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Claudia Ghisolfi, un sogno a 5 cerchi nel climbing

Claudia Ghisolfi è un talento indiscusso del climbing, che diventerà disciplina olimpica a Tokyo. Una passione nata a otto anni e condivisa in famiglia, con il fratello maggiore Stefano, anche lui campione della disciplina. Tra le più giovani e talentuose climber italiane, Claudia Ghisolfi ha già conquistato il gradino più alto del podio nel Campionato Italiano di tutte e tre le specialità (Boulder, Speed, Lead e anche Combinata), insieme alla Coppa Italia Lead per ben 4 volte. Ma non ha dubbi quando pensa al suo sogno più grande: i cinque cerchi olimpici. Perché l’arrampicata sportiva farà il suo ingresso ai Giochi di Tokyo 2020 e la 22enne torinese è al lavoro per conquistare il tanto ambito accesso in maglia azzurra.

Arrampicata che passione

Claudia, com’è nata la passione per l’arrampicata?

Ho provato tanti sport, ma, dopo una gara di mountain bike, alcuni amici appassionati hanno portato me e mio fratello ad arrampicare alla diga di Valgrisenche. Ci siamo divertiti moltissimo e subito informati per iscriverci a una palestra di Torino.

Quali emozioni regala arrampicare?

È una passione che si trasforma in uno stile di vita. In palestra ci conosciamo tutti ed è come stare in famiglia. Chiunque può praticarla, dai bambini agli adulti.

Il piano di allenamenti

Gli allenamenti sono esclusivamente indoor fino a 6 ore al giorno con anche sessioni di potenziamento della forza in palestra. Nel weekend non mancano mai uscite per scalare outdoor, programmate maggiormente per variare l’allenamento e permettere alla mente di ricaricarsi. L’arrampicata è sempre con me, organizzo vacanze solo in location dove possa scalare, e poi c’è lo studio, frequento il terzo anno della Facoltà di Scienze Motorie.

Claudia Ghisolfi, sogno olimpico nel climbing

Nel 2020 arrivano le prime olimpiadi per il vostro sport alle quali avranno accesso solo due uomini e due donne in rappresentanza dell’Italia. La gara sarà una formula combinata tra le tre specialità della disciplina, completamente differenti tra loro. Sicuramente per un atleta come Claudia Ghisolfi sarà l’apice della carriera nel climbing. Qual è la competizione che ricordi con maggiore emozione ad oggi?

Il Campionato Italiano a Torino nel 2013 con tanti amici e parenti a fare il tifo. Ero molto agitata, sapevo di poter vincere e lo desideravo con tutta me stessa. Quando ho ricevuto l’ufficialità della notizia, mio fratello si è avvicinato, mi ha abbracciato e poco dopo abbiamo scoperto che aveva vinto anche lui. Condividere questo podio in famiglia è stato bellissimo.

I posti indimenticabili

Quali sono i luoghi più belli nei quali hai scalato e che consiglieresti?

Arco di Trento è uno dei posti più belli in Italia. Poi frequento Céüse in Francia, una località non lontana da casa. Mi piace anche Margalef in Spagna, la meta di tutti gli arrampicatori, specialmente durante le vacanze di Natale.

About the author

Andrea Ronchi

Andrea Ronchi è milanese di nascita e di cuore, rigorosamente a strisce rossonere. Ama lo sport in generale e da ragazzo si è cimentato in diverse discipline. Discreto tennista e giocatore di pallone, è rimasto folgorato dalle palline con le fossette in tarda età, o meglio, troppo tardi per ambire a farne una carriera ma sufficientemente presto per poter provare il brivido e la tensione dell’handicap a una cifra. La passione lo ha portato a fare del golf un lavoro e oggi, oltre a essere nel corpo di redazione della rivista Golf & Turismo, è prima firma di Quotidiano Sportivo e ospite fisso nella trasmissione televisiva Buca 9. Quando la neve copre i fairway prende gli sci, sua altra grande passione, e gira per le Alpi “costretto” dal suo ruolo di responsabile del turismo per la Rivista Sciare. È un duro lavoro, ma qualcuno le deve pur fare...