Turismo

Dolomiti Unesco: esulta Cortina

 CORTINA D’AMPEZZO NELLE DOLOMITI PATRIMONIO NATURALE DELL’UMANITA’ UNESCO

 

Il 26 giugno, a Siviglia alle 12.01, al suo 33esimo Congresso,  l’UNESCO ha dichiarato le DOLOMITI e Cortina d’Ampezzo che delle Dolomiti è la Regina, “Patrimonio Naturale dell’Umanità”.

La località di montagna più nota in Italia per una vallata senza eguali perché incastonata tra i “Monti pallidi”, riceve così un ulteriore riconoscimento paesaggistico e culturale. All’interno di un contesto, quello dolomitico, di cui ha fatto sempre il suo primo punto di forza. A partire dal logo CORTINA-DOLOMITI, un caposaldo della sua promozione, dal sito ufficiale cortina.dolomiti.org, per non parlare della sua presenza sin dagli esordi del Dolomiti Superski che raggruppa i 12 comprensori sciistici delle Dolomiti. Con continui echi e richiami in tutti i suoi progetti culturali, turistici e sportivi, come testimoniano tanti degli eventi in programma quest’estate.

La passione per le Dolomiti nei programmi culturali di Cortina

E’ una kermesse tutta costruita sulla cultura di montagna quella cui daranno vita gliScoiattoli di Cortina – il famoso gruppo di alpinisti che grazie a Lino Lacedelli nel 1954 ha conquistato il K2 – per festeggiare i loro primi settant’anni. Dal primo luglio al primo agosto tanti saranno gli eventi costruiti attorno alle Dolomiti. Basti dire che la rassegna – che porta il nome di “Cortina in Croda” – avrà ospiti speciali come Mauro Corona, e un imperdibile ultimo spettacolo il primo agosto: gli Scoiattoli “in croda” sulle pareti illuminate delle 5 Torri.

Info: www.cortinaincroda.it – 

www.scoiattoli.org

 

 

 

 

Il Comune di Cortina d’Ampezzo è tra i promotori, il 5 luglio, del progetto “Le Dolomiti abbracciano l’Africa”: una catena umana abbraccerà le Tre Cime di Lavaredo per sensibilizzare l’opinione pubblica e ricordare al mondo l’estrema condizione di povertà del continente africano.

12.000 mani si stringeranno per ricordare ai governi del G8, che si riuniranno dall’8 al 10 luglio, di mantenere fede alle promesse e agli impegni sottoscritti nei confronti del Sud del Mondo e in particolare verso il continente africano dove, ogni giorno, 30.000 esseri umani muoiono di fame.

Le Dolomiti sono nate grazie all’incontro tra Europa e Africa: queste le motivazioni alla base della scelta delle Tre Cime di Lavaredo come location dell’evento, promosso dall’Ong “Insieme si può”.

Info: www.dolomitiafricag8.it / org – pagina di Facebook “G8-Le Dolomiti abbracciano l’Africa”.

 

Quindi un appuntamento storico, artistico e culturale assieme. Con la mostra “Casa Savoia. Storia di una famiglia italiana”, in programma dal 18 luglio al 19 settembre nel museo della Casa delle Regole, Cortina prosegue l’esplorazione nel passato blasonato di Cortina, in quel passato che l’ha fatta conoscere al mondo con l’appellativo di Regina delle Dolomiti.

Una sorta di nomina sul campo dovuta alle alte frequentazioni che da inizio secolo non le sono mai mancate. Tra i primi sovrani a frequentarla, Re Alberto I: arrivò per la prima volta a Cortina quasi di soppiatto. Era l’agosto 1907 e l’allora Principe del Belgio, dopo aver salito il Cristallo e il Piz Polena, aveva dovuto arrendersi alla Cima Piccola di Lavaredo. A lui Cortina lo scorso anno ha dedicato la sua grande mostra dell’estate. E continuando su questo filone il 18 luglio l’assessorato alla cultura inaugurerà la mostra su casa Savoia. Basti dire i principi di Piemonte Umberto II e Maria Josè proprio da Cortina vollero iniziare il loro viaggio di nozze. Per poi ritornarvi i figli Maria Pia, Vittorio Emanuele, Maria Gabriella e Maria Beatrice. Ricorda Vittorio Emanuele: “Mia madre, Maria Josè, amava arrampicarsi: passione ereditata da mio nonno, re Alberto del Belgio, scomparso durante una scalata”.

Due percorsi espositivi sintetizzati in un ideale passaggio di consegne tra padre, figlia e nipote all’insegna della passione per la montagna.

Info: 

www.mostracasasavoia.it

 

 

 

 

Non solo trekking per vivere la montagna

Sempre a luglio, dal 23 al 26, un appuntamento sportivo nuovo di zecca, costruito per valorizzare le diverse opportunità che Cortina offre per vivere la montagna. Il successo della nascita, lo scorso anno della Cortina Bike Resort, ha portato all’organizzazione del Cortina Bike Contest, una vera e propria festa per gli amanti della bicicletta. Sono 12 al momento i percorsi ufficiali, con caratteristiche diverse per soddisfare gli appassionati di uno sport in crescita esponenziale. Un vero paradiso per gli amanti della MTB che a Cortina avranno la possibilità di sperimentare qualcosa di assolutamente unico nel panorama nazionale, l’All Mountain tra le Dolomiti. Più di 500 chilometri, dalle ciclabili per la famiglia alle discese per gli sportivi, cartine dettagliate, noleggi e bike hotel. Più di 20 gli istruttori e gli accompagnatori qualificati, da quest’anno, a disposizione di chi vorrà avvicinarsi a questa pratica, che trova nella MTB la versione estiva dello sci, permettendo a una grande quantità di appassionati di avvalersi degli impianti di risalita grazie al varo del bike-pass con validità da 2 a 6 giorni.

Info: 

www.cortinabike.dolomiti.org/

 

 

 

 

Milioni di anni scolpiti nella roccia

E’ stata in un certo senso “anticipatrice” la mostra organizzata lo scorso inverno“Da Bolca a Cortina…un mare tropicale” a sottolineare l’origine delle Dolomiti nel mare tropicale preistorico. Chissà in quanti ancora oggi non sanno che sotto i loro piedi si nascondono i resti dei dinosauri e che le Dolomiti sono una delle patrie della geologia mondiale. Dal settecento, quando Deodat de Dolomieu, studiò questa roccia che gli deve il nome: dolomia, Dolomiti.

Scientificamente parlando, infatti, già nel XVIII secolo le montagne dolomitiche divennero, per le particolari stratificazioni rocciose dai più diversi colori e per gli innumerevoli fossili di animali preistorici, un’apprezzata zona di ricerca frequentata dai geologi, esperti di mineralogia e geografi più quotati dell’epoca a livello internazionale. Furono loro a scoprire le particolarità della composizione rocciosa, iniziando in seguito a studiare la genesi di queste imponenti montagne frastagliate dal colore chiaro, talvolta anche rossiccio.

 

Rocce e vette ispiratrici di nuove architetture

Grandi rocciatori come il viennese Paul Grohmann (1838 – 1908), il primo a conquistare la vetta della Tofana de Rozes e del Monte Cristallo presso Cortina d’Ampezzo, amavano queste montagne e ne propagarono la fama con numerose pubblicazioni.

Pareti maestose, torrioni alti ed appuntiti, strapiombi insuperabili e creste frastagliate. La varietà delle forme, dei colori e delle valli che attraversano le Dolomiti però non hanno incantato soltanto i grandi alpinisti della storia, ma anche i maestri dell’estetica. Le Corbusier (Svizzera-Francia 1887 – 1965), forse il più grande architetto contemporaneo, vedeva nelle Dolomiti “la più bella architettura naturale del mondo“. Lo stesso pensiero che ha influenzato l’opera di Edoardo Gellner, ecologista ante litteram che scelse di vivere tutta la seconda metà della sua vita a Cortina, in cui realizzò le sue opere più significative con particolare riferimento al rapporto tra design e architettura nel contesto della montagna. Tra i programmi dell’estate, la mostra Edoardo Gellner 100 di archiettura Interni /Interiors (19 luglio/19 settembre Alexander Girardi Hall).

 

A caccia dell’enrosadira

Le Dolomiti sono così oggi tra i 50 paesaggi più belli d’Europa e tra i 199 a livello mondiale, tra le meraviglie del mondo, patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO, l’organizzazione per l’educazione, la scienza e la cultura delle Nazioni Unite. Fanno parte di queste montagne il gruppo formato da Pelmo e Croda da Lago (in Veneto); il massiccio della Marmolada; il gruppo formato dalle Pale di San Martino, Pale di San Lucano e Dolomiti Bellunesi; il gruppo formato dalle Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave; le Dolomiti Settentrionali, situate fra Alto Adige e Veneto e comprendenti Cadini, Dolomiti di Sesto, Dolomiti d’Ampezzo, Dolomiti di Fanes, Sennes e Braies e il gruppo Puez-Odle; il gruppo formato da Sciliar, Catinaccio e Latemar, a cavallo fra Alto Adige e Trentino; le Dolomiti di Brenta, le più occidentali, tutte in territorio trentino; il Rio delle Foglie, uno straordinario canyon, unico al mondo, le cui stratificazioni rocciose dai più diversi colori e gli innumerevoli fossili di animali preistorici. Complessivamente si tratta di un’estensione di ben 142.000 ettari, integrati da una zona cuscinetto di ulteriori 90.000 ettari.

 

Per arrivare a un grande evento che nel fine settimana tra l’11 e il 13 settembre 2009 permetterà di vivere tutte le sfumature dell’enrosadira, il contrasto di luce tra le basi dolci e verdeggianti e i picchi che si innalzano a tremila metri, amplificato all’alba e al tramonto da un chiarore tutto speciale, un incendiarsi delle vette di rosa.

Il grande evento celebrativo che Cortina d’Ampezzo assieme alla Val di Fassa e al Comune di Livinallongo di Col di Lana stanno costruendo per il centenario della Strada delle Dolomiti è anche l’occasione per vivere una parte consistente delle Dolomiti “Patrimonio Naturale dell’Umanità”.

Un viaggio nella storia delle montagne appena entrate nella lista dei paesaggi più belli al mondo. Un percorso a ritroso tra le tappe dello sviluppo del turismo moderno e del boom automobilistico.

 

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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