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L”Italjet assaggia la pista Deborah Compagnoni

 

Buone notizie dall’America. E da Santa Caterina Valfurva pure. Di ritorno da Beaver Creek, in Colorado, dove a febbraio si disputeranno i campionati del mondo, gli azzurri dell’alta velocità sugli sci raggiungeranno stasera l’Alta Valtellina e per due giorni testeranno la pista Deborah Compagnoni che nell’ultima domenica dell’anno ospiterà la discesa di Coppa del Mondo di Santa Caterina Valfurva. Dove è nevicato nella notte dell’Immacolata e, soprattutto, la temperatura è scesa sei, sette gradi sotto lo zero. Solo due dita di neve, ci ha raccontato il direttore gara, Omar Galli. Quanto basta per imbiancare anche la zona d’arrivo e restituire ai boschi del magnifico parco naturale dello Stelvio, tanto caro alla nostra Signora dello sci, lo splendore dei suoi paesaggi invernali. "In alta quota non c’erano problemi", ci ha detto Omar Galli. Cioè nel primo tratto della pista che scende dal Monte Sobretta tra le rocce. E nemmeno nel piano prima del tuffo nel bosco. "Si è dovuta invece abbassare la temperatura anche più a valle perché i cannoni potessero entrare in funzione e innevare anche l’ultima parte della pista". Tutto ok insomma. Ringraziando il cielo e la buona sorte che non ha girato le spalle ai bravi organizzatori dell’attesissima discesa del 28 dicembre. "Tanto più che da sabato tornerà a far caldo". Queste almeno sono le previsioni meteo. E comunque domattina, così come dopodomani,Dominik Paris e gli altri azzurri della discesa potrannoallenarsi, dopo un paio di giorni di riposo a casa, sulla pista valtellinese che nel 2005 ha ospitato con successo la libera delle donne dei Mondiali di sci alpino vinta da Janica Kostelic davanti alla giovanissima Elena Fanchini e alla fuoriclasse austriaca Renate Goetschel. Una Deborah Compagnoni invece del tutto nuova per il circo bianco maschile che ne apprezzerà il disegno, recentemente modificato in partenza, la difficoltà, visto il notevole dislivello, e soprattutto la bellezza sinuosa tra rocce, prati e boschi incantevoli. Si diceva delle buone notizie che sono arrivate dal Nord America. Dove l’Italian Jet delle nevi ha piantato le tende per oltre un mese. Prima nel raduno di Copper Mountain, sempre in Colorado, e poi nel poker di gare di Coppa del Mondo a Lake Louise e a Beaver Creek. In particolare si è visto il miglior Paris in superG della carriera: addirittura per la prima volta sul podio, terzo, in Canada, dietro ai campioni olimpici di Sochi, il norvegese Kjetil Jansrud e l’austriaco Matthias Mayer, ed eccellente quinto sabato scorso nel superG ad un tiro di schioppo da Vail. Nel quale sono andati fortissimo anche Peter Fill, sfortunatissimo quarto, e Matteo Marsaglia che, pur con tutti i suoi guai, ha chiuso tra i top dieci all’ottavo posto. Ho forse finalmente imparato anche a curvare, ha sorriso un Dominik più estroverso del solito che pure nelle due discese americane, entrambe vinte da Jansrud, è stato eccezionale e in entrambe le occasioni buon quarto. Al punto che nella classifica generale di Coppa del Mondo l’altoatesino della Val d’Ultimo è ora addirittura pure quarto come non succedeva ad un italiano dai tempi di Alberto Tomba. O quasi. A Santa Caterina ci sarà anche Christof Innerhofer che ha solo bisogno d’accumulare chilometri su chilometri d’allenamento sulla neve per mettersi alla pari con gli altri dello squadrone azzurro di discesa dopo che per tutta l’estate l’argento olimpico di Sochi è dovuto stare a riposo e a ottobre non ha potuto mai mettere gli sci ai piedi per colpa della brutta sciatalgia e dei terribili dolori alla schiena coi quali è costretto ormai a convivere da anni. Pure lui assaggerà per la prima volta la pista dedicata a Deborah Compagnoni e venerdì, nella conferenza stampa di mezzogiorno proprio ai piedi della pista (invito in allegato), potrà confessarci le sue sensazioni insieme agli altri ragazzi d’oro di Giovanni Rulfi.
(Fonte Claudio Pea – Ufficio Stampa)

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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