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Razzoli, ancora malconcio

 Non è stata una caduta da poco perché Giuliano Razzoli oggi ha dovuto fare i conti con i postumi della bott rimediata ieri nello slalom di Flachau. Niente di particolarmente grave e fortunatamente la spalla già dolorante non ha subito ulteriori botte, ma dovrà osservare qualche giorno di assoluto riposo. Per questo motivo il campione di Villa Minozzo non ha potuto dare la conferma di partecipazione allo show previsto domani sulle nevi trentine della Paganella denominato V Pay SKi Alpine Rock Festival, la stessa competizione che si dispità due anni fa con la vittoria del francese Cyprien Richard (si intascò 100 mila euro). Giuliano era anche atteso questo pomeriggio a Trento per la cerimonia del premio Sport e Solidarietà a Palazzo Roccabruna, che è stata comunque rinviata a quando Razzoli sarà disponibile. Agli organizzatori trentini, di Aido e La Ciaspolada della val di Non, lo sciatore emiliano ha comunicato stamani la sua impossibilità ad essere presente a Trento per le conseguenze fisiche dell’incidente di ieri. ”Sono molto dispiaciuto di questo inconveniente e del disagio causato – ha spiegato al telefono stamani Giuliano Razzolipurtroppo lo sport agonistico e’ ricco di incognite. Una di queste si e’ verificata ieri sera. Stamani, al risveglio ha sentito molto dolore alla schiena e al collo, e se pur a malincuore ho dovuto comunicare la mia impossibilità a partecipare alla premiazione del pomeriggio. In giornata mi sottoporrò ad una serie di esami clinici tra Bologna e Milano necessari per fugare dubbi sul mio stato fisico. Mi dispiace molto per questo contrattempo – ha aggiunto Razzoli -: ci tengo molto a questo riconoscimento che ha un importante risvolto sociale. Con la mia famiglia abbiamo sempre sostenuto la causa della donazione degli organi come un dovere morale e civile verso chi è meno fortunato. Personalmente considero poi la Ciaspolada della val di Non una manifestazione sportiva molto divertente e che consente a tutti di poter svolgere una sana attività fisica sulla neve, il mio ambiente prediletto. E l’abbinamento con Aido aggiunge valore morale a questo evento internazionale”.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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