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Antonio Noris: elezioni subito!

Raffiche di domande ad Antonio Noris, ex vice presidente vicario Fisi e attore del mobimento master
Dopo la breve ma molto apprezzata esperienza di Consigliere Federale ti ricandiderai alle prossime elezioni, e quando pensi ci saranno?
Il mio auspicio è che le elezioni si svolgano entro novembre. Ho chiesto a Franco Carraro che si tengano a metà ottobre. Se malauguratamente si spostassero ad aprile, creerebbero un grave danno alla FISI e pregiudicherebbero la preparazione per Sochi 2014. Altra considerazione è l’obbligo che abbiamo di rivedere il nostro statuto entro il 31 dicembre. Penso che ben difficilmente avremo il numero sufficiente di delegati, se non abbinato alle elezioni del Consiglio. Per quanto riguarda la domanda iniziale devo dirti che al momento sono molto sconfortato, mancando gli stimoli manca la voglia di candidarsi.
Ti prego di scusarmi ma è un anno che mi gira in testa questa domanda banale: secondo te la valutazione di un dirigente dipende dal suo comportamento o dalla cordata cui appartiene? Questo per farmi una ragione circa l’allontanamento dalla Commissione Master di Tancredi Del Mestre, dopo che aveva così bene operato e compreso a pieno l’inserimento dei senior nelle gare Master conseguente all’innalzamento a 40 anni…  
Conosco molto bene e apprezzo Tancredi, presente in molte Commissioni, impegnato e competente; non sono a conoscenza delle motivazioni che ne hanno determinato l’allontanamento dall’incarico che aveva all’interno della Commissione Master.
Nei Master, la Federazione deve ricercare «l’atleta di punta» o la diffusione dell’attività?
Più ragazzi facciamo sciare meglio è; nei Master più sciatori facciamo divertire meglio è. Personalmente vedrei in maniera positiva la realizzazione di gare per due livelli di sciatori, questo per «far divertire» il maggior numero di atleti. 
Se è interesse della Federazione sviluppare al massimo la nostra attività cercando di avvicinare tutti all’agonismo, come si può conciliare questo interesse con le recenti direttive limitanti le gare sul territorio in funzione di relativamente pochi atleti che partecipano a Coppa Italia e Campionati Italiani?
A mio avviso il Campionato Italiano va rispettato, possiamo abbinarlo a gare provinciali ma dedichiamogli l’importanza che merita.  E’ una settimana l’anno: andrebbe stimolato, coinvolgendo stazioni di primaria importanza gradite dai Master, abbinandola a manifestazioni collaterali che inducano a portare le famiglie al seguito e cercando di guardare un po’ di più al divertimento. Ritornando alla domanda iniziale secondo me dovremmo fare tanta attività territoriale con un valore che abbiamo il dovere di precisare, con vecchie e nuove formule da confrontare. 
Al termine della passata stagione hanno girato sul Web molte richieste di limitare gli spostamenti cercando di concentrare maggiormente l’attività in sede regionale. Come commentare l’avvenuto aumento di una prova della Coppa Italia che va in direzione opposta e richiede più spostamenti o probabilmente comporterà maggiori defezioni?
Ti rispondo… alla Ravaschio: se i calendari territoriali hanno un maggior coinvolgimento, anche nella logica di Coppa Italia, se abbiamo più gare «vicine», saranno interessanti, non ci saranno grandi spostamenti e diminuiranno il totale delle prove; solo l’analisi dei numeri ci può dare questa risposta in modo oggettivo. Personalmente sono per l’idea di una convention: dovremmo riunirci e portare tutti gli argomenti, perché se i problemi che ha in mano la Commissione fossero quelli del territorio nazionale mi starebbe bene ma se sono quelli di chi partecipa alla Coppa Italia e si perde il contatto con le realtà regionali e provinciali è l’intero movimento che ne perde.
Nella lista base dello sci alpino ci sono quasi 6000 atleti con più di 40 anni. Per esserci devono aver fatto gare: ti sembra ragionevole ritenere prioritaria la Coppa Italia che ha poco più 100 atleti che fanno l’intero circuito, mentre gli altri sono tutti «locali»? Costringe la Commissione a chiedere un contributo finanziario a tutti gli organizzatori per fare la premiazione finale e per regolamento blocca, in quelle date, ogni altra gara nel raggio di 200 km? 
Ritengo sia da cambiare il ragionamento: dai tuoi numeri leggo che ci sono 4000 atleti che non hanno mai fatto una gara nazionale. Sono concetti da evidenziare, potresti nei tuoi articoli pubblicare degli specchietti con questi concetti base, quanti fanno attività regionale o solo provinciale. Come detto sopra fare ragionamenti senza riferimenti specifici, che qui stiamo analizzando più attentamente, rischia di far perdere il vero focus sui problemi che dobbiamo andare a trattare. Questi concetti andrebbero studiati in maniera più completa, anche il contributo richiede una valutazione: perché non organizzare una regionale al posto della nazionale? Oppure, se la ritengono sbagliata, perché non inviare una protesta al proposito? Naturalmente è tutto riferito al dopo elezioni perché il Commissariamento non impedisce riunioni, però non arriva a decisioni così sarà tutto rimandato al 2012-13, nel frattempo io ritengo che «tirar fuori idee» sia importante perché dalla stessa testa non può uscire tutto.
Nella relazione della Commissione ho letto con piacere che a ottobre s’inizierà a parlare della costruzione di un gruppo di lavoro finalizzato all’attività Senior, comprensivo delle sue componenti, Cittadini, Universitari, Master e Bancari. Sono anni che, dalle pagine di Sciare Magazine, insisto su questa necessità. Nella parte finale ho invece letto con molta preoccupazione il ritorno dell’idea dei punti FISI MASTER: qual è la tua opinione a proposito?
Questo è un argomento molto delicato, che attiene a un settore molto ampio e non si può rischiare di agire con involontaria superficialità, andando a toccare equilibri consolidati nel tempo. Il meccanismo attuale permette di sentirsi atleti «forever young» con vantaggi non trascurabili, siamo sicuri di perdere tutto ciò?? Un’attenzione certamente va data per risolvere l’annosa questione della limitata partecipazione femminile che non gratifica alcune, forse poche ma valorose atlete. 

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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