Gare

Le ultime da Aspen e da… Denise Karbon

E’ tutto pronto ad Aspen per le gare femminili di coppa del mondo, gigante sabato e slalom domenica. Oggi per le gigantiste è in programma la sciata libera in pista, poi tutte in albergo, anche per ripararsi dal freddo polare di questi giorni che in quota, Aspen si trova a 2500 metri, è quasi impossibile da sopportare. 

Le azzurre si sono allenate negli ultimi giorni a Vail, un’ora circa di auto da Aspen, e la più in forma, sia in gigante che in slalom, si è dimostrata Manuela Moelgg, già salita sul podio nella prima gara stagionale di Sölden. Buone notizie anche per la Costazza, che riesce a sciare senza dolore e pare già a buon livello: Chiara farà il suo esordio stagionale domenica in slalom.

Dovrà guardarsi le gare in televisione invece Denise Karbon, che proprio un anno fa ad Aspen chiuse il gigante al 9° posto ma con un menisco rotto, stesso infortunio patito lo scorso 4 novembre a Madesimo, durante una prova di allenamento in slalom.

"Il ginocchio è lo stesso, il destro, ma l’infortunio è un po’ più grave e infatti voglio fare con calma, non voglio affrettare i tempi del rientro, tornerò in gara solo quando mi sentirò al 100%, difficilmente a St. Moritz per il gigante del 12 dicembre, più probabilmente a Semmering per quello del 28”.

Ti aspetti di sentirla col morale sotto i tacchi e invece, anche attraverso il telefono, ti accorgi che Denise sorride e riesce a prendere quest’ennesimo infortunio con lo spirito giusto.
“Cos’altro dovrei fare? Fa rabbia però pensare che anche quest’anno, che pure mi ero allenata benissimo e proprio per evitare infortuni avevo curato al meglio ogni dettaglio, alimentazione compresa, sia di nuovo qui ferma per poi ritrovarmi a rincorrere la forma migliore e in pratica ricominciare tutto daccapo. Quest’anno sarà anche più dura perché mi ritroverò fuori dalle prime 15 delle liste mondiali e dovrò partire dietro, lo sci è davvero uno sport difficile, ti alleni 4 mesi per le gare e poi basta un nulla per farti perdere magari un’intera stagione. Le mie ginocchia sono deboli, è vero, ma credo di aver avuto anche tanta sfortuna, avevano retto senza problemi le sollecitazioni degli allenamenti al Tonale sul duro e poi la gara di Sölden che proprio facile non era… è bastato un leggero arretramento per far saltare il menisco, non ci voleva proprio. Come detto me la sto prendendo abbastanza con calma anche se ovviamente lavoro tutti i giorni in un centro di Bolzano con piscina e palestra, comincio anche a caricare i muscoli, adesso che devo lavorare sto anche bene, il momento peggiore è stato subito dopo l’infortunio e l’operazione, quando dovevo stare a casa ferma. E’ da tre stagioni che mi faccio male a novembre e perdo poi almeno un mese di gare, forse è colpa della stanchezza o della rilassatezza dopo la prima gara, chissà, magari l’anno venturo a novembre andrò a farmi una vacanza al mare!”.  

 

 

 

 

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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