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Master in Crisi? Sì ma non in tutte le categorie

Se qualcuno dei miei dodici lettori si fosse illuso che quest’anno gli avrei risparmiato le solite tabelline di numeri che danno il quadro quantitativo dell’impegno agonistico in Italia, si sbagliava. Quella che potete vedere nella tabella della pagina a fianco è la lettura delle presenze nella LISTA BASE dello sci alpino: vi figurano coloro che hanno fatto almeno due gare classificandosi entro i 399,99 punti FISI. Ho preso in considerazione le variazioni dalla stagione 2007-08 a quella attuale. Nella prima colonna figurano le fasce d’età, per i Master corrispondono alle nostre categorie, così come i Giovani e i Senior fra i 20 e 29 anni. Da più parti ho sentito imputare alla «crisi» la minor partecipazione alle gare: sarà! L’imputazione è genericamente plausibile vista la difficile situazione economica che sta attraversando il nostro Paese. Ma se fosse esclusivamente  questa la causa, sarebbe ipotizzabile che la flessione interessasse tutte le categorie. Ma, come dimostra la nostra tabellina, non è così. Perché, allora, aumentano del 47,95% le signore della fascia 45-49 anni? Forse per loro non c’è la crisi? O magari hanno scoperto che è divertente per un giorno la settimana lasciare a casa il marito e andare a farsi una bella e divertente garetta in compagnia di qualche amica! Lo stesso discorso si può fare riferito ai maschi: la crisi non li riguarda se hanno passato i 50 anni, perché ben chiaramente si legge nella tabella che aumentano le donne oltre i 45 anni e gli uomini oltre i 50. Per tutte le altre fasce d’età il crollo è assoluto. Proviamo serenamente a formulare qualche ipotesi senza avere la presunzione di possedere tutte le chiavi di lettura, ma invitando tutti, per primi gli addetti ai lavori deputati alla organizzazione del movimento agonistico, a cercarne altre. Ho esposto le mie idee in precedenti articoli, permettetemi di riassumerle brevemente. Difficilmente potrà interessare a molti una serie di gare lontane dalla zona di residenza, proviamo a ipotizzare circuiti gara per zone limitate e finalizzate a qualche riconoscimento. Se sono «solo» un appassionato e non mi dedico completamente allo sci, dopo qualche gara che mi vede staccatissimo a oltre 10 secondi dal vincitore, molto spesso sempre lo stesso, è inevitabile che cambi sport; perché non reintrodurre gare alle quali si può partecipare solo con punteggi oltre un certo livello? Solo due piccole cose, ce ne sono certamente molte altre: facciamole, parliamone! Non lasciamo morire un movimento che fino a poco tempo fa cresceva con un ritmo impressionante.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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