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GS DONNE: Fenninger come Hirscher

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il quarto posto inizia a diventare un incubo per la squadra Azzurra. Anche nel gigante femminile ne abbiamo preso uno con Nadia Fanchini. Vince Anna Fenninger, che come Hirscher, vince anche la coppa di specialità e, come risaputo, la Sfera di Cristallo. Strepitosa la seconda manche dell’austriaca  Eva-Maria Brem che è risalita fino al secondo posto, appena davanti alla svedese Jessica Lindell-Vikarby, finita alle sue spalle, al terzo posto e che quindi cede il trfeo di specialità ad Anna. Dicevamo del quarto posto di Nadia: buona la discesa di Nadia Fanchini che, come Federica Brignone, è scesa avvolta dalla nebbia, tanto è vero che la gara è stata fermata appena dopo la sua discesa. L’azzurra ha recuperato diverse posizioni fino a classificarsi al quarto al quarto posto, come accadde a Sochi. Il destino a volte… poco prima Gross concludeva l’ultimo slalom quarto, esattamente proprio come a Sochi… No words! Nadia forse ha perduto il podio sull’ultimo cambio di pendio dove è andata troppo linga, lasciando 3 o 4 decimi.  Federica Brignone ha sciato con maggior precisione nella seconda rispetto alla prima discesa, ma il ritardo accumulato era troppo elevato per far meglio di una nona piazza. Quattordicesima invece Manuela Moelgg che puà essere comunque felice per aver salvato la sua soddisfazione in questa coda di stagione, mentre Marta Bassino ha concluso la sua prima esperienza in Coppa dle Mondo al 19esimo posto. Chiude un po’ in sordina l’atleta pi vincente della stagione: Lara Gut, sette volte sul gradino più alto del podio, non ha affrontato l’ultimo gigante da leonessa, ma si è accontentata del quinto posto. Il gigante rimane per noi la specialità più competitiva, certamente più dello speciale dove possiamo affidarci soltanto a Chiara Costazza. nella velocità andiamo a luce alterna. Peccato che Elena Fanchini, dopo l’exploit di inzio stagione ha patito un’involuzione tecnica, Dada Merighetti è entrata in forma alla fine, ma era troppo tardi. Nel settore femminile forse c’è molto da rivedere. Probabile un cambio o un giro di tecnici per la prossima stagione. Lasciamo intanto Lenzerheide con Denise Karbon in vestito tirolese a dispensare dolcetti e bollicine nel suo ultimo gigante, a tencici e amici di tanti anni passati da protagonista in Coppa. E poi con un altro eccellente addio al mondo del Grande Sci: Guenther Hujara che cede lo scettro a MArkus Waldner

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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