Professione Montagna

Lavorare sulle aree sciabili: Cosa è cambiato tra ieri e oggi?

Nell’estate 1958 mio nonno Walter Ghezzi decise, consigliato dall’ing. Ugo Illing, di progettare e costruire la cabinovia Tognola.

Tracciato integralmente nuovo rispetto alla slittovia. Nel dicembre 1959 la cabinovia Tognola apriva al pubblico.

Dall’idea progettuale al collaudo un lasso di tempo oggi impensabile.

Non solo in Tognola e sulle aree sciabili, ma ovunque! Ai tempi del nonno, oltre alla pochissima burocrazia, leggendo cronache, lettere e resoconti c’era un entusiasmo meraviglioso che partiva dal nonno Walter, passava per tutte le maestranze, per il paese e la Provincia di Trento.

Iniziavano gli anni del boom economico, l’Italia cresceva a doppia cifra. Troppo bello se tutto fosse continuato così.

La fatica opprimente della burocrazia

Oggi condizioni e modalità di lavoro e fare impresa si sono complicate all’inverosimile.

La burocrazia è diventata un mantra dell’inefficienza ovunque.

Ma nel mondo dello sci, l’impatto è sempre amplificato: i mesi utili per i cantieri sono pochi e perdere un paio di mesi significa quasi sempre perdere un anno, una stagione invernale senza investimenti magari attesi da anni, con clienti che non ne capiscono la ragione.

Burocrazia, lentezza, conflitti e contraddizioni tra diversi uffici, vincoli e norme interpretabili in modo ambiguo e spesso soggettivo: ci dobbiamo confrontare con profili che spaziano tra ingegneria, ambiente, paesaggio, archeologia, strade, geologia, foreste, acque pubbliche, igiene e sanità.

Il tutto con iter e procedure più o meno ragionevoli, spesso e più volte interrotti con la semplice richiesta di un documento integrativo o chiarificatore.

Non è difficile dimenticare una carta quando bisogna andare a consegnare un progetto se non con un camion almeno con un furgoncino!

La responsabilità in capo ai funzionari pubblici appare a volte sproporzionata rispetto al ruolo: come stupirsi allora che nessuno voglia più assumersi responsabilità?

L’importanza essenziale del lavoro «di squadra»

Oggi il clima (non solo quello meteorologico) è cambiato.

Contrapposizione tra impresa e burocrazia, tra impresa e sedicenti ambientalisti.

Sulle aree sciabili però e per fortuna non esiste contrapposizione «cattiva» tra impresa e lavoratori.

Abbiamo capito, noi e loro, che dobbiamo essere una squadra che rema insieme, nella stessa direzione.

Gli anni della crisi economica e di innevamento e la nostra natura montanara ci hanno sempre portato ad un punto di incontro.

La squadra è l’anima dell’impresa e l’Uomo ne è al centro. Tecnologia, elettronica, automazione, lungi dal ridurre il ruolo dell’Uomo, ne hanno invece esaltato valore e importanza.

Ciascuno nel rispetto delle proprie e altrui competenze e ruoli, con un senso di solidarietà e sicurezza che la montagna impone anche nostro malgrado, le aziende vincenti sono quelle in cui una squadra preparata, compatta e solidale è in grado di far fronte a qualsiasi difficoltà e responsabilità.

E quando la tua attività è disseminata su tanti ettari di territorio come nello sci questo appare tanto più importante.

Una comunità di attori nel «sistema vacanza»

Quando si dice «Uomo al centro» non sono solo collaboratori e lavoratori ma anche i clienti.

Che non sono della società impianti bensì del paese di montagna che ospita l’area sciabile.

Quindi i rapporti con tutte le componenti del «sistema vacanza», dai maestri di sci agli albergatori, dalla ristorazione al mondo artigiano e commerciale assumono un’importanza strategica per il successo della località e delle sue componenti.

Il ruolo delle istituzioni locali è fondamentale per garantire futuro e sviluppo del territorio.

Lavoriamo perché il nostro ospite, sciatore ma non solo, riceva il massimo dalla sua vacanza sulla neve.

A casa deve riportare soddisfazione ed emozione.

Solo così tornerà e solo così attiveremo quel formidabile strumento di marketing che si chiama passaparola.

Per questo è necessario che tutti gli attori offrano un servizio di eccellenza ed anche che, quando qualcosa non funziona (succede…), tutti sappiamo far squadra in modo solidale.

Per risolvere il problema e minimizzare i danni. Non è facile e in questo campo abbiamo spazio per grandi miglioramenti.


About the author

Valeria Ghezzi

Valeria Ghezzi è presidente ANEF (Associazione Nazionale Esercenti Funiviari)