Professione Montagna

L’impegno dei gestori tra molte incognite e troppa burocrazia

Ci stiamo avvicinando a passi da gigante all’inizio della prossima stagione invernale e come sempre quando si avvicina il mese di novembre iniziano le prime apprensioni sul futuro meteorologico dell’inverno che sta per arrivare.

Nevicherà?  Farà freddo ? Ed i nostri clienti, affezionati ed appassionati risentiranno della crisi economica che è ancora presente nel nostro Paese?

Ed i turisti stranieri sceglieranno ancora le nostre destinazioni per trascorrere le loro giornate sulla neve?

Tutte domande alle quali solo il tempo potrà dare una risposta certa.

Di certo c’è solamente la professionalità, la preparazione, la passione di tutti noi operatori economici della montagna italiana che a primo receptionist, dal primo commesso, dal primo maestro di sci mettiamo nel nostro lavoro garantendo standard di qualità altissimi nei confronti dei nostri clienti ed è quindi una conseguenza certa che se le condizioni meteonivologiche saranno favorevoli ( freddo, neve ecc. ) la risposta positiva della clientela non si farà attendere.

Ma il nostro lavoro non è fatto solo di accoglienza, di professionalità e di preparazione nei confronti dei clienti.

Quella preparazione e  professionalità che garantiscono un ottimo servizio ai nostri fruitori. Sarebbe troppo bello e troppo facile.

I tempi spesso troppo lenti nell’applicazione delle leggi

Eh no, il nostro lavoro troppo spesso è sempre più uffici, carta, burocrazia, tempo perso a seguire le pratiche o non avere risposte certe a districarsi tra norme spesso in contrasto tra di loro o norme che non hanno più la coerenza con i tempi attuali.

Giorni passati a difendersi da continue richieste di rimborso danni, spesso anche ingiustificate e sottoposti ogni giorno a rischi giudiziari ingiustificati in quanto strettamente legati anche al comportamento della nostra clientela.

Dobbiamo troppo spesso sacrificare la nostra professionalità nell’accoglienza a favore della capacità di far sì che tutto sia in linea con le norme di legge ( giustamente ) ma anche e soprattutto con i tempi che ci vengono imposti dall’applicazione di queste norme di legge e che spesso rendono impossibile fare nuovi investimenti nei tempi dovuti, rendono alcune strutture antieconomiche o inutilizzabili.

Credo che sia necessario una rivisitazione completa di quanto sta regolando il nostro settore, sia da un punto di vista tecnico con un accorciamento dei tempi e dei passaggi burocratici, attraverso anche una maggiore responsabilizzazione degli attori principali di questo settore, che da un punto di vista della sicurezza in piste con un adeguamento alle nuove realtà della Legge 363/2003.

Pensate quanto è cambiato il mondo il questi sedici anni ) che infine alle normative di carattere urbanistico ambientale.

Il turismo invernale decisivo per l’economia della montagna bianca

Ancora oggi c’è chi mette in discussione lo stretto collegamento tra l’attività invernale in tutte le sue forme con lo sviluppo economico della montagna.

È sicuramente un modello da rivedere e da  aggiornare anch’esso ma sicuramente non passando attraverso le nuove teorie di una progressiva eliminazione di questo modello di sviluppo.

La montagna ha bisogno di vivere, i suoi abitanti hanno bisogno di trovare nel turismo ed in ciò che vi è strettamente legato le risorse per poter continuare ad abitare e presidiare la montagna ed il continuo sviluppo delle attività imprenditoriali invernali che spesso  sono legate anche allo sviluppo del turismo Verde sono un bene necessario da preservare e sostenere.

Siamo anche noi convinti che da anni in cui lo sviluppo è stato pensato e realizzato spesso a carattere pioneristico, molte volte per troppo amore verso la propria montagna e solo poche volte a scopo speculativo si debba essere ad uno sviluppo sostenibile, ad uno sviluppo cosciente sia delle realtà ambientali che delle caratteristiche economiche dei piani di investimento.

Che sempre più spesso debba essere tenute di conto della sostenibilità degli interventi in tutti suoi aspetti, ma ciò non deve passare da uno stravolgimento di questo modello di sviluppo con una forte penalizzazione degli investimenti anche pubblici nel settore degli impianti di risalita, negli impianti di innevamento e nei servizi, anzi per mantenere alto il livello di qualitò delle nostre stazioni sciistiche tutti dovranno fare la loro parte per garantire la migliore accoglienza alla nostra clientela

Alla ricerca di risposte positive per le molte problematiche in campo

Federfuni Italia vuole essere una protagonista di questa nuova fase di sviluppo, difendendo i valori degli imprenditori che hanno scelto la montagna italiana per sviluppare le proprie idee ed investire le proprie risorse economiche ed umane, vuole difendere gli abitanti della montagna che in diversi ruoli sono protagonisti della animazione turistica del turismo a 360° e per 365 giorni all’anno e si farà parte attiva, come lo è stata dalla sua costituzione affinchè gli imprenditori, gli abitanti e tutti coloro che amano la montagna italiana possano trovare delle risposte positive negli ambiti tecnici, legislativi e normativi ma anche nella cultura popolare.

E ora…… tutti a lavorare per le nostre stazioni a testa bassa e senza indugio come i veri  montanari sanno fare, senza paura delle avversità  siano esse meteorologiche economiche strutturali ecc.