Turismo

All’Alpe di Siusi si va a sciare in metrò!

All’Alpe di Siusi di fatto sali su una telecabina ma quando ti avvicini alla stazione di ingresso per andare a sciare, sembra di prendere la metrò.  Siamo abituati a vedere una funivia come una «cosa» lassù, sulle montagne, isolata e poco correlata con il contesto.

La nuova stazione è diventata parte integrante del paese, con un edificio immediatamente iconico, come una sorta di stazione della metropolitana multifunzionale da cui passare. Ma anche in cui fermarsi per fare altro non necessariamente in relazione all’andare a sciare.

È il più importante «hub» (nodo di interscambio) della vallata, situata all’ingresso del paese. Integra i principali elementi della mobilità della valle: la cabinovia per l’Alpe, il terminale bus e taxi e l’autosilo.

Ci sono uffici, un bar, un ristorante, strutture di servizio e un vero e proprio centro commerciale che vivono tutto il giorno, tutti i giorni.

La storia sciistica dell’Alpe di Siusi, Seiser Alm, nella lingua locale, nasce nel 1938, con l’apertura della prima slittovia.

Ma la prima funivia da Ortisei nasce ancora prima. E da lì è merito di imprenditori locali se tante iniziative si sviluppano con rapidità ed efficacia. Fino a quando nel 1989, c’è il taglio del nastro della nuova società impianti. E da lì si registra una costante crescita del turismo e delle strutture ricettive.

Dagli anni settanta il traffico automobilistico verso l’Alpe era cresciuto continuamente sino a diventare insostenibile negli anni novanta. Dopo anni di progetti e qualche polemica sugli effetti ambientali che avrebbe avuto la creazione di una cabinovia, nel 2003 c’è l’inaugurazione della cabinovia Siusi-Kompatsch, nel centro dell’altipiano.

Nel 2014 prende il via un progetto per il rinnovamento della stazione di partenza che ha portato alla fine del 2016 alla nuova stazione, proprio in tempo per i festeggiamenti per l’ottantesimo compleanno della località.

L’ambiente sull’Alpe è molto suggestivo, è uno dei più vasti altipiani chiusi delle Alpi con una altitudine compresa tra i 1680 e i 2350 m e vi offre la possibilità di sciare in una atmosfera bucolica senza pari, attraversando fattorie e un paesaggio montano unico ai piedi dello Sciliar e del Catinaccio.

Storicamente infatti la principale attività era stata la pastorizia e ancora oggi questa attività è forte e ha trovato un modo molto particolare di convivere con le attività turistiche, così non stupitevi se un trattore con una grande balla di paglia vi attraversa la pista mentre state scendendo con gli sci.

La nuova stazione di partenza è fin da subito un elemento di riconoscimento della vallata, la «Porta dell’Alpe di Siusi», come ci è stato detto.

Ci hanno raccontato come è nata Matthias Rabanser, consigliere della Società Impianti e Lukas Burgauner, progettista dell’intervento. E mentre eravamo pronti per iniziare la nostra esplorazione sciistica della località abbiamo incontrato il grandissimo Peter Fill che portava a sciare i suoi bambini.

Dopo 10 anni dalla apertura la struttura esistente non corrispondeva più alle esigenze della società impianti, così, nel 2014, si decise di riorganizzare la struttura collegando gli edifici dei servizi e la stazione che fino ad allora erano completamente separati racchiudendoli in un unico edificio con carattere uniforme ed armonico.

L’obiettivo principale era creare una struttura prima di tutto funzionale e attraente. Inoltre era necessario organizzare un nuovo concetto di mobilità tra cabinovia, terminale bus, taxi e autosilo. Si voleva infatti consentire un flusso organico e immediato tra cabinovia, terminale bus, area shopping, parcheggio ed autosilo.

Dalle montagne che la circondano è nata la forma al contempo dinamica e monolitica della stazione a valle della cabinovia Siusi – Alpe di Siusi.

Questa nuova struttura forma un’unità dal punto di vista ottico e comprende una cubatura totale di 33.000 mq, suddivisa su tre piani.
Il piano inferiore è quasi completamente interrato a causa dell’inclinazione del terreno.

All’interno di questo piano troviamo negozi di attrezzature sportive e di prodotti tipici, spazi di servizio, un ristorante e verso ovest una terrazza panoramica fuoriesce dalla struttura.

Al piano terreno troviamo la piattaforma di imbarco, la biglietteria, un negozio, un bar. Quindi l’accesso agli uffici della società impianti, collocati al piano superiore. I piani sono collegati tra loro da una spettacolare rampa collocata proprio nel centro, da scale e ascensori.

Il volume monolitico è coperto da panelli di alluminio colorati con una tinta scura che lo fa sembrare una propaggine di pietra che esce dalla montagna.

La sfida più impegnativa è stata la realizzazione delle nuove strutture senza interrompere l’operatività della cabinovia che è in funzione tanto durante la stagione invernale che estiva. E gli orari sono ben più estesi di quelli di un comune impianto sciistico. Questo perché la sua funzione è anche quella di connettore urbano tra il paese a valle e quello a monte.

Due i lotti previsti dal piano lavoro. Durante il primo, nel 2015 viene realizzato, sotto il terminale bus, un piano interrato per l’area shopping.
II  vecchio edificio servizi è invece demolito ma sostituito con un nuovo a tre piani. Contiene il ristorante, i negozi sportivi, le scuole di sci e uffici per l’amministrazione al primo piano.

Nel contempo furono ricostruite anche le facciate nord e est della stazione.
Durante il secondo lotto vennero completati i lavori al piano terra nell’edificio della stazione e ricostruite ed ampliato il reparto delle casse.
Tutto questo costruito intorno alla vecchia cabinovia che non ha quasi mai interrotto la sua operatività.

Per agevolare la creazione delle nuove strutture, tutto il possibile è stato realizzato con elementi leggeri. E in massima parte montati a secco, come una sorta di grande «meccano» in ferro e legno assemblato con migliaia di bulloni intorno alle strutture funzionanti.

La cabinovia c’è ancora perché è in grado di offrire una portata di primo ordine. Grazie alle cabine da 16 posti realizzate da CWA, garantisce infatti una portata oraria di circa 4000 p/h.

La cabinovia ha reso possibile una notevole riduzione del traffico viabilistico su è giù per la montagna e una diminuzione dei tempi di salita.  Un ottimo esempio di mobilità alternativa che si snoda da un edifico multifunzionale all’avanguardia.

Il prossimo grande progetto è il collegamento via pista con la Val Gardena attraverso il Monte Pana. E la creazione di un trenino a cremagliera verso Santa Cristina, sarà così completata la connessione sci ai piedi con il sistema di Dolomiti Superski.

About the author

Andrea Bagnoli

Nato a Varese nel 1970, si è laureato in architettura presso il Politecnico di Milano nel 1995. Dal 1998 è architetto occupandosi principalmente di edilizia residenziale e di servizio. Da sempre grande appassionato di sci e di montagna, oltre che di architettura e di tecnologia, sta svolgendo una ricerca sul tema delle architetture e delle strutture di servizio all’utilizzo sportivo della montagna, quindi sostenibilità, accessibilità, rapporto tra i manufatti e il contesto ambientale in cui sono inseriti, gestione consapevole delle risorse ambientali ed energetiche, qualità architettonica degli interventi e ovviamente … funzionalità per lo sciatore.