Professione Montagna

Un altro inverno di neve nella scia della «Bomba»

Chi meglio di Alberto Tomba può presentare le montagne di casa dove è cresciuto e diventato campione?

La leggendaria «Bomba» (nove medaglie di cui cinque d’oro tra Olimpiadi e Mondiali, 50 vittorie in Coppa del Mondo) si conferma testimonial dell’Appennino dell’Emilia-Romagna per il terzo anno consecutivo.

Alla viglia della partenza della stagione invernale sull’Appennino dell’Emilia-Romagna, è il protagonista della campagna pubblicitaria per la stagione invernale ed estiva.

L’Appennino dell’Emilia-Romagna è raccontato come un’immensa palestra a cielo aperto, dove rigenerare il corpo e la mente.

La campagna è stata realizzata da Regione e Apt Servizi con l’obiettivo di promuovere sui mercati nazionali e internazionali la vacanza attiva di 365 giorni l’anno.

In Appennino – dice il messaggio – ci si diverte sia sulle piste innevate sia facendo trekking in mezzo alla natura.

«È sempre un piacere prestare il mio volto alla valorizzazione delle montagne dove tante volte mi sono allenato e che ancora  oggi mi emozionano – dice Alberto Tomba – Presento l’Appennino bianco invernale e quello estivo del trekking, della mountain-bike e di tutte attività da fare nella bella stagione.

E’ come entrare in una palestra a cielo aperto, a contatto con la natura, e dove rigenerarsi, lontano dai ritmi stressanti della quotidianità».

Con la campagna promozionale l’Emilia-Romagna si è preparata alla riapertura della stagione invernale.

Da Piacenza alla Romagna si contano 300 km di piste.

Le località regine si confermano il Comprensorio modenese del Cimone, Corno alle Scale sull’Appennino Bolognese e Cerreto Laghi (Re) nel Parco Nazionale Tosco Emiliano.

Ma ci sono tante altre piccole stazioni, non meno divertenti, ma più raccolte.

Sono perfette per le famiglie con bambini o per una romantica vacanza a contatto con la natura.

Si snodano da Piacenza alla Romagna e sono, da nord a sud: Passo Penice fra i comuni di Bobbio e Monsonico (Pc), Schia e Prato Spilla sull’Appennino Parmense, Ventasso, Alpe di Cusna (Febbio), Pratizzano nella provincia di Reggio Emilia, Fiumalbo, Piane di Mocogno, Sant’Anna Pelago, Frassinoro-Piandelagotti nel modenese e infine le stazioni dell’Appennino Romagnolo, Campigna e Monte Fumaiolo.

I numeri del turismo sulle montagne dell’Emilia Romagna sono in crescita.

Il periodo gennaio-giugno 2019 si è chiuso positivamente per alberghi, ristoranti e strutture della montagna con una crescita, rispetto all’anno scorso, del +4,8% degli arrivi e del +9,7% delle presenze.

Nei primi sei mesi dell’anno, gli arrivi sono stati 164.500 e 752.500 le presenze.

Ma chi sono i turisti che passano una vacanza in Appennino?

A prenotare soprattutto italiani (l’86% dei vacanzieri appenninici). Una fetta di mercato evidentemente felice della scelta, visto che la clientela italiana nel primo semestre del 2019 è ulteriormente cresciuta: +6,4% per gli arrivi e +10,6% (616mila) per le presenze.

I dati sono dell’Osservatorio sul turismo dell’Emilia-Romagna. In aumento anche gli stranieri che scelgono l’Appennino per le loro vacanze sia in estate, che in inverno.

Le presenze internazionali salgono del 5,8% (136.500), mentre sono in lieve contrazione gli arrivi (-2,9%).

«Un peso sempre più rilevante sul turismo regionale – commenta Andrea Corsini, Assessore Regionale al Turismo dell’Emilia Romagna – Risultati, importanti, che confermano come vacanza attiva, slow travel e turismo sostenibile trovino nell’Appennino Emiliano Romagnolo un habitat naturale vincente tutto l’anno.

In questo processo di rilancio e innovazione, tra le priorità di questa legislatura, la riqualificazione degli impianti sciistici e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali. Senz’altro strategica la scelta di un testimonial d’indiscusso appeal internazionale come Alberto Tomba per sostenere lo sviluppo della nostra offerta turistica in Appennino».

Nell’ambito della strategia della Regione per sostenere il turismo in Appennino ci sono i finanziamenti Por Fesr 2014-20 pari a tre milioni di euro e destinati a 32 attività ricettive e culturali, pubblici esercizi, gli oltre 8 milioni di euro indirizzati agli enti pubblici per la valorizzazione dei beni culturali e ambientali in zona montana, e l’attività delle Destinazioni turistiche che hanno l’obiettivo di sviluppare iniziative di promozione e valorizzazione dei territori e sostenere azioni promo-commerciali realizzate dagli operatori privati.