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La delusione di Gianni Poncet: “Non ha perso Sestriere ma lo sci!”

La delusione di Gianni Poncet, Sindaco di Sestriere, ma ancor più uomo simbolo tecnico organizzativo dei grandi eventi dello sci piemontese, è davvero grande. Sestriere ha perduto il confronto con la Val Gardena nella candidatura dei Mondiali di sci alpino 2029, in maniera netta. Due voti a favore, otto contro.

Gianni, è andata male…
In una sfida ci sta perdere il confronto, non è la sconfitta in sé che mi lascia tanto amaro in bocca. Brucia per come è maturato il risultato il che mi fa pensare che non abbia perso Sestriere, ma lo sci

In che senso?
Credo proprio sia venuta a mancare totalmente la credibilità del nostro sistema. Dopo le presentazioni delle due candidature ero convinto che il vincitore l’avrebbe spuntata per due, massimo tre voti. Invece non c’è stata proprio partita.

Intendi dire che i contenuti dei progetti presentati non hanno avuto peso?
Di progetti importanti dello sci, credimi, ne ho visti tanti, non ultimo quello dei Giochi di Torino 2006 dov’ero competition manager. Ti assicuro che quello elaborato dall’architetto Sasso era formidabile, curato nei minimi dettagli. Moderno, snello, totalmente green, votato alla promozione dello sci, il migliore che abbia mai visto in tanti anni passati sulla neve. Quindi se qualcuno mi indica quale punto del progetto evidentemente non condivisibile ha spostato la decisione verso la gardena, posso anche convincermi. Ma non accadrà, perché il progetto non ha avuto peso purtroppo, altrimenti credo proprio avremmo vinto noi.

Dunque che è accaduto?
Di fatto la decisione era già stata praticamente presa prima della presentazione e della votazione. Sono Sindaco ma prima ancora uomo di sport e quando capitano queste cose è davvero difficile mandarla giù. Ieri non c’era il cronometro a decretare il vincitore, unico strumento ineccepibile, ma una serie di abilità tecnico organizzative e territoriali da valutare. Ritengo non sia stata fatta alcuna valutazione in questo senso. Dunque, assieme a Sestriere ha perso anche il sistema. Riepilogando, Mondiali a Cortina 2021, Olimpiadi 2026 Milano-Cortina. Portare qualcosa dall’altra parte no? Questi eventi hanno la funzione di promuovere lo sci sul territorio e una Federazione dovrebbe saper pesare gli equilibri. Credo sia importante allargare sempre di più il movimento, ma così lo si restringe!

Il territorio era con voi?
La nostra delegazione era rappresentata da Alberto Cirio, Presidente della regione Piemonte, Fabrizio Ricca Assessore allo sport, Valter Marin consigliere regionale, l’architetto Sasso e il sottoscritto. Cosa dici? Abbiamo sottovalutato la cosa? Ti assicuro che il territorio non è mai stato così coeso. C’era una legacy di 50 milioni di euro per apportare migliorie strutturali a tutte le stazioni piemontesi. Senza contare che l’utilizzo del villaggio olimpico avrebbe consentito agli atleti di accedere alle piste senza girare la chiave di alcun automezzo.

Ci sarà pur qualcosa da rimproverarvi?
Mi conosci, non lodo mai senza motivo e allo stesso modo non nascondo gli errori. Ma in questo caso non trovo proprio nulla di sbagliato nel nostro progetto. Abbiamo rispettato ogni passo istituzionale, lanciando la candidatura già nel 2020, riconfermata poi a gran voce ai Mondiali di Cortina. Poi è spuntata la Val Gardena solo quattro mesi fa e la nostra candidatura è stata spazzata via.

Quindi è il Piemonte che nello sci ha poco peso?
Stai cercando di trovare motivazioni a questo risultato assurdo, ma anche in questo caso il peso non conta. E te lo spiego: nessuna regione ha più maestri di noi, circa tre mila. Dieci mila iscritti alla Fisi, risultati a livello giovanile che non può vantare nessuno. Devo andare avanti?

Sfumato il sogno iridato lavorerete su altri progetti?
Non ce ne sono di quella portata ma il Colle è una fabbrica di eventi sia invernali che estivi. Abbiamo appena inaugurato la pista di atletica leggera. E, ironia della sorte, abbiamo recentemente proposto alla Fisi di aprire qui un centro di allenamento federale, 365 giorni l’anno. Non a caso proprio in questi giorni c’erano atleti del bob e dello slittino. Per quanto riguarda la neve ricordo che ospiteremo la Coppa del Mondo nel 2022. Poi tante altre competizioni ed eventi atti a promuovere l’aspetto turistico. Lo sport per noi è vita, con o senza Mondiali. La delusione di Gianni Poncet La delusione di Gianni Poncet

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).