocazione, che fu una vera sorpresa, perché in quel periodo ero a Roma per il corso Carabinieri.

“Ti portano in Coppa”, mi disse al telefono Paolo De Florian, ai tempi mio allenatore in squadra C.

In quell’inizio stagione non ero andata tanto bene nemmeno in Coppa Europa, a parte una buona seconda manche a Courchevel in una gara che non dimenticherò mai. Perché la mattina non mi ero svegliata (ero in camera da sola per il forfait all’ultimo momento di Frency Marsaglia). E quando l’avevo fatto mi ero accorta di essere sola in hotel: le altre avevano già finito la ricognizione senza nemmeno accorgersi della mia assenza!

Ma torniamo alla convocazione. Come detto inattesa e forse anche immeritata, ma tant’è, vado a Lienz, felice.

La gara non fu un granché: al via con il 64, chiusi la prima manche 48°, a 3”15 da Denise Karbon, con un erroraccio nella prima diagonale e solo un buon tempo nel tratto finale.

Unica consolazione: ero lì con Lara Gut (anche lei all’esordio in Coppa quel giorno) e Anna Fenninger, che in Coppa Europa mi davano barcate di secondi.

Gara a parte dunque fu un’esperienza indimenticabile.

Innanzitutto per i risultati della squadra, con Denise Karbon e Nicole Gius prima e terza in gigante e Chiara Costazza prima in slalom (in quella che resta l’ultima vittoria di un’Azzurra nella specialità… e sono passati tredici anni! ndr).

Fu un’emozione incredibile vivere con loro quei momenti, festeggiare sotto il podio, abbracciarle nel parterre.

Tutte cose che in questa stagione nessuna esordiente potrà provare, vedi Sölden per la Ghisalberti: Marta ed io abbiamo fatto doppietta, ma la festa non c’è stata.

Un altro ricordo di quel lontano 2007 è la ricognizione. Più che le porte quella mattina guardai le atlete che mi sfilavano di fianco. Mancuso, Paerson, Riesch o Schild non le avevo mai viste se non in televisione!

Anche questa è un’esperienza che le esordienti di oggi non possono provare. Da anni infatti la ricognizione viene fatta in due turni, le prime 20 o 30 a una certa ora, le altre 5/10 minuti dopo.

Quando Federica Brignone esordì a Lienz si verificò anche la vittoria di Chiara Costazza, primo e ultimo successo dell’ex slalomista Azzurra

A stupirmi positivamente quel lontano giorno a Lienz fu la preparazione della pista. Mai in Coppa Europa o nelle Fis avevo sciato su un terreno così ghiacciato, un vero piacere, perché finalmente trovavo sotto i piedi le mie condizioni preferite.

Non per niente alla mia quarta gara di gigante, sul vetro lucido di Aspen, salirò sul podio! Pensando agli esordi voglio ricordare anche quello in superG, altra convocazione a sorpresa per la gara di Garmisch, il primo febbraio 2009. Numero 60, 34° posto a 2”24 da Lindsey Vonn che nell’intervista disse di aver vinto una delle gare più toste della carriera, per il buio e il ghiaccio.

Ilaria Ghisalberti ha esordito a Sölden lo scorso ottobre

Chiudo con un consiglio per Serena e per quelle che verranno dopo di lei. Date ovviamente il massimo in gara, godetevi il momento e, comunque vada, ricordate che tutte siamo al via con due braccia, due gambe e due sci sotto i piedi!».

Serena Viviani pronta al suo debutto a Levi sabato prossimo

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).