Alta Prestazione è sinonimo di Squadra Nazionale e corrisponde a una fascia di età in cui la performance sugli sci raggiunge il massimo livello.
Dopo questi giorni di lockdown, quali sono gli obiettivi a cui il giovane sciatore deve porre maggior attenzione, per costruire solide basi su cui ripartire?
Nell’ambito di ogni disciplina sportiva, per età di massima prestazione, si intende quella fascia di età in cui, statisticamente, si osserva il massimo rendimento sportivo.
Ciò dovrebbe anche coincidere con il livello più elevato di performance che un atleta può raggiungere nell’ambito della sua carriera agonistica.
Nell’età di massima prestazione l’obiettivo è raggiungere quei traguardi che si erano espressi come potenziali negli anni precedenti.
Questo livello di eccellenza psicomotoria si dovrebbe esprimere in quegli anni che, teoricamente, sono indicati dalla statistica, con i migliori risultati agonistici nello sport di riferimento. Che per noi è lo sci alpino.
Naturalmente bisogna porre in evidenza la differenza tra maschi e femmine e anche a quelle eccezioni che, vedono atleti gareggiare e vincere in età non comprese nel range evidenziato dai calcoli matematici.
Questo è il bello dello sport, dove il superamento dei limiti è anche abbattere comuni denominatori stabiliti da certe barriere concettuali e/o matematiche.
Ma, lasciando perdere le eccezioni, cerchiamo di concentrarsi su quella fascia cronologica che potrebbe avere, come linea di partenza, l’età d’ingresso nella categoria “Giovani”. E vedere in quella degli “Assoluti” il periodo di massima prestazione.
Nello scorso appuntamento di Senza Scarponi “online” ci siamo occupati delle categorie “baby, cuccioli e children”. E in particolare modo su quali possono essere gli obiettivi di un allenamento funzionale, per quella parte del corpo più “interessata” dalle dinamiche biomeccanico-tecniche dello sci alpino, e quindi gli arti inferiori.
Non che bisogna pensare solo alle gambe, ma in questi nostri appuntamenti ci concentriamo sulle priorità in relazione alle fasce di età. Costruendo un percorso che interesserà, appuntamento dopo appuntamento, le varie parti del corpo.
Nel corso di questo nostro viaggio saremo assistiti da atleti dell’età citata che in foto esprimeranno i concetti presenti nel viaggio targato SciareMag.
Con questo vogliamo solo sottolineare che quanto leggete sono indicazioni e non suggerimenti da cui trarre regole o esempi da copiare senza cognizione di causa.
Senza Scarponi vuole essere uno stimolo e un traino per proseguire l’allenamento verso la prossima stagione. Ma ogni atleta, sci club o appassionato sciatore deve rivolgersi agli specialisti delle attività motorie e metodologi dell’allenamento. Il cui ruolo è quello di determinare i giusti esercizi e modalità allenanti per raggiungere i risultati desiderati.
Quindi oggi ci occuperemo delle fasce di età “Giovani” e “Assoluti”, ma non ci dedicheremo esclusivamente all’agonismo.
In queste fasce di età, troviamo anche atleti e/o ex atleti che cambiando il loro profilo di sciatori, passando dall’agonismo al desiderio di affrontare lo sci alpino dal punto di vista professionale, magari preparandosi al concorso per accedere al corso Maestri, oppure per allenarsi agli esami di fine corso.
Nel nostro appuntamento di Senza Scarponi avremo due giovani atleti di eccellenza: Marta Rossetti, classe 1999, già autrice di ottime performance negli slalom di Coppa del Mondo. E Giovanni Franzoni, giovane talento, che dalla “giovanile” è subito approdato al gruppo Coppa Europa con indiscusse potenzialità di polivalente.
A loro si aggiunge Alessandro, fratello gemello di Giovanni, che dopo una eccellente carriera agonistica, ha appeso al chiodo il pettorale di gara. Ma per dedicarsi professionalmente al mondo dello sci e affrontare il difficile percorso per diventare Maestro di Sci.
Per loro, ma per tutti coloro che hanno quest’età e obiettivi di performance, questo periodo rappresenta un difficile momento. In cui l’impossibilità di allenarsi in strutture adeguate non deve risolversi in un inefficace abbandono dell’allenamento funzionale.
Bensì, essere da stimolo per trovare nuove soluzioni che poi, coincidono con il concetto di allenamento multilaterale, che in questi giorni si esplica nel ricercare di raggiungere l’obiettivo anche con metodi ed esercitazione “non convenzionali”.
L’importanza di mantenere livelli di forza muscolare adeguata e necessari alle intense richieste tecniche dello sci moderno, è l’obiettivo fondamentale per ogni sciatore che voglia esprimere, nel futuro prossimo venturo, le proprie potenzialità.
Quindi le esercitazioni che stimolino la forza sono essenziali per gli agonisti e l’utilizzo degli esercizi classici della pesistica sono il modello di riferimento.
Certamente per far ciò è necessario essere attrezzati nella giusta maniera, ma se privi di tali supporti, bisogna utilizzare i sovraccarichi che si hanno a disposizione. Senza demordere dall’obiettivo che bisogna raggiungere. Magari con una interessante dose di sana fantasia e ingegnoso spirito di adattabilità (a tal proposito si ringrazia “Otto” per la disponibilità)..
Lo sci alpino è una disciplina sportiva nella quale è sempre richiesto un adattamento e una risoluzione delle istanze. Che metro dopo metro si presentano nel corso della discesa, alla ricerca della curva e/o della discesa perfetta. E che per questi atleti significa l’accesso all’olimpo dello sci mondiale.
Ma anche per lo sciatore appassionato, o che nella perfezione tecnica ricerca la qualità del gesto, esercitare e allenare la forza è fondamentale.
In ogni caso non bisogna pensare e agire nei confronti della forza come espressione finale. Questo presupposto non è sufficiente. Nello sci alpino non occorre solo forza, bisogna che la stessa sia espressione di velocità e rapidità. Quindi necessitano esercitazioni e stimoli allenanti che mirino a questi obiettivi.
Attraverso l’espressione motoria del coefficiente forza nel tempo, è possibile allenare quei presupposti di grande abilità del movimento che devono essere espressi sia correttamente che nel minor tempo possibile.
Mancando poi gli stimoli derivanti dallo sci attivo sulla neve, non bisogna dimenticare agilità e destrezza abbinati alla forza. Che molto spesso si ritrovano nel raggiungimento e mantenimento di quell’importantissima capacità coordinativa speciale nota con il nome di equilibrio. E questo vale per tutte le età.
Stare in equilibrio e gestire lo stesso sia in forma statica che dinamica. Sia esercitandosi in componenti di forza, ma anche in situazioni dove, il mantenimento dell’equilibrio è fondamentale.
Lo è per gesti in cui multilateralità e interdisciplinarità si esprimono anche attraverso gesti della vita comune. Magari nella libertà della natura.
Detto ciò vi lasciamo ammirare le foto di questi giovani atleti e performer. Dove forza, velocità, agilità e destrezza sono racchiusi spesso nel comune denominatore dell’equilibrio.
Essenza tecnica dello sci ma anche essenza vitale. Nel termine più esteso e mistico di trovare “quel giusto” senso e abilità tra le circostanze che la vita costantemente e dinamicamente ci propone.