Professione Montagna

Mountain Planet: Appuntamento al 2022 con…un rapporto di forza

L’edizione 2020 del Rapporto Internazionale sulla neve e il turismo di montagna è stato presentato in una conferenza stampa online a fine aprile dall’esperto svizzero Laurent Vanat in collaborazione con gli organizzatori di Mountain Planet, la fiera leader mondiale per lo sviluppo e l’industria della montagna che avrebbe dovuto svolgersi dal 22 al 24 aprile 2020 a Grenoble Alpexpo ma è stata annullata a causa dell’emergenza coronavirus.

Sulla base dei dati dell’inverno 2018/19, lo studio presenta cifre confortanti pur in un ambiente depresso dall’attacco del Covid-19.

Infatti, secondo il rapporto, la  stagione sciistica 2018/19 è risultata la migliore del nuovo millennio per quanto riguarda le cifre dal punto di vista globale.

È quantomai confortante vedere che, nonostante le condizioni avverse (cambiamento climatici, la crescente concorrenza e la demografia) l’industria dello sci presenta ancora il potenziale per svilupparea livello globale tre stagioni di fila con il segno di una crescita.

Pur nell’ambiente depresso di oggi con la brusca chiusura della stagione 2019/20 nella maggior parte degli emisferi settentrionali a causa del Covid 19, ci sono insomma tutte le condizioni per l’annuncio di un domani migliore, dati che dimostrano come la forza dell’industria sciistica, nonostante la situazione attuale permetta di sognare che la stagione 2020/21 consentirà di tornare ad un alto livello di frequentazione delle stazioni sciistiche di tutto il mondo.

Durante l’inverno 2018/19, le aree sciistiche degli Stati Uniti hanno recuperato grazie a ottime condizioni di innevamento e hanno espresso risultati di affluenza ben al di sopra della media.

Il Paese è tornato sul gradino più alto del podio a livello internazionale per l’inverno 2018/19; il livello di visite da parte dei turisti è stato il 4° migliore degli ultimi 41 anni.

La crescita potrebbe anche essere stata il frutto della diffusione dei mega-pass che la maggiore concorrenza creata dal consolidamento del settore ha fortemente promosso.

Questa tendenza, insieme alla dinamica dei prezzi, ha raggiunto anche l’Europa. Sia gli States che il vecchio continente stanno introducendo una trasformazione nel business tradizionale secondo un modello industriale che in alcuni luoghi è ancora visto con un tocco di scetticismo e non ampiamente adottato.

Tuttavia, gli abbonamenti stagionali multirisposta scontati sembrano aver aiutato per il recupero delle presenze nei resort svizzeri, ad esempio.

La Cina ha costruito una potente rete infrastrutturale per la pratica dello sci, anche se non ancora pienamente utilizzata ma dal grande potenziale, con lo sviluppo di centri di formazione sciistica, tra cui simulatori di sci, piste sintetiche e un numero crescente di piste da sci al coperto.

Tuttavia, l’industria ha ancora bisogno di raggiungere un più maturo livello di diffusione e non ha ancora trovato il modo migliore per introdurre nuovi principianti alla pratica dello sci con un alto tasso di soddisfazione tale da ottenere un alto livello di ritorno sulle piste da sci.

Nonostante questa debolezza, l’industria sciistica cinese è riuscita a sostenere la sua crescita e ha raggiunto oltre 20 milioni di presenze degli sciatori nella stagione 2018/19.

In Asia, Giappone e Corea del Sud la situazione è invece ancora preoccupante. La Corea del Sud presenta un numero di visite in continuo peggioramento, con una stabilizzazione nel 2018/19, dopo 6 anni di declino.

Il Giappone ha visto nuovamente una minore affluenza di pubblico. Dopo essersi stabilizzato nel corso delle ultime due stagioni ad un livello che era circa la metà rispetto a 20 anni fa, le visite degli sciatori giapponesi sono diminuite di nuovo nel 2018/19.

Anche in Islanda e in Scozia la stagione è stata molto povera a causa delle cattive condizioni meteorologiche e della mancanza di neve.

Nonostante il quadro non sia brillante per tutti gli operatori del settore in tutte le zone del mondo, i dati principali dei più importanti mercati sono stati favorevoli e sono i seguenti:

  • il ritorno a un buon livello di innevamnto negli Stati Uniti;
  • il mercato cinese in continua crescita nonostante alcuni limiti e ancora stimolato dalla prospettiva dei Giochi invernali del 2022;
  • una ripresa in alcuni Paesi alpini;
  • un trend di crescita sostenuto in Scandinavia e nell’emisfero sud;
  • la fine dell’erosione di presenze degli sciatori negli altri paesi dell’Europa occidentale.

Tutto ciò ha contribuito a rendere la stagione 2018/19 la migliore del nuovo millennio.

Attualmente ci sono 68 le Nazioni che offrono la possibilità di praticare sci all’aperto con circa 2’000  resorts in tutto il mondo.

Oltre alle principali, storiche e più consolidate aree sciistiche, ci sono una serie di altre destinazioni «minori» dove l’industria dello sci si sta sviluppando.

Le nuove destinazioni più ovvie sono quelle orientali e la Cina, ma ci sono anche molti altri piccoli attori sparsi in tutta l’Europa e nel mondo come Cipro, Grecia, India, Iran, Israele, Libano, Lesotho, Marocco, Nuova Zelanda, Pakistan, Sudafrica, Turchia e molti altri.

Non a caso Jimmy Petterson, scrittore e fotografo autore di «Skiing Around the World Volumes I e II» con esperienze sciistiche in 75 paesi , ha scritto nella prefazione al rapporto 2020 di Laurent Vanat:

«Quante piste ci sono nella stazione sciistica nordcoreana di Masikryong? Ci sono piani per il rilancio delle defunte stazioni sciistiche algerine di Tikjda e Chrea? La stazione sciistica pakistana di Malam Jabba è stato ricostruito da quando è stato distrutto dai Talebani? Le piste in Iran sono suddivise per genere o gli uomini e le donne possono effettivamente frequentare gli stessi percorsi? Il rapporto di Laurent è il luogo dove molto probabilmente otterrete le risposte a tutte queste domande e

molto di più. Quindi, sia che siate il gestore di una grande località alpina o un povero sci bum che spera di individuare le stazioni sciistiche più economiche, è probabile che si raccolgono alcuni rilevanti informazioni da Laurent in questo documento».

 François Heid, direttore di Alpexpo, organizzatore di Mountain Planet, ha detto: «È  stato importante mantenere, almeno a livello online, la presentazione del Rapporto Internazionale 2020 sulla neve e la montagna che dal vivo avrebbe dovuto svolgersi nel primo giorno di apertura dell’edizione 2020 di Mountain Planet il 23 aprile.

La prossima edizione della nostra fiera si svolgerà infatti a Grenoble-Alpexpo dal 26 al 28 aprile 2022. Siamo già concentrati su quell’appuntamento in modo che il nostro incontro internazionale di pianificazione delle strategie per la montagna e vetrina delle più recenti innovazioni e tendenze dei mercati, riunisca come sempre l’intera comunità dell’ecosistema montano globale, dai produttori di impianti e infrastrutture agli operatori del turismo, dai gestori dei comprensori sciistici  ai fornitori  di merci e servizi.  Invito tutti a Grenoble-Alpexpo per partecipare il 26 o 28 aprile 2022 a Mountain Planet»