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Beaver Creek: Beat Feuz è tornato a dettare legge

Nella short discesa di Beaver Creek si è celebrato il gran giorno dell’elevetico Beat Feuz che è decisamente tornato a dettar legge, almeno in discesa. Quel Beat vincitore della coppa di specialità che oggi soffia sulle sue 12 candeline, una per vittoria.

Una gara tiratissima, con scarti che in teoria avrebbero dovuto essere meno evidenti se pensiamo che il campione elvetico ha chiuso col tempo di 1’12” 98.

Il tutto a causa del vento che ha costretto la giuria ad abbassare la partenza. Sono tanti i 41 centesimi di vantaggio che ha saputo dare all’austriaco Vincent Kriechmayr e al francese Johan Clarey, secondi a pari merito.

Notevole la prova del velocista transalpino autore di una sbavatura che forse gli ha fatto perdere la piazza d’onore in solitaria. Comunque una discesa che ha fatto togliere il sorriso a quell’Hannes Reichelt che dando uno schiaffo all’età sperava di risalire sul podio.

Invece è rimasto giù, al quarto posto per soli due centesimi. A tenergli compagnia col musone ci ha pensato il norvegese Aleksander Aamodt Kilde, questa volta autore di una gara priva di errori. O almeno, non gravi come quello commesso ieri e che ha lanciato alla sua prima vittoria Marco Odermatt.

Ma non è bastato, anche se un sesto posto è sempre molto dignitoso, soprattutto se ottenuto giusto appunto davanti a Kjetil Jansrud (sesto a pari merito con Theaux). Tra loro 23 centesimi. Erano quinti entrambi ma poi è piombato sul traguardo l’americano Ryan Cochran-Siegle (sempre davanti in prova) bravissimo a stampare il quinto miglior tempo, a 8 centesimi dal podio. Fino a quando è arrivato con un pizzico di velocità in più Adrian Smiseth Sejersted bravissimo a tagliare il traguardo col quinto tempo. A soli 3 centesimi dal podio. Quel podio che la Norvegia non riesce a conquistare da un po’ troppo tempo.Per riepilogare, 5° Sejersted, sesto Cochran-Siegle, settimo Kilde a pari merito con il tedesco Dominik Schwager, pettorale 41

Niente da fare per Dominik Paris, che ha affrontato la gara forse con troppa rabbia. Il superG di ieri lo ha innervosito non poco. Di fatto non ha messo in pista la scioltezza adeguata a un percorso così ostico.

Gli 88 centesimi di ritardo (come il francese Bailet) dal vincitore sono giustificati soprattutto da un errore di linea commesso poco prima dello Schuss finale. E qui ci possiamo appellare a un pizzico di sfortuna perché per un solo centesimo perde due posizioni. D’altra parte per poter eccellere era necessario fare tutto perfetto. E così non è stato se pensiamo che i primi 10 sono divisi da soli 25 metri! “Non mi trovo su questa pista, non mi sono proprio trovato. Questa pista non mi piace e se sono andato bene l’anno scorso è perché gli altri erano andati male!“.

Non è riuscito a incidere Emanuele Buzzi, un po’ sporco, con gli sci di traverso messi lì a grattare per recuperare l’impostazione di linee non così corrette. 1″57 centesimi di ritardo non sono molti ma per una gara così corti lo sono.
Ancora indietro di forma Peter Fill già in forte ritardo prima del tratto centrale molto complicato nel mantenimento delle linee. Per lui, in questo momento molto particolare, la ricerca col miglior feeling con la velocità.

Stesso discorso per Matteo Marsaglia che non può andare ancora a tutta per via dell’infortunio (caviglia destra) patito alla vigilia di Lake Louise. 1″57 il ritardo. Ora un po di riposo.

Delusione anche per Mattia Casse, ottimo in prova. troppi errori per entrare in classifica. +1″59, due centesimi più lento di Buzzi


About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).