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Eco avventura sull’Everest

1.110 km in fuoristrada, 2 nazioni, 7 giorni di avvicinamento, 2 giorni di trekking con gli yak per raggiungere la cima dell’Everest, la montagna più alta del mondo: si tratta della sfida che il team Eco Ski Adventure 2019 affronterà nel corso di circa 6 settimane, con partenza ad aprile 2019.

Protagonisti Jean-Marie Rossi e Daniele Turani capitanati da Edmond Joyeusaz: obiettivo dell’impresa è scalare lo sperone Nord dell’Everest dal ghiacciaio di Rongbuk e ridiscendere dalla cima con gli sci attraverso l’Hornbein Couloir, operazione che costituisce una prima assoluta nella storia dell’alpinismo e dello sci alpino.

A coronare l’eccezionalità dell’impresa, un forte legame con la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente. L’impegno nasce dalla consapevolezza di una situazione preoccupante. Il sovraffollamento delle spedizioni “turistiche” sull’Everest si sta traducendo infatti in un problema dannoso per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti. L’Eco Everest Expedition da anni lavora sulla montagna dal lato nepalese per effettuarne la rimozione: solo nel 2018 ne ha raccolti 4.803 chilogrammi, che hanno contribuito al totale di 12 tonnellate di rifiuti rimossi e smaltiti dal 2008 ad oggi, di cui più di 300 chili sono rifiuti lasciati dal passaggio dell’uomo.

Per dare un contributo concreto a questa importante attività, al termine della spedizione il team di Eco Ski Adventure 2019 rimuoverà tutte le corde fissate presenti sulla via di salita, mentre sulla via del ritorno a valle gli alpinisti risaliranno nuovamente al Campo Base della via “normale” tibetana per ripulire la marea di materiali abbandonati in decenni e decenni di tentativi di scalata.

Rewoolution, brand del settore activewear e outdoor, da sempre attento alle tematiche ambientali, anche grazie a una produzione 100% sostenibile, ha scelto di sponsorizzare il progetto e “accompagnare” con i propri prodotti Edmond Joyeusaz nell’impresa.

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About the author

Andrea Ronchi

Andrea Ronchi è milanese di nascita e di cuore, rigorosamente a strisce rossonere. Ama lo sport in generale e da ragazzo si è cimentato in diverse discipline. Discreto tennista e giocatore di pallone, è rimasto folgorato dalle palline con le fossette in tarda età, o meglio, troppo tardi per ambire a farne una carriera ma sufficientemente presto per poter provare il brivido e la tensione dell’handicap a una cifra. La passione lo ha portato a fare del golf un lavoro e oggi, oltre a essere nel corpo di redazione della rivista Golf & Turismo, è prima firma di Quotidiano Sportivo e ospite fisso nella trasmissione televisiva Buca 9. Quando la neve copre i fairway prende gli sci, sua altra grande passione, e gira per le Alpi “costretto” dal suo ruolo di responsabile del turismo per la Rivista Sciare. È un duro lavoro, ma qualcuno le deve pur fare...

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