Gare

Hannes come Alex

E secondo anno Allievi anche per Hannes Zingerle, sportivo polivalente dell’Alta Badia: oltre allo sci , un po’ di tennis, un po’ di nuoto, calcio (ruolo centravanti capace di segnare tanti gol) e poi il resto: bicicletta, palestra, preparazione atletica. Sport e sport, con lo sci ovviamente in prima fila e sopra tutti gli altri. «Letture? Odio leggere». A star fermo gli viene l’orticaria. Hannes Zingerle è uno scatenato. «È il più vivace e spericolato dei miei figli – dice papà Giuseppe, 54 anni, professore di educazione fisica – Bisogna tenergli un po’ le redini sul collo».

Anche mamma Irene è insegnante (aritmetica e ginnastica) alle elementari e quindi c’è da presumere che la scuola non possa uscire dai suoi obblighi. Ma intanto c’è lo sci, che in casa Zingerle (La Villa, Alta Badia) ha attecchito in tutti e tre i figli: Patrick, classe 1990, ha smesso di gareggiare per diventare maestro di sci; Alex, classe 1992, sta sciando già quest’anno per conquistare la Nazionale. E poi l’oggetto di questo articolo, Hannes Zingerle, nato l’11 aprile 1995, che l’anno scorso non ha fatto gli stessi sfracelli del 2008 nel secondo anno Ragazzi ma quest’anno ci riprova. D’altra parte da quando ha messo i primi sci a tre anni con papà Giuseppe («Sulla pista Gardenaccia, dove scio ancora spesso») fin dai Baby Cuccioli ha infilato podi: «Al Gran Premio Giovanissimi – racconta con dovizia di particolari – sono stato 3° da Baby e 2° nell’ultimo anno Cuccioli.

Nel primo anno Cuccioli avrei dovuto entrare nella squadra italiana per la manifestazione internazionale ma mi sono rotto un piede giocando a calcio e ho dovuto fermarmi». Questo calcio… Per chi tifi? «Inter, sempre Inter anche adesso che non posso più ammirare il grande Zlatan Ibrahimovic ma siamo sempre i più forti …». E nello sci? «Manfred Mölgg: sbaglia pochissimo ed è così fermo di busto…Al contrario di me che mi muovo troppo con la parte superiore. È l’errore che mi dicono sempre i miei allenatori». 

Il suoi allenatori, sempre nel glorioso Sci Club Ladinia («Sono da sempre qui e penso che non cabierò mai»), sono adesso Arnold Ploner e Siegfried Kostamolig dopo che Hannes era stato svezzato da Roberto Grigis. «Da piccolo – dice continuando nel minuzioso autoritratto tecnico da ragazzino intelligente – ero molto meglio in slalom. Adesso (da grande?) in slalom cado spesso, anche per quel vizio che ho detto a vado meglio in gigante e superG». L’anno scorso era alto 1 metro e 65 e pesava 50 chili. Adesso è cresciuto un po’. Ma comunque con quella tempra e con quella testa, come canta Francesco De Gregori, il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette. 

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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