Turismo

Nuova telecabina Ciampac

La funivia del Ciampac va in pensione! Al suo posto, ad Alba di Canazei, una telecabina di nuova generazione «Doppelmayr D-Line» permetterà di godere ancor più della bellissima pista «Nera» e di accedere al comprensorio che si estende sino a Pozza di Fassa.
Nella nostra visita al cantiere abbiamo incontrato il Presidente della Società Impianti Tullio Pitscheider, il Direttore David Pisoni, il Progettista Ing. Mauro Naletto dello studio Montecno di Bolzano e il Calcolatore delle Strutture Ing. Franco Decaminada.
La finalità dell’intervento è quella di migliorare l’offerta turistica invernale da destinare agli sciatori.

La vecchia funivia bifune del 1975, con la sua portata massima (teorica) di 840 persone/ora, aveva ormai saturato le sue capacità operative sia per il crescente numero di frequentatori dell’area Ciampac-Buffaure sia per l’aumento dello scambio di sciatori provenienti e diretti al Sellaronda attraverso la nuova «funifor» Col dei Rossi, che si trova a pochi passi.
Niente più code con il nuovo impianto. La nuova cabinovia a 10 posti avrà una portata oraria iniziale di 2000 p/h (aumentabile sino a 2400 p/h) ottenuta con 41 cabine che potranno viaggiare alla velocità di 6 m/sec (circa 21 km/h).

LA Sostituzione dei piloni in linea, dalla demolizione con l’esplosivo al montaggio DI QUELLI NUOVi.
PER il montaggio è stato impiEgato un elicottero svizzero a doppio rotore che ha costi di gestione altissimi: QUALCOSA COME 180 euro al minuto di volo più un fisso per la chiamata di 15.000 euro.
Per QUESTO MOTIVO, AL FINE DI ammortizzare i costi, nella stessa sessione di lavoro L’ELICOTTERO è stato impiegato ANCHE per altri due lavori: i nuovi piloni del Piz Seteur e QUELLI del Passo Pordoi.


La fruibilità del comprensorio sarà ulteriormente migliorata dalla riorganizzazione funzionale delle seggiovie a monte.
Il progetto prevede la parziale demolizione e ricostruzione delle stazioni di valle e di monte e la sostituzione di tutti i vecchi supporti in linea in cemento armato con nuovi piloni in acciaio.
La posizione della linea rimarrà la medesima per ridurre l’impatto sulle aree boscate esistenti. È stata posta grande cura nella mitigazione dell’impatto ambientale dell’intervento. Citando le parole del Presidente Pitscheider, che ha detto «Il territorio è il nostro lavoro», ogni operazione è stata compiuta con il massimo rispetto del contesto paesaggistico.
Tutti i vecchi piloni in cemento armato sono stati demoliti completamente (utilizzando anche dell’esplosivo) e tutti i detriti rimossi rinaturalizzando le aree liberate per favorire il ripristino delle condizioni del terreno.
Tutte le parti in cemento armato delle vecchie stazioni demolite sono state macinate in loco per riutilizzare il frantumato nella nuova costruzione separando il ferro dai conglomerati.
Per evitare sostegni lungo la pista sono state allungate le campate, la più lunga supera i 450 metri, un vero record per impianti monofune portante con un totale di 12 piloni.
A valle e a monte verranno mantenute la parte degli edifici esistenti in cui sono collocati gli spazi di servizio e realizzate ex novo le parti direttamente connesse al funzionamento della telecabina con particolare attenzione alla facilità di accesso e connessione per gli utenti.
In particolare a valle rimarrà il blocco contenente uffici, biglietteria e alcune abitazioni per i dipendenti mentre la parte direttamente connessa all’impianto è stata completamente demolita per far spazio a quello nuovo.
Il design del nuovo edificio è lineare con volumi semplici e ben definiti che entrano nel paesaggio. I colori sono stati scelti per armonizzarsi con l’ambiente circostante. La forma è prismatica con grandi elementi metallici inclinati e molte parti vetrate che richiamano le strutture della vicina stazione di valle di «Doleda».
Le quote del piano di imbarco e la forma degli elementi di sostegno della linea all’uscita dalla stazione sono dovute alla necessità di garantire una notevole altezza libera sotto le cabine per la presenza del parcheggio e della viabilità esistente.
Anche la stazione di monte è in parte nuova. La zona con bar, ristorante e servizi è stata mantenuta, mentre la porzione con gli impianti tecnici è stata completamente rifatta. L’edificio ha linee definite e geometrie protese nel vuoto. Spicca in particolare il volume a sbalzo del vano in cui vengono stivate le cabine a riposo. Tutti i locali tecnici, i motori e i meccanismi per la movimentazione delle cabine sono allocati nella stazione di monte, soluzione che permette di ottimizzare il funzionamento con consumi di energia sensibilmente minori.

Il panorama innevato del Pordoi fa da sfondo alle nuove cabine

Una menzione speciale va alle cabine scelte, infatti è la prima volta che la tecnologia D-Line di Doppelmayr viene impiegata in Italia: cabine a 10 posti più ampie, con sedili rivestiti in tessuto tecnico, che si distinguono per la silenziosità di funzionamento e per la facilità di manutenzione. Il progetto per questo nuovo impianto ha preso il via nel 2015, mentre i lavori sono iniziati nella primavera del 2017 e saranno finiti entro dicembre di quest’anno con una spesa complessiva di circa 13 milioni di euro interamente finanziati dalle società che gestiscono l’impianto e l’area sciistica. Sarà sicuramente un piacere godere di questo nuovo impianto per concedersi più di una discesa sulla entusiasmante pista del Ciampac e sarà eliminato un collo di bottiglia che riduceva sensibilmente la fruibilità dei comprensori collegati.

Il ricovero delle telecabine  Doppelmayer D-Line


LA CARTA DI DENTITA’

– Anno di fabbricazione 2017
– quota stazione di valle m. 1.495
– quota stazione di monte m. 2.149
– ubicazione stazione motrice A monte
– dislivello m. 654
– portata oraria 2000 (potenziata per 2.400 persone/ora
– velocità avanzamento massima 6 m/s
– tipologia impianto cabinovia ammorsamento automatico monofune
– capienza cabine 10 persone tipo D-Line
– principali materiali impiegati Acciao, vetro e cemento armato
– progettista architettonico Ing. Mauro Naletto dello studio Montecno (bz)
– progettista strutture Ing. franco de caminato dello Studio Tecnico Decaminada (TN)
– ditta realizzatrice impianto a fune doppelmayr – garaventa
– ditta realizzatrice opere in cemento armato DI VALLE Costruzioni Mazzel srl – Vigo di Fassa
– Ditta realizzatrice opere in cemento armato di monte e linea Zelger Albert S.r.l. – Ega/Nova Ponente (BZ)
– Ditta realizzatrice carpenterie metalliche Stahlbau Pichler S.r.l. – Bolzano (BZ)
– Ditta realizzatrice opere edilizie stazione di valle Costruzioni Mazzel S.r.l. – Vigo di Fassa (TN)
– Ditta realizzatrice opere edilizie stazione di monte e linea: Zelger Albert S.r.l. – Ega/Nova Ponente (BZ)

 

La prima nevicata di stagione ha coinciso con le ultime fasi di montaggio della stazione di monte

– Costo realizzazione: circa 13 milioni di Euro

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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