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SuperG Garmisch: Corinne Suter Miss velocità

Corinne Suter conquista il superG di Garmisch dimostrando che quest’anno Miss velocità è lei. Pettorale rosso in discesa, pettorale tosso in superG. Già, perché Federica Brignone oggi ha cambiato un pochino il suo passo deciso in curva.

Non ha trovato il giusto feeling su quel vetro gibboso che ha mandato gambe all’aria diverse atlete. Come Sofia Goggia e Viktoria Rebensburg.

Eppure il nostro Giovanni Feltrin aveva tracciato con più curva possibile per agevolare il senso delle linee che le nostre hanno nel sangue. Non è un caso che il tratto che ha creato maggiori difficoltà si chiama inferno!

Perché in quel tratto le lamine degli sci diventano roventi. Ma Corinne ha saputo affrontarlo in maniera esemplare, senza mai mollare quella posizione di attacco che fa la differenza.

Bella la gara anche di Nicole Schmidhofer che ha ritrovato qui la forza il miglior antibiotico per debellare l’influenza che la tartassa da un paio di settimane.

43 i centesimi di ritardo da Corinne, ma 27 di vantaggio su Wendy Holdener che da vera guerriera è riuscita a combattere impugnando lo scudo del coraggio.

Un terzo posto che la francese  Tiffany Gauthier stava per portarle via ma che la sorte ha fermato per un solo centesimo. Federica sentiva già suo il quarto posto, come lo scorso anno, ma ha dovuto scalare al quinto con 9 decimi tondi tondi di ritardo su Suter. .

Sofia Goggia stava andando più veloce di Federica di un paio di decimi, ma poi, giusto nell’Inferno, ha esagerato nell’anticipo appoggiandosi troppo sull’interno che poi gli è finito quasi sotto all’esterno. Una botta tremenda alla spalla destra e una scivolata che si è arrestata in mezzo alle reti. Poi di corsa in ospedale per una radiografia.

Poco sopra era capitato a Viktoria Rebensburg che solo per un caso fortuito pare non abbia subito problemi seri alle ginocchia. Una spigolata improvvisa che non ha più potuto controllare.

Probabilmente quel volo abbastanza impressionante, ha spaventato tutte le atlete in partenza. E non c’è niente di peggio che affrontare una pista così terribile con il cuore in gola che ti trasmette solo incertezze.
L’impressione è che si stia un po’ esagerando con il grado di difficoltà. Quando vedi un’atleta che si tira su, senza bene cosa fare, in totale balia degli sci, c’è qualcosa che non va. L’ordine è stato probabilmente questo: “Appena qualcosa va storto, non offrire resistenza e alzarsi!“. Sarebbe opportuno che qualcuno in Fis si facesse qualche domanda.

Marta Bassino non ha voluto rischiare la ghirba e pur accarezzando come solo lei sa fare, non ha azzeccato i passaggi chiave. 1″49 il ritardo che le vale comunque un positivo decimo posto. Il fatto è che siamo talmente abituati a vedere le Azzurre sul podio che ora non si riesce ad apprezzare un buon piazzamento.

 

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).