Tecnica

Tecnica: le inclinazioni estreme

Le inclinazioni estreme sono considerate da molti sciatori la massima espressione della tecnica. Fare la super piega è da sempre la prerogativa di qualsiasi sciatore: dall’atleta di Coppa del Mondo sino allo sciatore «comune. Nelle ultime due stagioni, però, questa componente tecnica ha preso due strade diverse.

Con l’avvento dei nuovi sci in Coppa del Mondo, e soprattutto in campo maschile, la necessità di creare inclinazioni vertiginose è diminuita considerevolmente dando spazio a posture più allungate degli sciatori per riuscire a percorrere minor strada possibile.

Se pensiamo a Ted Ligety, Mr. GS dell’ultimo decennio, possiamo notare come, dopo il rientro da un infortunio, l’americano abbia fatto fatica a tornare ad alti livelli. Un po’ l’età ma anche la sua volontà di piegare tantissimo creando così traiettorie di curva più lunghe rispetto ai suoi avversari.

I nuovi materiali, infatti, consentono di mantenere linee più strette e quindi di percorrere meno strada. Per farlo, però, è necessario avere gli sci sempre in asse con il bacino per riuscire a essere molto immediati ad inizio curva.

Se pensiamo alle pieghe di Ligety risulta evidente come i piedi fossero molto distanti e quindi impiegati in traiettorie più lunghe.
Anche in campo femminile Vhlova e Shiffrin propongono una sciata molto «allungata» che consente loro di essere molto rapide e precise.

Nella sciata di tutti i giorni, invece, riuscire a fare grandi pieghe rimane un elemento di distinzione tra uno sciatore evoluto e uno «normale».
Come si può migliorare questo aspetto?

In questa sequenza si nota che ricercando la piega estrema dopo la massima pendenza si rischia il contatto dello scarpone con la neve e di conseguenza si perde l’equilibrio. La piega viene ricercata prima della massima pendenza e da qui in avanti lo sciatore evoluto si preoccuperà di diminuire l’angolazione. Un buon lavoro di spalle nella seconda parte di curva aiuta a uscire meglio di curva e a non cadere

Inclinare tanto significa avere la capacità di portare verso l’interno della curva il segmento bacino-ginocchia e contemporaneamente di riuscire a compensare con la parte superiore del corpo quanto generato con la parte inferiore.

Spesso e volentieri si vedono persone ricercare l’inclinazione utilizzando tutto il corpo come un pendolo, ricercando un contatto immediato della mano interna alla curva con il pendio lasciando così gli sci allontanarsi dal corpo rischiando di «toccare» la scarpa e scivolare via.

È bene ricordare, però, come la curva sia composta dai quattro movimenti fondamentali e di come uno sia la conseguenza o la causa di quello successivo.

Per riuscire in una piega efficace è fondamentale preparare al meglio la prima parte di curva (si rimanda ad Antero Postero). Questo permette di ottenere un buon inserimento in curva della spatola. Solo allora l’incremento dell’inclinazione della parte inferiore del corpo riuscirà ad essere veramente efficace.

Ciò che conta, infatti, è riuscire ad inclinare nella prima parte di curva per avere così la possibilità di gestire la seconda parte di curva e, di conseguenza, iniziare quella successiva in maniera efficace.
(Testo di Giulia Gianesini)

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Il servizio è stato realizzato sulle nevi del fhiacciaio Presena a Pontedilegno-Tonale

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).