II più giovani sono: Rocca, DeFlorian, Pacinella, Ceccarelli, Pini, Richetta, Marconi, Mallen e Giunti… La loro presenza si è resa necessaria in seguito all’introduzione della categoria Fis degli sci. L’arrivo di questi testatori con la gamba ancora «fresca» dalle gare ha cambiato un po’ gli equilibri all’interno del team: il gruppo ormai consolidato dei testatori esperti, tra cui citiamo Mazzucchi, De Martin, Caruso, Grigoletto, Giordano, Dametto, Fontana, Manissero e Bonelli, accoglie i nuovi arrivi e li segue dando loro alcune importanti indicazioni sulla modalità di valutazione degli attrezzi. In particolare gli ex-atleti sono «costretti» a modificare i loro parametri di giudizio. Negli anni della loro carriera agonistica, la loro concentrazione doveva essere rivolta alla ricerca dell’attrezzo più performante, ora invece devono essere in grado di individuare le qualità e le caratteristiche di ogni attrezzo provato con lo scopo ultimo di consigliare gli sciatori per i quali questo sport è «solo» una passione. Hanno dovuto imparare a lavorare come sarti, ovvero apprendere l’adattamento del capo al corpo del cliente. Durante i test, si sono ritrovati a provare le novità e i cavalli di battaglia delle aziende e il loro compito è stato quello di trascrivere sulla guida le sensazioni ricevute da ciascun prodotto, abbinando l’attrezzo alle diverse sciate e ai diversi livelli tecnici. Ecco perché la rivista richiede la presenza di testatori di peso ed esperienza tecnica diversi, ecco perché gli sci vengono sottoposti a dieci prove: maggiore è il numero di valutazioni, migliore di conseguenza la distinzione delle qualità di ogni attrezzo. Il team dev’essere come una squadra di calcio: non ci possono essere 11 attaccanti o 11 difensori o tanti registi, occorre saper disporre in campo ogni ruolo sfruttando le caratteristiche di ogni giocatore e se si vuole vincere, la preparazione va seguita nei minimi particolari senza lasciare nulla al caso. Nel nostro team sono necessari gli ex-atleti che, grazie alle loro esperienze di alto livello, sanno individuare gli sci più corsaioli, sono altrettanto fondamentali gli istruttori e gli allenatori federali che, grazie alla loro sensibilità riescono a mettere in evidenza ogni più piccolo dettaglio, catalogare tutti gli sci in un ordinato schedario e offrire pareri e consigli tecnici e concreti agli sciatori «normali» Da ultimo, ma non da meno, è essenziale la presenza di coloro che, avendo la gestione di un negozio di articoli sportivi, riescono a riconoscere, tra le varietà infinite, quelle più interessanti che faranno tendenza, individuando quelle effettivamente in grado di soddisfare le reali richieste degli appassionati sciatori. Il team deve tenere conto dell’equilibrio tra i testatori «pesanti» (più di 80 kg per i maschi e più di 60 kg per le femmine) e quelli «leggeri». Ogni giro dev’essere fatto con le stesse condizioni di neve, senza troppa differenza tra le prime prove e le ultime. Gli sci vengono provati per categoria e per ognuna le misure devono essere molto simili tra loro, con uno scarto al massimo di pochi millimetri. Le categorie da provare sono scelte dallo staff nelle ore mattutine in base alle condizioni del manto nevoso. Lo staff è un gruppo di persone di provata esperienza che ogni anno si riscopre sempre più affiatato. Ne è la prova l’accurata disposizione in campo di Geremia che dà la possibilità a un testatore «giovane» di essere seguito da uno esperto. Così è accaduto quest’anno a Limone Piemonte che Grigoletto abbia seguito Rocca, il quale a sua volta è stato seguito a Pampeago da Caruso, o la Ceccarelli che ha avuto come madrina Ale Mazzucchi. Nonostante siano campioni hanno capito immediatamente che si tratta per loro di un lavoro nuovo e ho notato con piacere che «hanno sentito» l’importanza del test dalla passione e dalla serietà con le quali hanno iniziato questa nuova esperienza. Si sono accorti degli schemi nuovi a cui sono state sottoposte le loro «sensazioni» ed è qui che è diventato fondamentale il contributo dei più esperti. Con l’aiuto di Ninna tutti sono riusciti a trascrivere sulle schede giudizi dettagliati inserendo un numero sempre maggiore di informazioni, per una guida ancora più interessante. Una volta in campo, in attesa del fischio d’inizio, Antonio o Valerio hanno dato gli ultimi suggerimenti sulle qualità da individuare negli sci della categoria testata. La prima fase si è svolta a Limone Piemonte dove sono stati provati gli sci delle aziende extra pool. Abbiamo trovato condizioni stupende che, abbinate alla collaborazione del direttore Fabio Bergia, ci hanno permesso di concludere il test con risultati eccellenti. Il «campo da gioco» è stato preparato a quota 1400, sulla pista Machetto. Un ringraziamento particolare agli uomini di Pisu, grazie a loro le piste da slalom e da gigante sono state preparate al meglio. Il sabato, conclusa la trasferta piemontese, i nostri validi atleti hanno dovuto spostarsi a Pampeago a 600 chilometri di distanza. Lì sono stati chiamati a testare gli sci delle aziende del pool. Tengo a sottolineare l’impegno con il quale il nostro team ha partecipato in toto ai test prendendo parte a tutte e due le manifestazioni. A Pampeago abbiamo trovato ad accoglierci il grande Piero Degodenz che, con Umberto Pagani, è stato l’arbitro di questa trasferta. Sulle piste, ad assecondare tutte le nostre richieste erano presenti due persone molto sensibili: Giorgio Zeni e Michele Ventura. Come ogni anno i nostri più sentiti ringraziamenti a tutti gli skiman, a tutte le persone che lavorano ogni giorno dietro le quinte che cercano di preparare al meglio i loro sci, pensate che ne hanno preparato più di trecento paia! Un Grazie, con la G maiuscola, come quella della Guida, va a tutti i nostri testatori e testatrici che hanno dedicato parte del loro tempo a questi test che ormai sono diventati un vero e proprio punto di riferimento per il nostro settore. È grazie a loro, alla loro serietà, alla loro passione e al loro saper stare sul «campo» che siamo diventati la squadra da battere!
Diamo i numeri
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Marco Di Marco
Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).
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