Turismo

Hotel De La Poste a Cortina, Manaigo: “Sarò un indomabile ottimista, ma resisto !

Gherardo Manaigo, titolare dello storico hotel De la Poste di Cortina, deposita preziosi fiocchi di neve sul morale degli sciatori: “Sarò un indomabile ottimista, ma io resisto. E invito anche i più scettici a fare come me“.

È indubbio che gli appassionati dello sci abbiano il morale sotto… gli scarponi, temendo che la stagione non possa avere un inizio. Questo, ovviamente, sommato alla preoccupazione ben più consistente per ciò che sta vivendo il mondo intero.

E il sentiment di Gherardo va trasferito proprio in quest’ottica. Ma non solo. Stiamo parlando di un operatore del settore che senza un “via”  vedrebbe minata la sua attività, così come capiterebbe a tantissimi altri colleghi. Sia di settore, ma più ampiamente dell’intero comparto bianco. Dai negozianti alle scuole sci, dai ristoratori alle società impianti. E a catena a tante altre categorie.

Allora Gherardo, da dove riesci a tirar fuori tutto questo ottimismo?
Meno male che non mi hai chiamato positivo… non sarebbe opportuno in questo momento! Perché ottimista… La questione è sempre quella del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto.

Cerco di adattarmi alla situazione e nel caso preferisco cambiar bicchiere e sceglierne uno più piccolo.

L’hotel De La Poste è stato fondato 214 anni fa!

Questo perché percepisco che dopo un periodo buio ne segue sempre uno di luce. Noi poi, siamo ancora in una Regione gialla con meno restrizioni rispetto a tante altre. Abbiamo ancora 15 giorni di stand-by. Dopo di che per me, la stagione invernale, che coincide con l’apertura dell’hotel, è tutta in discesa.

Anche se gli impianti di risalita non potranno aprire?
Vediamo come andrà a finire. Anche se ci dovesse essere un via ritardato, intanto iniziamo. Nel primo inverno, in passato, ci sono stati periodi con poca neve, ma molti turisti sono comunque venuti. Chi per passeggiare, prendere il sole. O per una sgambata in bicicletta che ormai si usa quasi tutto l’anno. E poi, qui, come alzi lo sguardo, da qualsiasi parte ti giri, sembra di essere nell’Eden!

Come stanno reagendo i tuoi clienti affezionati? Disdicono o confermano ugualmente?
Intanto chiamano in tanti., E questo è un buon segno. Vogliono informazioni sia per Sant’Ambrogio che per Natale. Tendenzialmente confermano, ma stiamo parlando di clienti che rispondono a offerte che non sono nemmeno online. Rapporti che si rinnovano di anno in anno.

Sanno perfettamente che è necessario seguire le regole di sicurezza, ma allo stesso modo rimangono consapevoli di dove si troveranno. Cioè in montagna, luogo di salute, che di per sé garantisce un naturale distanziamento. Non è gente che se ne frega delle regole. Meglio passare qualche giorno qui che nel salotto di casa! Vedessi oggi… un cielo blu cobalto!

Capisci che rimanere in città, dove si respira un clima di paura, anche psicologica, qui sembra di rinascere? Un’ora di passeggiata al cospetto delle Tofane e ti ricarichi le pile della vita! Non c’è nessuno che col megafono passa per le vie del paese con l’invito a chiuderti in casa.

Quindi confidi che la gente arriverà?
Quando sarà liberata sì, ne sono certo! E noi cercheremo di farla divertire. È il nostro scopo.

E a disdette come siete messi?
Sono arrivate, certo. Anche perché la formula che ho adottato lo consente. Puoi disdire quando vuoi se il problema è generato dal covid. Anche solo se il cliente mi dice, non me la sento, o ancora peggio, si è ammalato, restituiamo fino all’ultimo centesimo. Non ci mettiamo certo a lucrare sulle sfortune degli altri.

Oggi che aria si respira a Cortina, purezza dell’ossigeno a parte?
Beh, non vedo certo gente che salta di gioia. Siamo tutti legati al turismo, per cui immagina, c’è grande preoccupazione, dai maestri di sci ai commercianti o a chi ha qualsiasi attività. Poi si cerca di trovare il modo per tirare avanti. Gli hotel che hanno il ristorante, almeno come food, avranno qualcosa da offrire. Ma non è che a Cortina ogni albergo è attrezzato con le cucine. Anzi, siamo la minoranza. Io ho la fortuna di avere una struttura nel centro del paese con ampi spazi al piano terra dove possiamo fare ristorazione. Con il Dayuse operiamo in questo senso. Registriamo i clienti come hotel fino alle 22:00 e questo consente loro di poter cenare. Poi quando scatta il coprifuoco, tutti a casa!

Qualche tuo collega ti ha confidato di non riuscire ad aprire?
È sempre il solito discorso del bicchiere… Io lo vedo pieno, poi caso mai lo cambio e lo faccio diventare più piccolo. Ma non tutti la pensano come me. Comunque io continuo a dubitare che non si potrà aprire a Natale. O che il Governo obblighi 6o milioni di persone sane a chiudersi in casa, facendo crollare l’economia italiana. Consideriamo che stanno arrivando anche i vaccini. Insomma, queste considerazioni a me suggeriscono di tenere duro. Mi danno forza.

Finora hai ricevuto sussidi o aiuti economici?
Pochissimo, qualche spicciolo ad aprile. Anche per questo ho dato vita, con alcuni colleghi, a un gruppo che poi si è mosso alla volta di Roma per chiederne conto. Di rivedere ciò che è stato stabilito. La nostra attività non segue mensilmente lo stesso percorso. Se tu consideri gli aiuti in base al fatturato di aprile anziché di dicembre, capirai bene che stiamo parlando di due situazioni completamente diverse. Bisogna prendere in esame le percentuali in base al fatturato dell’anno precedente, non di pochi mesi prima. Come è stato fatto in Germania, dove tutte le partite iva hanno ricevuto il 75% del fatturato 2019. Io ho dovuto seguire un iter burocratico senza senso per ottenere il 25% del fatturato del mese di aprile quando ero praticamente chiuso.


A quante persone dai lavoro?
52 nel periodo natalizio, poi scendono a 42 circa.

Cosa gli stai dicendo ora?
Semplicemente la verità. Siamo connessi tutti in una chat interna e conoscono bene la situazione. Un minimo di tutela ce l’hanno in quanto dipendenti stagionali, cui spetta la disoccupazione. Ma nessuno di loro sorride di questo. Vogliono tutti lavorare. D’altra parte cosa dovrei fare? Terrò aperto ugualmente anche senza clienti, ma col personale che potrò permettermi. Poi non è che abitano tutti a Cortina. Abbiamo gente che arriva dalla Sardegna, dalla Calabria, Sicilia, Puglia… insomma, anche questo è un altro macello!

Vivendo lì, hai captato quali sono le intenzioni delle società impianti?
La zona Tofana inizierà a sparare per forza, appena le temperature lo consentiranno, ma perché ci sono i Mondiali di mezzo. Gli altri credo proprio aspetteranno l’ok dal Governo. Però, anche in questo caso… gli impianti di risalita sono paragonati ai mezzi di trasporto che però rimangono fruibili. Che ci facciano aprire con le stesse modalità.

C’è anche il problema degli infortuni…
A Cortina, ma credo sia così in tutte le stazioni, c’è l’ortopedia a disposizione. Il Covid è a Belluno.

In chiusura, anzi, meglio dire… per concludere, una curiosità: avevi denunciato il governo cinese reo di aver provocato la pandemia…
Il 14 gennaio abbiamo il dibattimento presso il foro di competenza di Belluno.

Ti sarai fatto un’idea di come andrà a finire…
Potrà essere dirompente essendo una causa pilota, oppure chiusa in un cassetto. Sinceramente non vedo il paese Italia disposto a scagliarsi contro la Cina. La mia voleva essere qualcosa di più di una provocazione, ma per come sono poi andate le cose… Intanto, rimanendo ovviamente nel pieno della legalità e del diritto, quello che mi sentivo di fare, l’ho fatto. E non cambierò, covid o non covid.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).