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Giochi 2018: GS: Hirscher… e sono due!

Alle Olimpiadi, insegna la storia, ma ne abbiamo avuto prova anche ieri, le sorprese sono dietro l’angolo, ma santo cielo, in pista ci sono Marcel Hirscher, Henrik Kristoffersen e Alexis Pinturault. Come fai ad andare meglio di loro… Il podio olimpico del gigante maschile resituisce logica ai valori tecnici non solo nella classifica ma anche nei tempi. Marcel ha stravinto, nel rispetto di quanto accaduto quest’anno in Coppa del mondo. Henrik è sempre geniale nelle seconde manche quando è costretto a recuperare e Alexis che non è quello dello scorso anno, si affida al talento e alla regolarità per salire sul podio (quasi sempre). Per capire com’è andata andiamo su Kristoffersen che ha catalizzato con la sua super manche, le fasi finali della gara.
Era da attendersi una manche furibonda di Henrik Kristoffersen, dopo l’opaca prima prova, chiusa al decimo posto, ma in questo modo era davvero difficile ipotizzarlo. Un’azione spettacolare, da manuale, la perfezione. E’ stato emozionante vederlo volare tra le porte specialmente della parte centrale, quelle sul muro. La forma ce l’ha, quindi sarà show anche nello slalom. Si è messo dietro prima Zan Kranjec, poi Muffat-Jeandet, quindi Olsson (disastroso). Ne rimanevano sei: Fanara dietro, Faivre dietro, Tonetti uscito,  Haugen disastroso, è medaglia di bronzo, come minimo. Tocca a Pinturault che prima porta da 68 a 90 i centesimi di vantaggio, ma poi, sul muro, la storia cambia direzione: il margine di Pintu scende a 66, cala a 18 dopo un miracolo che lo tiene in piedi e si accomoda alle spalle del norvegese per 4 centesimi. Henrik è argento, Pintu bronzo. Mancava solo Hirscher con 1″31 di vantaggio. Si accontenterà? Gestirà? Sì, va bene… -1″49 al primo rilevamento, -1″49 anche al secondo, -1″52 al terzo, -1″27 al traguardo. Il secondo oro olimpico di Marcel, possiamo dirlo, è in raltà il primo, per importanza, per forza e per giustizia divina.
In lizza c’era anche Riccardo Tonetti, strordinariamente quarto a metà gara. Ha tenuto duro ma sapeva che per vincere una medaglia avrebbe dovuto indossare  un abito che ancora non ha. Ha rischiato ed è volato fuori quando si trovava ancora in vantaggio di 3 decimi su Henrik. Arrivare decimo significava prendersi del debole, del senza palle. Meglio così, peccato, ma bravo Riccardo. Poco prima dei top ten si è vissuto un simpatico siparietto offerto dalla coppia d’arte Siegle Ryan Cochran e Erik Read, figlio di Barbara il primo e di Ken il secondo, rimasti con lo stesso tempo, per un bel po’ nel leader corner, fino a quando è arrivato Loic Meillard. L’americano ha recuperato davvero tante posizioni considerando che è passato dalla 21esima piazza della prima manche all’undicesima, dopo la seconda. Torniamo un attimo a Casa Italia: gara da dimenticare per Manfred Moelgg e Florian Eisath. Manni, 16esimo a metà gara, non è riuscito a riscattarsi. Ha continuato a ripetere gli stessi errori della manche d’apertura, quindi non si può consegnare la delusione a un errore ma proprio a un modo di sciare che non funziona. E’ finito appena davanti a Florian, in tredicesima posizione. L’altoatesino, 34 anni, nella seconda manche ha sciato leggermente meglio rispetto alla prima dove ci aveva capito davvero poco. Bene nella prima parte, quella filante, ma arrivato sul muro ha ripreso col vizio di girare sotto al palo. Risultato mediocre e certamente non sarà felice di questa sua deludente prestazione. Al traguardo dirà “giornata storta”. Eisath è uno sciatore bravo, ma qui la giornata non ha alcuna responsabilità. Perché anche domani e dopodomani la sciata sarà sempre quella.  Se le Olimpiadi sono una tappa di verifica, possiamo dire che siamo arrivati alla fine di questo gruppo. Il nuovo sarà guidato da Luca De Aliprandini che ha i n umeri per vincere, sempre se riuscirà a tirare in avanti quel sedere. Tonetti ormai è diventata una certezza. A loro dovranno aggiungersi dei giovani, a meno che affidarci a Roberto Nani e a Giovanni Borsotti. Che ognuno si costruisca la propria opinione a riguardo.

Ranking

RANK BIB NAME NAT RUN 1 Rk1 RUN 2 Rk2 Pr TOTAL DIFF
1 5 Hirscher Marcel

AUT

1:08.27 1 +0.04 2 2:18.04
2 7 Kristoffersen Henrik

NOR

+1.31 10 1:09.73 1 8 2:19.31 +1.27
3 1 Pinturault Alexis

FRA

+0.63 2 +0.72 12 1 2:19.35 +1.31
4 12 Kranjec Zan

SLO

+1.25 9 +0.52 8 5 2:19.77 +1.73
5 11 Fanara Thomas

FRA

+0.95 6 +0.88 16 1 2:19.83 +1.79
6 10 Muffat-Jeandet Victor

FRA

+1.17 8 +0.68 10 2 2:19.85 +1.81
7 3 Faivre Mathieu

FRA

+0.79 5 +1.20 20 2 2:19.99 +1.95
8 13 Nestvold-Haugen Leif Kristian

NOR

+0.66 3 +1.57 25 5 2:20.23 +2.19
9 17 Meillard Loic

SUI

+1.50 12 +0.95 17 3 2:20.45 +2.41
10 2 Olsson Matts

SWE

+1.04 7 +1.66 27 3 2:20.70 +2.66
11 36 Cochran-Siegle Ryan

USA

+2.48 21 +0.26 3 10 2:20.74 +2.70
11 27 Read Erik

CAN

+1.91 16 +0.83 15 5 2:20.74 +2.70
13 14 Moelgg Manfred

ITA

+1.76 15 +1.28 21 2 2:21.04 +3.00
14 15 Eisath Florian

ITA

+2.19 17 +0.99 18 3 2:21.18 +3.14
15 19 Caviezel Gino

SUI

+1.72 13 +1.53 24 2 2:21.25 +3.21
15 9 Ligety Ted

USA

+2.44 20 +0.81 14 5 2:21.25 +3.21
17 32 Torsti Samu

FIN

+2.66 22 +0.71 11 5 2:21.37 +3.33
18 28 Philp Trevor

CAN

+2.86 24 +0.65 9 6 2:21.51 +3.47
19 54 Aerni Luca

SUI

+3.13 26 +0.49 7 7 2:21.62 +3.58
20 22 Ford Tommy

USA

+3.16 28 +0.47 6 8 2:21.63 +3.59
21 42 Hadalin Stefan

SLO

+3.26 29 +0.40 4 8 2:21.66 +3.62
22 30 Strasser Linus

GER

+3.27 30 +0.40 4 8 2:21.67 +3.63
23 21 Myhrer Andre

SWE

+1.33 11 +2.36 28 12 2:21.69 +3.65
24 20 Zubcic Filip

CRO

+2.68 23 +1.16 19 1 2:21.84 +3.80
25 33 Zampa Adam

SVK

+3.13 26 +0.73 13 1 2:21.86 +3.82
26 24 Dopfer Fritz

GER

+2.42 19 +1.65 26 7 2:22.07 +4.03
27 35 Brown Phil

CAN

+3.03 25 +1.52 23 2 2:22.55 +4.51
28 43 Popov Albert

BUL

+4.12 34 +1.48 22 46 2:23.60 +5.56
29 41 Crawford James

CAN

+3.47 31 +2.65 30 2 2:24.12 +6.08
30 47 Ishii Tomoya

JPN

+4.16 35 +2.62 29 5 2:24.78 +6.74
31 63 Forejtek Filip

CZE

+4.64 36 +3.43 32 5 2:26.07 +8.03
32 49 Maes Sam

BEL

+5.02 38 +3.18 31 6 2:26.20 +8.16
33 40 Demschar Dominic

AUS

+4.94 37 +3.81 33 4 2:26.75 +8.71
34 38 Barwood Adam

NZL

+5.14 40 +4.08 35 6 2:27.22 +9.18
35 55 Zvejnieks Kristaps

LAT

+5.54 41 +4.73 37 6 2:28.27 +10.23
36 34 Feasey Willis

NZL

+6.21 42 +4.07 34 6 2:28.28 +10.24
37 57 Kolega Samuel

CRO

+6.34 45 +4.40 36 8 2:28.74 +10.70
38 73 Kim Dong Woo

KOR

+6.22 43 +5.83 38 5 2:30.05 +12.01
71 Vukicevic Marko

SRB

+6.37 46 Started
58 Horwitz Kai

CHI

+6.61 47 Started
68 Jenot Olivier

MON

+6.66 48 Next
39 Jakobsen Kristoffer

SWE

+3.75 32 DNS
69 Lokmic Emir

BIH

+6.28 44 DNF
51 del Campo Juan

ESP

+5.12 39 DNF
46 Verdu Joan

AND

+3.79 33 DNF
29 Zampa Andreas

SVK

+2.34 18 DNF
25 Brennsteiner Stefan

AUT

+1.75 14 DNF
18 Tonetti Riccardo

ITA

+0.75 4 DNF

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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