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Bode Miller pensa al ritiro

 Quando due giorni fa lo abbiamo visto cadere nel SuperG eravamo rimasti tutti con il fiato sospeso. Bode Miller rientrava da un lungo stop dovuto all’intervento di ernia al disco e il suo ruzzolone ci aveva fatto temere il peggio. Però casco e paraschiena avevano tenuto e così Bode si era rialzato tornando al parterre con gli sci. Una volta fermatosi però le telecamere sono riuscite a cogliere una profonda lacerazione al polpaccio destro causata dalla lamina di uno sci. Con il tendine rotto ha dovuto fermarsi nuovamente, si parla per almeno due mesi. Lo statunitense è stato operato all’ospedale di Vail e ha twittato: “Operazione terminata, tendine ricucito. Mi è andata bene: con il volo che ho fatto ho rischiato danni ben peggiori”. Al momento della caduta, dovuta all’impatto con una porta, Bode stata sciando bene con parziali allineati con i migliori. Oggi, prima della partenza della discesa libera, l’americano ha parlato lasciando dei dubbi sul suo possibile rientro stimato, per il recupero dall’attuale intervento, in due mesi. Tutti gli indizi portano in fondo alla possibilità di un abbandono delle competizioni. 

Dopo il periodo di pausa del 2013 il campione si era preparato al meglio per Sochi dove ha conquistato il bronzo in SuperG diventando l’atleta più anziano a vincere una medaglia. Si pensava quindi a una stagione da protagonista ma a novembre il nuovo stop per l’operazione alla schiena e relativo periodo di recupero sino a Vail. La preparazione era anche andata bene così come stava andando la gara sino alla caduta. Le dichiarazioni del giorno della gara nella quale si sperava di essere presenti possono avere una percentuale di pessimismo dato dalla delusione però Bode ha fatto un’analisi lucida. Lui è un velocista, si nutre di adrenalina e per farlo deve portarsi al limite. Questo implica dei pericoli che forse è arrivato il momento di fermarsi. Quello che ci può far sperare di vederlo nuovamente in gara è che non è la prima volta che pensa di ritirarsi salvo poi non farlo. Lui si nutre di pane e adrenalina, l’auspicio è che non sia ancora sazio

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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