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Question Time per il Conte

Question Time per il Conte
Gentile Presidente del Consiglio dei Ministri, so che in questi giorni è impegnato con l’emanazione di un nuovo DPCM, ma in qualità di avvocato del popolo (esagero), Le chiedo gentilmente di rispondere ad alcune domande che le invio a stretto giro di posta, o meglio di post, da un uomo della montagna, un semplice maestro di sci. E che tra l’altro, ha anche la “r” che trilla più del dovuto.

Consapevole che la salute viene prima di ogni altra cosa, vorrei sapere cosa troverò sotto l’albero di Natale. Probabilmente un’ordinanza che vieta di sciare e insegnare, che è la mia professione.

– Quando potrò (ri)cominciare a lavorare? Dopo l’Epifania, prima del Carnevale, subito dopo o quest’inverno per niente?

– In caso di stop forzato a quali indennizzi la mia categoria avrà diritto?

– I Governatori di alcune Regioni hanno proposto di concerto un protocollo ad hoc per un Natale sicuro in montagna e sugli sci. Per quale motivo è stato respinto?

– Potrebbe fornire dati precisi riguardo eventuali contagi avvenuti in Italia quest’estate in montagna?

– Perché paragonare il mio mondo, la mia terra e il mio habitat a una discoteca con pericolo di assembramenti?

– A proposito di assembramenti, Le ricordo che gli impianti di risalita funzionerebbero al 50% della loro portata. E che le seggiovie sono all’aria aperta.

Nei vari protocolli gli impiantisti garantiscono l’applicazione di tale norma, a differenza di quello che si vede invece sui mezzi pubblici. Cosa mi risponde al riguardo? Non si fida forse di chi opera sugli impianti?

– Sempre a proposito di assembramenti. Tralasciando gli hotel e i ristoranti, che già sono in grado di garantire le misure di sicurezza, anche i rifugi sulle piste si sono immediatamente adeguati, proponendo ingressi limitati, consumazioni con posti a sedere, massimo in quattro per tavolo. E, come per gli skipass, prenotazioni online per pranzare. A suo giudizio qual è il pericolo di un contagio con simili precauzioni?

– Cosa ne pensa dei tamponi rapidi per i vacanzieri?

– Ha ascoltato le proposte le proposte del nostro Collegio maestri o della nostra Associazione di categoria? In Italia esercitano la professione di maestro di sci ventimila persone, giusto per Sua conoscenza.

Walter Galli

P.S. Il dubbio che mi viene è che si pagano con questo nuovo lockdown errori precedenti. Mi lasci dire, l’ultimissima: il mare ha o ha avuto più peso della montagna?


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About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).