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Max Experience: i team privati

Nuovo appuntamento con Max Experience che affronta un altro team dominante di Coppa: i team privati. Lui, Max Blardone, la sa bene anche perché per alcune stagioni, specie le ultime, si è di fatto allenato da solo costruendosi un proprio team.

In Italia pero, solo un atleta ha avuto questa possibilità, Alberto Tomba per il quale la Fisi aveva costituito un team tutto suo. Per alcuni versi anche Deborah Compagnoni ma in maniera meno ufficiale.

In Coppa del Mondo il primo ad avere tale situazione è stato Marc Girardelli, ma questo accadeva perché non esisteva una squadra del Lussemburgo. Allo stesso modo, con chi potrebbe sciare oggi Alice Robinson, unica rappresentante in Coppa del mondo della Nuova Zelanda.

Max nel video cita i più famosi ed è indubbio che da soli l’allenamento rende di più. Anche per questo motivo l’Italia ha costituito un team unico (Gruppo Elite) per Federica Brignone e Sofia Goggia, ma ognuna ha il proprio skiman e preparatore.

E se andiamo a vedere le classifiche i migliori sciano da soli, da Hirscher a Pinturault, da Vonn a Shiffrin e poi ancora Kristoffersen e Vlhova…

Qualcuno pensa però che allenandosi da soli manchi il raffronto, in allenamento, con altri atleti. Ebbene, in tantissimi casi i “solitari” si uniscono alle squadre, condividendo i tracciati. Questo, d’altra parte, capita anche con le squadre che in questo modo riesco no anche a dividere i costi. E le stesse località non devono destinare troppe piste agli atleti.

Quello che in effetti può mancare è l’affiatamento r sostegno morale tra compagni e compagne di squadra. Prendiamo ad esempio il colpo a vuoto che Mikaela Shiffrin ha avuto nel gigante di Courchevel.

Ora che non può contare sull’apporto della mamma, che lei stessa non ha più voluto a fianco, non può correlarsi con nessuno. Se non con la sua manager e l’allenatore. A volte basta, in alcuni casi, sentire sempre e solo una voce, non gioca a proprio favore.

È anche però questione di abitudine e di carattere. Alla fine, mettendo sul piatto un po’ tutto, il team provato è senza dubbio vincente.


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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).