Gare

Le Azzurre al traguardo del SuperG

Johanna Schnarf (quinta):Difficile trovare le parole, ho dato tutto, cercando di sciare sciolta. Ho azzeccato il tracciato, mi sono sentita a mio agio e sono contenta di come ho sciato, purtroppo è andata in questo modo. Devo accettare il responso del campo. Fa male rimanere fuori dalle medaglie per così pochi centesimi, c’è ancora la discesa da fare e si attaccherà ulteriormente. Oggi la neve era molto facile, la Ledecka è stata brava ad approfittare di questa situazione“.

Federica Brignone (sesta):Sono contenta e senza alcun rammarico per la mia gara, penso di avere sciato come dovevo, ho provato a spingere dalla prima all’ultima porta, nel finale mi sono aperta leggermente sul salto, probabilmente ho tenuto un po’ troppo. Poi ho commesso un altro piccolo errore dove c’era un altro salto, dove non ho portato via troppa velocità. Mi sono messa in gioco, qualcuna è andata più forte di me. Ledecka è sicuramente una campionessa ma poteva vincere solamente su una pista come questa, è una che sa come lavorare per raggiungere la vittoria. Rispetto all’anno scorso c’era molta meno velocità, oggi non c’erano tante curve, anche qua sotto dove ha sbagliato la Vonn pensavo fosse molto più difficile. Qui lo sci risponde troppo, ho provato a spingere lungo tutte le curve, ero spesso in posizione e non ho rammarico perchè non mi sono bloccata come in gigante. In realtà se devo essere sincera ieri sera ero un pochino tesa, oggi invece mi sono presentata al cancelletto ed ero tranquillissima, mi sono comunque divertita“.

Sofia Goggia (undicesima):Grande peccato, poche volte ho sciato con questa facilità, così bene, così spianata, mi sono sentita una cosa sola con gli sci. Bisognava farlo fino in fondo, sono arrivata a quel dossetto un po’ sbalzata, le sensazioni che ho avuto sugli sci mi fanno capire che la condizione c’è, domani è un altro giorno e si comincia a pensare alla discesa. Questa manche di supergigante è lo specchio di ciò che sono: una partenza un po’ lenta, passaggi fatti bene che poche delle mie avversarie possono fare, altri errori semrpe con la voglia di combattere di arrivare in fondo e andare oltre gli stessi errori. Al cancelletto però sono stata me stessa, ero curiosa di capire come arrivavo in Corea a livello di gambe, mi sono comunque gustata questa giornata e sorrido. Mi sento bene, sensazioni fantastiche e in discesa ho la possibilità di giocarmela“.

Nadia Fanchini (dodicesima):Sono molto delusa, alle Olimpiadi se non fai medaglia sei deluso. Mi sentivo bene in allenamento e anche oggi. La pista era bellissima e la neve facile, quindici atlete sono in 1″, ho dato il massimo come tutte noi, penso di avere sciato abbastanza bene, ho perduto velocità nel tratto finale ma non ho capito tanto bene perchè. Ho visto lo sbaglio della Vonn, sono entrata più da dietro ma essendo una che sia sugli spigoli, devo sempre dosare e sono entrata troppo da dietro. Sono quattro mesi che scio dopo l’infortunio al braccio, tre mesi che mi alleno veramente e faccio ancora fatica a trovare la condizione. So che a tratti faccio bene, non riesco a mettere una manche intera insieme. La Ledecka è un talento, altrimenti non avrebbe ottenuto questo risultato, era libera da ogni pressione, questa neve permette tutto a tutte, al contrario di Goggia e Vonn che avevano la pressione del risultato. Mi sento molto delusa, come tutte le mie compagne, poi bisogna archiviare e avere la forza di andare avanti“.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

Add Comment

Click here to post a comment