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C.I. Giovani: Baruffaldi conquista il superG, De Vettori la superK

Stefano Baruffaldi(nella foto a sinistra) è il nuovo Campione Italiano Giovani di superG. Nato a Lecco (ora risiede nella vicina Dervio) il 17 settembre 2992, ha prevalso per 15 centesimi su un sempre scatenato Andrea Ravelli, già vincitore della discesa libera (è invece caduto nello slalom della supercombinata), mentre Matteo De Vettori (Fiamme Gialle) si è aggiudicato la medaglia di bronzo per soli 9 centesimi su  Michael Sinn.  Per la cronaca va detto che Stefano ha realizzato il miglior tempo assoluto davanti a Michele Cortella, classe 87, in pista in quanto la gara era valida anche come Fis junior. Il terzo tempo è stato del francese Alexander Pasquier che ha preceduto il connazionale Valention Giraud Moine, quindi Silvano varettoni (84) e ancora un francese al sesto posto, Blaise Giezendanner. Quindi Ravelli settimo e Matteo 11esimo. 
Si è completata anche la supercombinata che ieri, dopo la discesa, era stata sospesa per il vento troppo forte anche per lo speciale. Grazie a una splendia prova tra i rapid gates l’oro è andato a Matteo De Vettori (la gara Fis è stata vinta da  Michelangelo Tentori, classe 1991), bravo a precedere il giovanissimo Emanuele Buzzi (classe 94) con Guglielmo Bosca ottimo terzo davanti ad Aaron Hofer.
Il Re di Caspoggio, per quanto riguarda questi italiani Giovani di velocità, è senza dubbio Matteo De Vettori che torna a casa con tre medaglie: oro in super combinata, argento in discesa libera, e bronzo in superG. Il suo vice è senz’altro Andrea Ravelli che ha vinto l’oro in discesa e l’argento in superG.
Ora Stefano Dalmasso avrà certamente le idee più chiare per quanto riguarda le convocazioni per i Mondiali Juniores, visto che quest’anno i velocisti aveva fatto soltanto un superG. Domani la lista ufficiale.

CHI E’ STEFANO BARUFFALDI

Nei più recenti annali dello sci giovanile, al classico capitolo «resurrezioni» dobbiamo iscrivere anche il nome di Baruffaldi Stefano, nato a Lecco il 17 settembre 1992, residente a Dervio (provincia di Lecco), figlio del geometra Marco (imprenditore edile) e della signora Rosy (braccio destro del marito imprenditore edile), fratello maggiore di Matteo e Davide, altezza 1 e 70 (scarsi…), peso 70 kg (circa…). Protagonista assoluto dei Campionati italiani Aspiranti di Pila nel 2009 (2° in slalom e gigante, 3° in superG), sembrava lanciato sicuro verso la Nazionale. Invece è incappato nella «stagione no» 2009/10che lo indusse a decidere di fermarsi un attimo a riflettere. Ad esempio il divorzio da Luciano Curtoni, il cambio dei materiali e la scelta di affidarsi a Daniel Fharner, l’allenatore altoatesino che ha lavorato con Urs Imboden. «Nell’ultimo scorcio di quell’inverno, dopo un tre settimane di allenamento con lui, avevo ripreso a gareggiare  per abbassare i punti e avevo già capito che qualcosa era cambiato in meglio». Infatti: l’inverno scorso Stefano ha incorniciato una stagione che l’ha scaraventato in Nazionale a suon di risultati, quarto (dopo tre già Nazionali) nel Circuito Istituzionale, fenomenale agli Assoluti di La Thuile dove, nelle graduatorie Giovani, ha fatto il 2° posto in slalom, il 3° in discesa, il 4° in gigante e superG per poi completare l’opera con il  3° posto in slalom ai Campionati Italiani Giovani di Pila dietro Alex Hofer e Matteo De Vettori. «Sono contento. È un bel punto di partenza. Pazienza per la scuola, non mi hanno neanche ammesso alla maturità di geometra per le troppe assenze, adesso vedrò di rimediare da privatista, ma anche il mio papà me l’aveva detto: fai una cosa ma falla bene».  La sua carriera comincia a due anni e mezzo non dalle parti di  Lecco, ai Piani di Bobbio o ai Piani dei Resinelli, ma nella blasonata St. Moritz dove Marco Baruffaldi («Mio padre mi ha detto che una volta c’era un famoso marchio di occhiali con questo nome…») si è fatto la casa. Korvatsch, Silvaplana, la corda e il fermapunte trainato da papà che le sue gare le ha fatte in gioventù, niente di che ma abbastanza per trasmettere il virus ai suoi tre figli maschi. Appena svezzato (sciisticamente parlando) e già vistosamente dotato, il piccolo Stefano assaggia l’agonismo con lo Sci Club Valgerola seguito da Fulvio Cartoni e Romano Begalli che l’accompagnano fino al 1° anno Ragazzi. Tra St. Moritz («Dove ho anche imparato a pattinare sul ghiaccio e a giocare a hockey») e Pescegallo passa un po’ di differenza sul piano del glamour e delle pasticcerie ma sul piano agonistico si impara. Da Cucciolo Stefanino vince il Pinocchio. Poi passa con Marco Agnelli a Caspoggio, altra piccola fucina di agonismo. Nel secondo anno Ragazzi è secondo in slalom, quarto in gigante, terzo in combinata agli Italiani e 3° al Pinocchio. Gli anni Allievi sono da archiviare senza troppi rimpianti («Il primo è andato in bianco, il secondo è andato in malora per una broncopolmonite»). Nel 2007 nuovo trasloco, questa volta all’Orezzo Valseriana sotto le ali di Livio Magoni e con il primo anno Aspiranti «tutto sommato per me soddisfacente». Ma quando il tecnico di Selvino rompe con il club ed emigra in Polonia, Stefano rischia di trovarsi (sciisticamente parlando) in braghe di tela. La cintura di salvataggio si chiama Luciano Curtoni, il guru della Valgerola padre (molto esigente) delle già Nazionali Irene ed Elena, che aveva già allenato i suoi fratelli minori e lo prende al volo per accompagnarlo nella fase delicata del secondo anno Aspiranti, la stagione scorsa, e lo avrebbe seguito nel prossimo futuro visto che Stefano e i suoi genitori avevano deciso di lasciare l’Orezzo e di tornare in Valgerola. Sarà anche un caso ma i risultati, nel 2009, si erano visti. «Sarebbe stato difficile se, una volta che Livio se n’era andato, mi fossi trovato con qualcun altro che non conoscevo bene come Luciano, che mi aveva già allenato da piccolo. Con lui sto cercando di migliorare sulla scorrevolezza, sto cercando di togliere un po’ gli spigoli». Questo diceva Stefanino nel 2009. Poi però qualcosa con il suo allenatore si è rotto. Non ne vuole parlare, come è legittimo e giusto, e noi ci siamo guardati bene dall’indagare: capita spesso in quel complesso miscuglio di sentimenti che compongono il binomio tecnico tra allenatore e atleta. È andata come è andata. Sta di fatto che adesso Stefano non direbbe più con un filo di scetticismo «vedo come butta, al massimo farò il maestro di sci e il geometra con il mio papà». Adesso Stefano Baruffaldi è in Nazionale e il prossimo futuro ha tutta un’altra faccia. 

CLASSIFICA SUPERG

 1  27  6290062 BARUFFALDI Stefano  1992  ITA   1:16.96  27.97
 2  3  294185 CORTELLA Michele  1987  ITA   1:17.11  30.04
 3  2  193560 PASQUIER Alexandre  1987  FRA   1:17.12  30.17
 4  11  194542 GIRAUD MOINE Valentin  1992  FRA   1:17.18  31.00
 5  8  293141 VARETTONI Silvano  1984  ITA   1:17.20  31.28
 6  6  194298 GIEZENDANNER Blaise  1991  FRA   1:17.47  34.99
 7  17  6290350 RAVELLI Andrea  1992  ITA   1:17.58  36.51
 8  1  561279 KREJAC Klemen  1993  SLO   1:17.61  36.92
 9  10  194650 PICCARD Roy  1993  FRA   1:17.62  37.06
 10  21  561245 VUKICEVIC Marko  1992  SLO   1:17.68  37.89
 11  24  6290540 DE VETTORI Matteo  1993  ITA   1:17.72  38.44
 12  25  6290321 SINN Michael  1992  ITA   1:17.81  39.68
 13  20  6291029 BATTILANI Henri  1994  ITA   1:17.87  40.50
 14  28  501898 ROENNGREN Mattias  1993  SWE   1:18.06  43.12
 15  31  910004 DEFLORIAN Mirko  1980  MDA   1:18.12  43.95
 16  29  6290845 BOSCA Guglielmo  1993  ITA   1:18.15  44.36
 17  36  6290659 MARTINER Alex  1993  ITA   1:18.16  44.50
 18  12  690161 BREAN Alessandro  1991  ITA   1:18.18  44.77
 19  19  990051 BOSCA Giulio  1990  ITA   1:18.20  45.05
 20  15  194052 DUNAND Arnaud  1990  FRA   1:18.21  45.19
 21  37  194852 MABBOUX Jeremy  1994  FRA   1:18.26  45.88
 22  16  6290065 CODEGA Ivan  1992  ITA   1:18.29  46.29
 23  18  6291374 HOFER Alex  1994  ITA   1:18.35  47.12
 24  40  6290703 BATTOCCHI Matteo  1993  ITA   1:18.42  48.08
 25  9  6290151 BERETTA Carlo  1992  ITA   1:18.46  48.63
 26  23  690420 FILL Franz  1991  ITA   1:18.49  49.04
 27  14  690616 TENTORI Michelangelo  1991  ITA   1:18.50  49.18
 28  4  6290454 HOFER Aaron  1992  ITA   1:18.64  51.11
 29  34  6290778 CERINI Norman  1993  ITA   1:18.67  51.52
 30  33  990231 MIRIBUNG Stephan  190  Tags

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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