Tecnica

L’angolazione, fondamentale momento della curva

Affrontiamo con Sciare Campus un argomento molto sentito, l’angolazione, senza dubbio fondamentale momento della curva. Quando si parla di angolazione, mi accorgo che in pista e nelle interpretazioni, spesso c’è tanta confusione.
Durante gli stage di Sciare Campus, dedichiamo ampio spazio a questa materia che ricade in uno dei quattro movimenti fondamentali dello sci alpino, cioè le inclinazioni.

Rispetto al passato c’è stata sicuramente una grande evoluzione nell’interpretazione dell’angolazione. Di fatto è sempre stata un’inclinazione, ma ci sono diversi modi per generarla. Il testo sci italiano la descrive così (riassumendo). L’angolazione è l’insieme dei movimenti che determina la presa di spigolo e la modifica punto per punto.

Cosa vuol dire «modifica punto per punto»? Significa che è un movimento dinamico e non statico. In poche parole non mi metto in angolazione, ma mi muovo per generare inclinazione e vincolo.

Con l’avvento dei materiali moderni, quindi ormai nell’ultimo ventennio, c’è stata un’evoluzione su come l’angolazione viene generata. In passato si tendeva a ruotare il bacino rispetto al senso di curva. Ciò portava il bacino a ruotare verso l’interno cioè verso la neve.

 

 

 

 

 

 

Per iniziare una curva il corpo deve muoversi in modo maggiore rispetto alla pendenza del pendio per generare la presa di spigolo. Parlando di inclinazione, si può notare come il bacino e l’asse piedi-bacino si muovano verso la pendenza. In questa fase si nota come le spalle non siano completamente spostate verso l’esterno formando un angolo tra parte alta e parte bassa. In questa prima parte di curva l’angolo che si forma tra piede bacino e bacino spalle è molto aperto (ottuso) e diventerà più chiuso (acuto) con il proseguo dell’azione

Noto spesso sulle piste che ancora oggi si tende a cadere in questa versione e direzione di angolazione, con la problematica di avere la gamba esterna scarica e la gamba interna carica. Quindi con un’inclinazione diversa rispetto a quella esterna, formando il cosiddetto ginocchio a X.

L’angolazione moderna che si sviluppa per riuscire a sfruttare al meglio l’attrezzo di oggi, parte dal presupposto di avere una buona solidità di presa di spigolo, della gamba esterna ma anche di tutta la parte esterna del corpo, quindi piede gamba bacino addominale.

In prossimità della massima pendenza, come si tende a raggiungere la massima inclinazione con inferiore,  (linee verdi e sei punti gialli che risultano in linea). Questo conferisce solidità al corpo sui piedi e una minor fatica. Le spalle iniziano a muoversi verso l‘esterno con tutto il busto che piano piano e in modo armonico e uniforme va a muoversi in direzione contraria rispetto al bacino

Per generare una buona angolazione e quindi presa di spigolo, nella prima parte di curva, (appena superato il cambio degli spigoli), momento in cui gli sci sono piatti rispetto al pendio, il nostro corpo deve inclinarsi verso la pendenza. È questo il momento forse più complicato per vari aspetti.

Il pendio, è a sfavore di presa di spigolo e la paura subentra inevitabile quando dobbiamo buttarci o, meglio dire, inclinarci verso la pendenza e quindi verso l’interno della nuova curva.

Cosa significa che il pendio è a sfavore di presa di spigolo? Al momento del cambio degli spigoli gli sci sono piatti rispetto al pendio, quindi già inclinati rispetto allo zero assoluto.

Per intenderci, se mettiamo una bolla sopra agli sci anche se sono piatti, ci accorgiamo che in realtà sono inclinati. È proprio questo il momento in cui (nonostante l’inclinazione rispetto allo zero assoluto) dobbiamo andare oltre per generare la presa di spigolo. È quella necessaria che ci permette di creare vincolo sci neve e quindi solidità.

Il bacino e l’angolazione tendono a diminuire spostandosi sopra i piedi per iniziare a direzionarsi verso la nuova pendenza. Questo permette agli sci di cambiare direzione. Lo sci va ad attraversare il pendio nella seconda parte di curva e questo permette di essere ancora in presa di spigolo

 

 

Come detto anche negli articoli precedenti, la parte alta del corpo collabora a generare carico sullo sci esterno. Questo perché in linea di massima, l’asse trasversale delle spalle, quindi la linea che ci attraversa dalla spalla sinistra a quella destra o viceversa, dovrebbe essere sempre parallela al pendio.

Quindi appena iniziata la curva dopo il cambio degli spigoli è concessa anche un po’ di inclinazione della parte alta del corpo. Naturalmente a patto che non sia maggiore rispetto a quella dei piedi bacino. Altrimenti si creerebbe una perdita di carico e solidità del piede esterno.

Nel disegno qui sopra gli sci sono piatti al cambio degli spigoli e per ottenere angolo incidenza, il nostro corpo che è già inclinato, deve andare oltre il grado del pendio. Solo in questo modo sarà possibile una presa di spigolo e di conseguenza il vincolo. Nel disegno sopra, gli sci, nella seconda parte di curva, attraversano il pendio e sono in presa di spigolo anche se il nostro corpo ritorna verso la posizione «0», cioè in bolla rispetto al piano assoluto. Si evince da questo il motivo per il quale dalla massima pendenza in poi, bisogna diminuire l’inclinazione/angolazione

Durante la progressione della curva si genererà la massima inclinazione all’incirca sulla massima pendenza. Nella seconda parte di curva, l’angolazione tende a diminuire perché gli sci generano automaticamente la presa di spigolo. E lo fa andando ad attraversare il pendio. Dunque non serve aumentare l’angolazione e quindi l’inclinazione del bacino per fare in modo che gli sci tengano maggiormente.

Una eccessiva rotazione del bacino a inizio curva, fa sì che la gamba interna si pieghi e formi una X con il ginocchio esterno. Quest’ultimo naturalmente rimane scarico

 

 

 

 

 

 

 

Quando si è fermi in diagonale su un pendio ripido il corpo è perpendicolare allo zero assoluto. Gli sci invece, sono in presa di spigolo, anche se non è presente inclinazione. Ecco perché, in una serie di curve, per collegarle al meglio e per fare minor fatica, è necessario diminuire l’angolazione. Qundo? Dalla massima pendenza in poi, in modo da riuscire a preparare la curva successiva. Attenzione però, deve avvenire senza arrivare poco prima del cambio degli spigoli e dover far tutto in pochissimo tempo usando molta forza.

Insomma, l’angolazione non deve essere un movimento volontario di rotazione o inclinazione eccessiva del bacino stesso. Deve invece derivare da quanto serve per ottenere una buona e solida presa di spigolo. Domanda lecita: come faccio a sapere quanta ne serve? Non esiste una risposta esatta. Dipende da molti fattori: velocità, capacità tecnica, arco di curva, tipo di neve, ecc.

La risposta migliore è quella di provare a muoversi senza pensare di fare un movimento in maniera eccessiva. Se penso di spingere il bacino inclinazione per me è un errore. Per mia esperienza, chi spinge il bacino verso la neve tende a scaricare lo sci esterno perdendo solidità.

Ecco perché consiglio piuttosto di generare movimento, rispettare i tempismi esecutivi e l’ampiezza dei movimenti stessi, con l’idea di avere un esterno solido sulla neve. E con il presupposto di un buon equilibrio con la parte alta del corpo, in base al punto della curva in cui ci troviamo.


PROSSIMO CAMPUS A MADONNA DI CAMPIGLIO DAL 16 al 19 GENNAIO
La stazione trentina è meta di Sciare Campus fin dal primo anno. E non si fa fatica a capire perché. C’è sempre quel profumo di storia che avvolge e che ti fa sentire un tutt’uno con l’ambiente. Entro breve sarà comunicato il nome dell’hotel, ma tutto è confermato.

Compresa la possibilità di sciare in notturna sul Canalone Miramonti in maniera del tutto esclusiva. Un «extra» lezione che rimarrà impressa nei ricordi per sempre. Stiamo parlando della tre giorni fissata dal 16 al 19 gennaio, terza tappa di stagione, dopo l’opening di Hintertux di pochi giorni fa e il secondo appuntamento di St. Moritz di fine novembre andato però in sold out!
Rimarranno poi altri tre appuntamenti, quello di febbraio dal 13 al 16, oggi in fase di elaborazione (sarà una tra Cervinia, Bormio e Val d Fassa), quindi dal 5 all’8 marzo si andrà a Passo Monte Croce e a fine aprile, dal 23 al 26 a Livigno). Gli aggiornamenti si trovano sul sito ufficiale www.sciarecampus.it, e sulla pagina di facebook (omonima).

About the author

Gianluca Grigoletto

Trentino, classe. È entrato in squadra Nazionale C (giovanile) nella stagione 1992-1993 debuttando in Coppa del Mondo nel ’95 nello slalom di Madonna di Campiglio. Il miglior piazzamento in coppa è un 20° posto ottenuto nello slalom di Kitzbuhel. A livello Nazionale ha conquistato il titolo agli Assoluti in gigante nel ’96 (2° in slalom) e in slalom nel ’98. Ha fatto suo l’oro anche agli Italiani Giovani del ’93 in gigante. Argento invece alle Universiadi del ’95, ai Mondiali militari del ’92 divenuto poi d’argento nel ’96. Primo invece, ai Mondiali Cittadini del ’92. Alla Fis Carving Cup ha vinto 3 Coppe del Mondo e il Campionato del Mondo. E’ maestro di sci, Istruttore nazionale e Allenatore di III° livello. Titolare del negozio “Grigo Sport” a Rovereto. Collaudatore di Sciare da 11 anni. Docented i Sciare Campus