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Slalom Wengen: Kristoffersen col turbo, bene Vinatzer e Razzoli

Slalom Wengen: Kristoffersen col turbo, bene Vinatzer e Razzoli.
Nello slalom di Wengen il norvegese Henrik Kristoffersen comanda la classifica della prima manche con 11/100 di vantaggio sull’austriaco Manuel Feller. Più staccati i prossimi pretendenti al podio: terzo Sebastian Foss-Solevaag (con pollice ingessato!) a +0,58, 4 centesimi meglio di Clement Noel quarto a pari merito con Ramon Zenhaeusern. Quindi Marco Schwarz che dimostra, gara dopo gara, buoni progressi.

Il detentore della coppa di specialità è sesto a 83 centesimi, e sente il fiato sul collo del nostro Alex Vinatzer, settimo a +0,87. Con Daniel Yule, 1 centesimo peggio dell’Azzurro, si chiude la lista degli atleti sotto al secondo di svantaggio rispetto al leader.

Difficile, per non dire impossibile, per i numeri più alti intrufolarsi ai vertici. Il manto nevoso non è proprio ghiacciato e le alte temperature non hanno di certo fatto bene a un terreno che si è segnato subito. Poi Wengen contempla le sue belle difficoltà, se si vuole con un disegno un po’ all’antica che non consente di scaricare i cavalli al massimo. Un tracciato con molta curva e poca velocità.

Al traguardo Uinni dirà: “Neve facile, si poteva attaccare di più, soprattutto dalla fine del muro al traguardo, se avessi spinto maggiormente avrei un tempo migliore. ma qui sei a Wengen, bisogna sempre stare all’erta. . Qualche segnetto l’ho preso, però siamo lì dai.

Tra i numeri a doppia cifra il migliore è stato Giuliano Razzoli. Una manche favolosa fino a quel dosso che ha messo in difficoltà diversi atleti, soprattutto quando è probabilmente uscita un po’ di placca.

Un errorino che però ha pagato caro perché perdere velocità in quel punto significava perdere diversi decimi. In quelle poche porte, nove per la precisione, ha raddoppiato lo svantaggio che era di 5 decimi fino al terzo intermedio. Ma un Razzo così è capace di risultati sorprendenti. Probabilmente il migliore di sempre, per precisione, tempismo e solidità. È nono a 1″01.

Si è visto un buon Manfred Moelgg (22°) fino all’ingresso sul muro, poi un’inclinazione eccessiva stava per farlo scivolare fuori. Si è ripreso ma il ritardo di 1″64 rimediato al traguardo poteva essere meno di un secondo.

Stefano Gross (22°) ha lottato come un leone e nella prima metà era addirittura tra i migliori 5. Poi non ha cambiato marcia dopo il muro e il suo ritardo è lievitato fino a 1″64 lo stesso di Manni. Gara abbastanza simile quella di Tommaso Sala (21°), meno bravo nel primo tratto ma più in spinta nella seconda, così è davanti a Sabo  con +1″59.
È invece uscito Simon Maurberger quando però il suo ritardo era già di nove decimi sul muro. Stessa sorte capitata a Federico liberatore che era tornato in Coppa dopo un atto. Era comunque transitato all’ultimo rilevamento con un gap di 2″09, il 33esimo.

Tra i numeri alti, splendida l’azione dell’elvetico Reto Schmidiger che col 36 ha staccato  l’11esimo tempo, lo stesso di Ryding: +1″22. Alle loro spalle l’eroe di Adelboden Johannes Strolz (+1″27).

LA CLASSIFICA DELLA 1a MANCHE

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).