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Nasce a Milano la start up tecnologica HPM: preparazione, prevenzione, recupero…

Nasce a Milano la start up tecnologica HPM: preparazione, prevenzione, recupero…
HPM sta per High Performance method,  dunque è bene chiarire subito: non è una palestra super accessoriata o un centro che aiuta a diventare superman. HPM è un metodo coniato da professionisti del sport in quanto ex atleti o comunque scienziati per non dire ingegneri del corpo umano in ambito di qualsiasi attività fisica.

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In realtà è un po’ che Stefano Maldifassi e Luca Temperini ci lavorano dietro, ma quello che hanno messo in piedi oggi, assieme a un super staff di professionisti del settore, è il frutto finale di un progetto estremamente complicato ,che ha richiesto una notevole raccolta di dati e di esperienze.

HPM si occupa di progettare e ingegnerizzare dispositivi biometrici per il controllo della persona in locale e remoto e delle attrezzature ad alto contenuto tecnologico per l’allenamento dedicato a sportivi, atleti, persone con disabilità e normotipi.

Curare i sani e ridurre l’ospedalizzazione è la nostra vision” dice Stefano -. Le Tecnologie di HPM grazie ad un know how integrato uomo-macchina sono infatti in grado di proporre “Allenamenti Terapeutici” in grado di prevenire infortuni e ri-atletizzare l’individuo.

Un nuovo paradigma dell’allenamento. Il driver che ci ha premesso questo è la creazione di un laboratorio scientifico in grado di valutare e monitorare l’individuo nella sua totalità, con evidenze scientifico/numeriche“.

Il laboratorio è il frutto di 15 anni di raccolta dati da atleti professionisti provenienti da diverse discipline come calcio (Ac Milan), Fisi, Formula 1, etc. Questo ha permesso di trasformare i dati in “informazioni” dalle quali si sono creati algoritmi che hanno permesso la realizzazione di un software.

Il progetto è nato dall’esigenza di colmare un segmento ancora inesplorato, dove non esistono ancora strutture e figure professionali  dedicate.

Hpm si rivolge a chi esce da un percorso sanitario ma non ha ancora ottenuto il totale recupero biologico

(e non viene più seguito dalle strutture riabilitative ospedaliere)  oppure per chi ha intenzione di prevenire la necessità di ricorrere a un intervento chirurgico attraverso un percorso di riabilitazione e potenziamento volto  a curare i propri deficit come un semplice mal di schiena o ancora a preparare il fisico prima di un intervento (per esempio al ginocchio o alla spalla) che prevede poi una lunga riabilitazione, accorciando così i tempi della ripresa.


da sinistra, Luca Temperini, Marco Trevisin, Stefano Maldifassi e Martina Nobis

HPM quindi si colloca tra il post sanitario, cioè la fine della terapia riabilitativa classica. Ma può essere facilmente integrato nei Centri dedicati al benessere (es. palestre, centri fitness…).

All’inaugurazione hanno partecipato diversi personaggi dello sport tra atleti, ex e giornalisti. Come Riccardo Montolivo, il portiere della primavera del Milan Sebastiano Desplanches fresco di convocazione nell’Italia di Mancini. Francesca Marsaglia che ha subito ha fatto comunella con Martina Nobis ex velocista azzurra (fino al 2019), nata nel Lecco, oggi laureata in Scienze Motorie, una dei perni del metodo HPM.

Il centro di Milano, in via Marina 1 (via Senato), è solo una delle vetrina. Sono infatti, quasi pronte anche le “capsule” di Dobbiaco e di Cologno Monzese, come centri di ricerca e sviluppo.

HPM non si sostituisce al preparatore atletico, ma si propone come supporto sia per atleti dell’alto livello che per sportivi amatoriali, calcio, tennis, sci, ciclismo… Una testimonianza diretta l’ha portata la giornalista Elena Guarnieri, noto volto di Mediaset di tanti programmi e TG.

Penso di essere stata la prima “cavia” di questo metodo, perché quando ho conosciuto Luca Temperini avevo appena subito un incidente sugli sci. In pratica avevo strappato i legamenti di entrambe le ginocchia, ma all’epoca non si operava come adesso in artroscopia.

Mi dissero:”se non hai l’ambizione di diventare la nuova Deborah Compagnoni, tieniti le tue ginocchia così come sono e vai a nuotare”.

Oggi, posso saltare la corda come tirare di box, ma ricordo che non potevo fare nemmeno una corsetta. Il programma mi è servito anche per rompere quei blocchi psicologici che mi stavano rovinando l’esistenza. Ho imparato a capire come si muove il mio corpo e ad adattarmi alle diverse situazioni. Non sono certo un’atleta ma posso fare quasi tutto“.

Numerose le aziende che sono già entrate in collaborazione con HPM. Come Ortholab Sport ed Energia Pura

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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