Tecnica

A scuola di MTB: le curve con la sponda

Oggi grazie a scuolamtb.it analizziamo come affrontare le curve con appoggio. Dopo aver visto la posizione base, che serve come punto di partenza per qualsiasi manovra, e le curve senza appoggio, tipiche delle strade bianche e frequenti nei sentieri, oggi vediamo come comportarsi quando ci troviamo di fronte a una sponda.

Queste curve si trovano prevalentemente nei bike park ma anche su sentieri lavorati, sono tra le più divertenti e quelle che ci permettono di aumentare la velocità. La prima sensazione che abbiamo è quella della sicurezza perché spesso le sponde permettono per far “star dentro” nel tracciato anche una palla lasciata libera di procedere in discesa.

Come nelle altre curve anche in questo caso è possibile adottare la posizione asimmetrica dei piedi e delle pedivelle, vale a dire: pedale esterno abbassato e carico del peso del biker, telaio della bicicletta staccato dalla coscia esterna per non esser mai coassiali con il mezzo. Le spalle abbassate sul manubrio e il bacino alto che funge da “cerniera” tra busto flesso in avanti e le gambe. Nelle curve in appoggio però è anche possibile tenere i pedali pari, ovvero alla stessa altezza.

Nelle curve con appoggio o paraboliche però le ruote salgono verso l’esterno della curva permettendo alla bici di inclinarsi naturalmente. Tanto maggiore è la velocità con la quale vengono affrontate e quanto superiore la forza centrifuga e la compressione del biker verso la bicicletta. In pratica bicicletta e pilota sono incollati al terreno proprio come se si stesse procedendo sul dritto in piano.

Come affrontare le curve con appoggio

Come detto non è necessario abbassare il pedale esterno alla curva ma i piedi rimarranno alla stessa altezza. Lo sguardo è in avanti e durante il raggio di curva il bacino ruota per impostare la traiettoria corretta. Questo tipo di curve ci consente addirittura di aumentare la velocità. Per farlo è necessario “pompare” sfruttando l’energia degli ammortizzatori. Dapprima è necessario alleggerire la ruota anteriore, quindi spingere con forza sul manubrio e pedali per comprimere forcelle e ammortizzatore. La decompressione sarà energia che si trasformerà in aumento di velocità.

Come per le altre manovre anche le curve pompate vanno allenate per poter affrontarle in sicurezza sui tracciati. Per farlo è sufficiente un prato, meglio se in leggera discesa. Partendo dalla posizione base individuate il punto di corda della curva. Alleggerite la ruota anteriore anche staccandola leggermente da terra, quindi effettuate la curva spingendo su manubrio e ammortizzatori. Mancando le sponde potete effettuare questa manovra anche con il pedale esterno basso, poiché la tecnica è applicabile a qualsiasi tipologia di curva.

Ricordate che un conto è pedalare per fare solo chilometri da turista, un altro è pilotare un mezzo in discesa. Per migliorare, come in tutte le discipline sportive, ci vuole tempo, costanza nell’allenarsi e soprattutto un buon istruttore che conosca le metodologie di insegnamento e allenamento tecnico come gli amici di scuolamtb.it

About the author

Andrea Ronchi

Andrea Ronchi è milanese di nascita e di cuore, rigorosamente a strisce rossonere. Ama lo sport in generale e da ragazzo si è cimentato in diverse discipline. Discreto tennista e giocatore di pallone, è rimasto folgorato dalle palline con le fossette in tarda età, o meglio, troppo tardi per ambire a farne una carriera ma sufficientemente presto per poter provare il brivido e la tensione dell’handicap a una cifra. La passione lo ha portato a fare del golf un lavoro e oggi, oltre a essere nel corpo di redazione della rivista Golf & Turismo, è prima firma di Quotidiano Sportivo e ospite fisso nella trasmissione televisiva Buca 9. Quando la neve copre i fairway prende gli sci, sua altra grande passione, e gira per le Alpi “costretto” dal suo ruolo di responsabile del turismo per la Rivista Sciare. È un duro lavoro, ma qualcuno le deve pur fare...