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Tomba e Stenmark, che incontro a Campiglio!

Alberto Tomba e Ingemar Stenmark, che incontro a Madonna Campiglio in questi giorni!

Lo svedese recordman di successi sul Canalone Miramonti è tornato nella località della sua prima vittoria ad oltre 30 anni dall’ultima volta. A Campiglio l’incontro inaspettato con un altro campionissimo, Alberto Tomba

Sono arrivati qualche giorno fa, senza annunci e in punta di piedi, mescolandosi tra i numerosi ospiti giunti a Madonna di Campiglio e in tutte le Dolomiti in occasione della settimana bianca di Carnevale.

Parliamo di Ingemar Stenmark e Alberto Tomba, due leggende nella storia dello sport. Con, in comune, l’aver scritto proprio a Campiglio, sul Canalone Miramonti, alcune delle pagine più belle delle loro strepitose carriere.

Re Ingo sul Canalone assieme a Lorenzo Conci, Presidente del Comitato 3Tre

Il primo ad arrivare è stato Stenmark, Sabato 22 Febbraio, per una settimana di vacanza in famiglia. Era al seguito di un tour operator scandinavo che da anni lavora con la destinazione. E con il basso profilo che lo ha sempre caratterizzato – fuori pista – anche negli anni dei trionfi.

Per “Ingo” non si è trattato di un ritorno qualsiasi. Infatti, dopo il ritiro, Stenmark non era più tornato nella località nella quale ha vinto più di ogni altra (8 volte, cinque slalom e tre giganti). Ma soprattutto dove colse la sua primissima affermazione in Coppa del Mondo il 17 Dicembre 1974.

Appena arrivato a Campiglio, Ingemar Stenmark ha ricevuto, presso l’Hotel Savoia, una delegazione in rappresentanza della destinazione. Tullio Serafini (Presidente dell’Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio Pinzolo Val Rendena). Lorenzo Conci (Presidente del Comitato 3Tre). Poi Albert Ballardini (Vicesindaco, in rappresentanza dei Comuni di Pinzolo e Tre Ville) e Bruno Felicetti (Vicedirettore di Funivie Campiglio).

A Stenmark è stata consegnata una stampa su tela che lo ritrae, grazie ad una foto storica del prezioso “Archivio Bisti”, giovanissimo vincitore a Campiglio nel 1974, tra Paolo De Chiesa e Fausto Radici.

“INGO”: IL RITORNO IN PISTA

Uno dei momenti più emozionanti della settimana è stato il “ritorno in pista” di Ingemar Stenmark, accompagnato dal presidente della 3Tre Lorenzo Conci sulla pista delle sue grandi vittorie, il Canalone Miramonti. Che ha trovato molto cambiata. “Più ripida, più ampia, con un parterre d’arrivo molto più grande”, ha commentato il campione.

Sorridendo ha anche detto: “La pista è troppo ripida per me ora, per fortuna che ai miei tempi non era così ghiacciata”.

Al cancelletto di partenza, che è anche una galleria sulla storia della 3Tre, non è mancato il selfie dello Stenmark di oggi con, sullo sfondo, il campione di ieri.

Poi, sul “ginocchio”, in cima al muro finale, la leggenda dello sci si è fermata a lungo in solitudine: a ricordare, riflettere, meditare.

Ingemar Stenmark ha speso parole di elogio per la Skiarea Campiglio Dolomiti di Brenta che ha percorso in tutta la sua ampiezza, sciando da Pinzolo a Folgarida Marilleva. Complimentandosi poi per i grandi investimenti e i miglioramenti, sia in termini di piste che impianti, realizzati nel corso degli anni.

LA MAGLIA FULMINE ARRIVA IN SVEZIA

A Cascina Zeledria si è invece svolto il momento conviviale con l’incontro tra i due grandi campioni. Una stretta di mano, un abbraccio, racconti e ricordi, una forte emozione disegnata sul volto di entrambi.

È qui che Stenmark ha ricevuto la sua Maglia Fulmine – il simbolo che il Comitato 3Tre ha reintrodotto per celebrare tutti i vincitori del passato e del presente.

Un club esclusivo che lo accomuna a Tomba, e anche con un’altra leggenda della 3Tre che proprio quel giorno compiva 69 anni. Chissà che emozione per Gustav Thoeni ricevere una telefonata di auguri da Alberto Tomba ed Ingemar Stenmark, rispettivamente allievo ed avversario di giornate memorabili.

Sempre Tomba ha rivelato che, quando gareggiava, sceglieva se possibile di vestire di giallo e azzurro, i colori di Stenmark, che considerava un suo “porta fortuna”.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).