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La giornata speciale degli Head Italian Young Rebels

La giornata speciale degli Head Italian Young Rebels.
25 giovani atleti dell’Italian Young Rebels di Head, si sono incontrati domenica 5 giugno al parco avventura “Fliyng Park”  di Malè (TN), per una giornata del tutto speciale. Un momento di confronto, amicizia e divertimento fuori dal contesto “bianco” e con uno spirito decisamente sganciato dalla competizione.

Questo è il sentiment che lega Head al proprio team: non un rapporto limitato ai tracciati, ma che sa abbracciare ogni giorno dell’anno.

Oltre ai 25 atleti anche i rispettivi genitori e allenatori per un bel gruppetto di poco meno di 100 persone, comprendendo anche lo staff di Head Italia.

Un momento che il team della sede di Rapallo ha voluto fermamente per potersi relazionare con loro sulla stagione appena passata, congratularsi per l’impegno profuso ognuno nel raggiungimento del proprio obiettivo che non è soltanto quelli di vincere, ma di seguire una tabella di marcia scritta ad personam.

L’applauso più forte per i due giovani che sono riusciti a entrare nel giro Azzurro, Carlotta De Leonardis (Sestola) e Pietro Motterlini (Ski Racing Camp).

La giornata ha previsto anche la premiazione di un contest interno partito all’inizio dell’anno, per creare una sana competizione tra di loro.

Così si è proceduto con lItalian Young Rebel dell’anno (maschio e femmina) scelti tra coloro che hanno saputo distinguersi nell’ultimo inverno considerando le gare più importanti, vedi Gran Prix (Rudi Redolfi le donne, Guido Paci gli uomini), italiani o che è riuscito a migliorare più di altri il proprio punteggio Fis.

Il senso di appartenenza all’Italian Young Rebel è del tutto particolare. È bene precisare un pensiero errato che forse qualcuno potrebbe avere: l’azienda non sceglie atleti talentuosi fidelizzando un rapporto per il futuro con la fornitura gratuita degli attrezzi del mestiere. Questo non avviene. Ci sono ovviamente condizioni vantaggiose ma non si tratta di una sponsorizzazione. Il vero plus di appartenere a questo gruppo è un altro e decisamente più importante. Un’assistenza tecnica e un servizio di scuderia che si può anche definire h24!

Lo staff di Head Italia è sempre presente alle gare più importanti a cui partecipano gli atleti “ribelli” e per chi segue le competizioni sa benissimo che gli imprevisti dell’ultimo secondo sono all’ordine del giorno. Si rompe uno sci, salta un gancio, si graffia la lente, una preparazione non adatta a un cambio di neve… Cose che capitano quando ci si dà dentro! Ecco che il service Head interviene prontamente.

Jacopo e Glauco Antonioli

E’ importante specificare quindi che gli sci che escono dal Racing Department di HEAD sono uguali per tutti, infatti da quando la FIS ha imposto regolamenti sull’attrezzatura,  HEAD ha fatto la scelta di produrre i materiali destinati alle competizioni  in reparto gare.

La riprova è che gli sci forniti agli IYR non vengono pescati da una rastrelliera speciale. Il livello di perfomance è il massimo che si possa offrire e soprattutto ben parametrato al livello tecnico, atletico dei ragazzi e del tipo di terreno e tracciati che andranno ad incontrare i ragazzi nelle gare FIS (ben diversi da quelli di coppa del mondo), ma alla fine quello che fa la differenza per gli Italian Young Rebels non è semplicemente il materiale, ma è la costante assistenza e supporto ai ragazzi.

Fanno parte dell’Italian Young Rebel atleti a partire dal primo anno Aspiranti mentre la fine del rapporto non ha una data, perché tanti sono i fattori che vengono considerati: infortuni, maturità fisico-atletica, specialità e la stessa credibilità che un atleta è in grado di esprimere nel suo percorso. Il numero massimo gestibile è di una trentina di ragazzi, oltre il quale non si potrebbe garantire l’efficienza del servizio di qualità messo in atto.

Sofia Vadagnini vince il premio speciale “Jumper of the year” mentre Leila Perthoner è eletta “Rookie of the year”

Come si fa a entrare nel team? È ovviamente una decisione interna allo staff tecnico, ma c’è una statistica che crea una certa evidenza: la maggior parte dei ragazzi sciano Head fin dalle categorie giovanili, ragazzi, Allievi.. Quindi si tratta quasi sempre di un “ingresso” automatico, ovviamente per coloro che dimostrano un certo feeling con il talento!

L’investimento non ha una risposta certa. Nei regolamenti del Pool c’è la clausola che quando un atleta entra in squadra nazionale per almeno due anni non può cambiare sci. Poi ti arriva l’anno del quadriennio olimpico, come questo, e allora si assiste a “cambi di maglia” più numerosi del solito. Passaggi che a volte non dipendono da ingaggi o dal prodotto stesso, ma anche dal cammino professionale dello skiman. Ci sono atleti che piuttosto di perdere il proprio serviceman sono disposti a cambiare sci pur di rimanere con lui! La giornata speciale degli Head La giornata speciale degli Head

Staff tecnico di head presente a Malé

Marco Costa, Andrea Taddei, Guido Paci, Alessia Percudani e Thomas Tuti (non presenti in foto Rudi Redolfi,  Giulia Gianesini e Werner Perathoner)

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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