Turismo

Umberto Capitani: quando potrebbe aprire lo Stelvio?

Chi parla è Umberto Capitani, al quale abbiamo rivolto l’imbarazzante domanda: quando potrebbe aprire lo Stelvio?” E Umbi, il Signor Stelvio, colui che preme il tasto verde per aprire gli impianti a giungo e quello rosso a novembre per chiuderli, è categorico:. Le date sono certamente destinate a cambiare. E cullando la speranza che non vi sia addirittura un ci vediamo nell’estate 2021.

Certamente parlare di sci estivo in questo momento è assolutamente prematuro. Non possiamo andare a bere un semplice caffè, figuriamo pensare di ritornare sulla neve. E comunque sia si dovrà anche capire quali saranno le modalità. Tuttavia abbiamo sentito Umberto per avere qualche info sulla salute del ghiacciaio.

“Basta che non mi chiedi ancora se apriremo…”

Non se aprirete, ma quando aprirete…
Giusto, un po’ di ottimismo fa bene“.

Sai quanta neve c’è?
Non posso avere un’idea precisa. L’unico modo è andare su e controllare. Ma non possiamo farlo ora”.

Già, “iorestoacasa…”
Oltre al fatto che bisogna restare a casa, salire ora sarebbe anche pericoloso. Non dimentichiamoci che lavoriamo in un ambiente cosiddetto ostile. Bisogna fare davvero attenzione. Diciamo che quando abbiamo chiuso c’erano circa due metri di neve. Ora ce ne saranno altri due, quindi tra i 4 e i 5 metri. Ma non è tanto importante questo.

Non è importante la quantità di neve?
No. Abbiamo avuto estati con poca neve ma siamo riusciti a tirare avanti molto bene la stagione. Estati invece con molta neve ma poi… Quello che conta è l’umidità in primo luogo, Se è elevata la neve viene inghiottita! Poi le alte temperature.

Normalmente quando inizia la fase di preparazione del ghiacciaio?
Saliamo a maggio. Tieni conto che ci vuole almeno un mese di lavoro. Salire adesso sarebbe soltanto una spesa inutile. Possiamo anche preparare tutto, ma se poi la gente non può venire su…

Già questa è una notizia. Quando ti vedremo aprire col gatto la strada che porta al passo, contiamo 30 giorni…
Più o meno sì. In realtà ci sono arrivate già delle prenotazioni anche di squadre estere. Io le ho prese ma dicendo che non possiamo assicurare nulla. Attendiamo come tutti e per ogni cosa, le normative Governative.

Bisognerà vedere anche le modalità
Appunto. Sul ghiacciaio ci arrivi solo con la funivia. E quante persone faccio salire alla volta per mantenere almeno un metro di distanza? Cinque? Sei?

In media quante persone frequentano il ghiacciaio?
Tieni conto circa 600 persone ogni giorno, per un totale approssimativo di 35mila presenze. Potrebbero sembrare poche, ma non si può fare un paragone con le stazioni invernali. In stagione tutti fanno i calcoli sui passaggi.

Per noi non conta nulla quante volte uno sciatore prende lo skilift, ma solo quanti comprano il biglietto. Se vuoi è un conto alla vecchia maniera, ma è quello che ci serve. A noi serve la continuità più che i picchi.

Immagino esistano costi di gestione anche elevati:
I costi fondamentali sono tre. Il personale, la corrente e gasolio, senza contare gli investimenti per i mezzi.
Ogni giorno lavorano mediamente 24-26 persone per 8 ore (quando va bene). Considera poi che per la battitura di una giornata servono 800 litri di gasolio.

L’Energia elettrica è importante ma i costi sono abbastanza contenuti perché la fornitura arriva dalla centralina di Stelvio paese. Che è stata realizzata da chi la utilizza e dunque sono tutti azionisti. Questo ci fa risparmiare un 10 per cento circa.

Se si aprirà più tardi è ipotizzabile una chiusura un po’ più in là?
Difficile a dirsi. Noi avevamo già da tempo programmato una serie di manutenzioni agli impianti che sono inderogabili e siamo obbligati a farle. Vedremo.

Vi siete sentiti  recentemente voi operatori dello Stelvio?
Proprio oggi in una sorta di conference call. Ma non ci siamo detti nulla in più di quello che ci siamo detti. Aspettiamo nuove disposizioni.

Hai percepito preoccupazioni serie sul futuro?
Solo una. La salute. Se abbiamo quella, noi uomini di montagna possiamo ancora cavarcela. Come facevano i nostri vecchi. Un pezzettino di terra, una mucca…

E l’ottimismo dove lo mettiamo?
Giusto, hai ragione. Allora, Buona Pasqua a tutti. Ci sentiamo dopo le vacanze. Già, le vacanze…

 

 

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).