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Lucia Recchia: obiettivo Lake Louise

Lucia Recchia sta bene e guarda al futuro con ottimismo. La trentenne di Brunico si era infortunata al ginocchio sinistro a Cortina lo scorso gennaio, resistendo però al dolore tanto da riuscire a partecipare, con ottimi risultati, a tutte le successive gare di coppa e anche all’Olimpiade. In marzo, a stagione conclusa, si è sottoposta ad un controllo e la diagnosi è stata a dir poco sorprendente: legamenti crociati rotti e problemi gravi anche a menisco e cartilagini. Subito operata, Lucia ha poi lavorato duramente per tutta l’estate (soprattutto in bici) e ai primi di settembre ha rimesso gli sci in Val Senales, provando subito buone sensazioni: “Per ora solo in campo libero e fra i pali nani, nulla di speciale, ma insomma il recupero procede bene e gli unici dolori sono causati dai problemi alla cartilagine. Anche io, come Nadia Fanchini, conto di tornare in coppa del mondo a Lake Louise, magari non sarò pronta al 100%, ma almeno potrò sciare e allenarmi su una pista lunga e ben preparata e visto che i miei numeri di partenza saranno buoni (15° posto in discesa e 20° in superG nelle liste mondiali) penso che sia giusto provarci”. Lucia si sta allenando con il suo tecnico personale Hans Joerg Plankensteiner e con lei lavora Jeffrey Frisch, il ventiseienne altoatesino tesserato per il Canada reduce come lei da un’operazione ai legamenti del ginocchio. Da notare che Jeffrey è il fratello di Tiffany, la sfortunatissima azzurra la cui promettente carriera è stata stroncata da un terribile infortunio subito a Caspoggio, in una discesa di Coppa Europa. 

Tornando alla Recchia, la nota positiva è il morale, davvero alto: “Il fatto di non essermi fermata per infortunio sul campo ma di aver deciso a stagione chiusa di farmi operare ha reso tutto più facile dal punto di vista mentale, in ogni caso sono abituata ad aver problemi fisici e quindi a lottare, ogni inizio di stagione negli ultimi anni è stato per me un come back faticoso, ma almeno quest’anno non dovrò conquistarmi il posto in squadra perché ce l’ho di diritto. Sono davvero contenta che la risonanza magnetica fatta dopo Cortina non avesse evidenziato il legamento rotto, altrimenti addio Olimpiade e sarebbe stato davvero un peccato!”. Già tanto più che Lucia nell’occasione andò davvero forte, chiudendo al 7° posto il superG e al 9° la discesa. Incredibile, viste le condizioni difficilissime in cui si disputarono quelle due gare, ma vero!

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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