Professione Montagna

Team Service, il successo continua nonostante il Covid19

Sono molte le novità che stanno germogliando in casa Team Service che dal 2012, con una produzione in proprio ispirata costantemente all’innovazione e all’avanzamento tecnologico, è diventata protagonista a livello internazionale nel mercato dei tappeti d’imbarco e dei nastri trasportatori.

A novembre i suoi processi produttivi otterranno la certificazione ISO 9001 a conferma di una qualità e di una affidabilità che ha imposto i suoi prodotti non solo in Italia ma in tutto il mondo, tanto da destinare all’estero il 70% del fatturato.

Ma è nel nostro Paese, precisamente ad Asiago, che quest’inverno entrerà in funzione una vera novità,  il nastro d’imbarco capace di sollevamento al servizio di una seggiovia quadriposto ad ammorsamento fisso.

Ormai abbastanza diffuso per le seggiovie ad ammorsamento automatico, il sollevamento del nastro per favorire soprattutto la seduta dei bambini ha richiesto uno studio e soluzioni particolari per essere applicato su un impianto a morsa fissa dove è più difficile coordinare l’attivazione del meccanismo con lo scorrimento della linea in funzione dell’esigenza richiesta e monitorata con una serie di sensori laser che individuano nell’utenza in accesso le persone di altezza inferiore al metro e venti.

Tra l’altro il complemento alzabile su impianti a morsa fissa consentirà, come già avviene con le seggiovie ad agganciamento automatico, di ridurre la  presenza di operatori alla stazione di partenza, di solito indispensabili per agevolare la seduta dei bambini più piccoli.

Uscendo dall’Italia, Team Service sta  per concludere ad Abu Dhabi, capitale degli Emitati Arabi Uniti, una importante installazione avviata nel giugno 2019 presso il più grande centro commerciale al mondo cui stanno lavorando 10 mila persone a ciclo continuo.

Si tratta di un nastro trasportatore da 1200 mm di 48 mt e di un nastro speciale di 25 mt destinato ad un impianto di Zorb Ball, l’emergente attività ricreativa consistente nel rotolare in discesa chiusi in una grande sfera.

Oltre ad essere un intervento di sicuro prestigio a livello internazionale, questo lavoro, a fronte di richieste estremamente puntigliose e dettagliate della committenza, ha imposto un particolare impegno di studio e documentazione  «che ci è servito  molto – dicono Franco Poletti e Michele Iorio –  per perfezionare ulteriormente la nostra preparazione sia nella fase progettuale che nella fase organizzativaa».

Insomma, dall’inverno della pandemia  e  del blocco degli impianti di risalita nel momento più bello di «una stagione che sarebbe stata perfetta», l’azienda di Castelletto Ticino non ha subito i contraccolpi ferali che si sarebbero temuti («…anche se si sono dovute rimandare un sacco di cose») anche perché, intanto,  sono maturate importanti commesse in Nord America: un tappeto di 150 mt a Sky Tavern in Nevada,  un altro da 198 mt. largo 1.200mm con cupola a Silver Mountain nell’Idaho e un altro ancora da 200 mt. a Mont Saint Bruno in Canada, per un cliente storico che ha già installato altri tre impianti Team Service.

Ma non è finita: «Stiamo diversificando la nostra produzione – dice Michele Iorio –  elaborando esperienze che abbiamo già fatto in alcuni parchi acquatici in Corea con due “impianti di risalita” di 50 metri, destinati a riportare le canoe al punto di partenza per la discesa in un percorso acquatico».

E non va dimenticata l’attività di importazione degli Alpine Coaster della Wiegand, quelle installazioni ludiche, quelle «piste da bob su rotaie» che si stanno affermando come attrazioni irresistibili per piccoli e grandi sia in estate che in inverno.

Dal 2010, l’anno in cui Team Service ha avviato il rapporto con l’azienda produttrice tedesca,  questi impianti sono proliferati e oggi costituiscono un valore aggiunto per l’offerta turistica delle molte località dove sono stati installati, da Merano 2000 a Boario Terme, da Latemar a Piancavallo, da Gambarie d’Aspromonte a Monte Livata, dalla Doganaccia a Lorica passando per la grande struttura di Camporosso a Tarvisio («In autunno l’allungheremo di 150 metri aggiungendo un nuovo loop») e fino alle ultime realizzazioni avvenute a Bardonecchia e in Valdidentro.

Senza contare (anzi raccontandolo come uno dei più spettacolari, con una vista fantastica sul Lago Maggiore) “ALPYLAND” quello gestito direttamente da Michele Iorio al Mottarone.