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Il 1° giugno apre lo Stelvio. Umberto Capitani: “Vi spiego com’è la situazione”.

Il 1° giungo apre lo Stelvio: Umberto Capitani: “Vi spiego com’è la situazione”.
Con la stagione che volge al termine inizia la sofferenza degli appassionati che già cominciano il countdown per l’apertura impianti del prossimo inverno. Gli atleti hanno un altro cruccio: dove scieremo questa estate? Il pensiero allora, va subito allo Stelvio: aprirà? Non aprirà? “Certo che aprirà” rassicura Umberto Capitani, direttore della società impianti Sifas.

Ho fatto una domanda ovvia?
Per come sta girando il mondo, in effetti, capisco il senso del dubbio e il coinvolgimento sull’argomento di un pubblico che nelle ultime stagioni si è allargato rispetto ai soli atleti o agli abituali “abitanti” dello sci estivo. Pianeta, clima, acqua, energia sono temi di importanza vitale e non occorre saper tirare curve in un gigante per poter avere voce in capitolo.

Dunque?
Dunque l’attività dello sci estivo allo Stelvio aprirà regolarmente il 1° giugno.

Com’è la situazione del ghiacciaio?
Siamo saliti l’ultima volta a metà febbraio, quindi prima delle ultime recenti nevicate. La situazione è simile a quella dello scorso anno.

Uno scatto di fine febbraio 2023

Quindi dobbiamo presumere che ad agosto…
Io la palla di vetro ancora non ce l’ho. Come sempre si monitorerà la situazione, tutelando prima di tutto la sicurezza. La stagione scorsa si è verificata una situazione davvero anomala, con lo zero termico rimasto per tanti giorni sopra ai 5.000 metri.

Quanti metri di ghiaccio se ne sono andati via?
Circa tre metri considerando che lo spessore attuale, secondo le rilevazioni col georadar realizzate da Arpa Lombardia (Ufficio di Bormio), calcolano uno spessore massimo di circa 60/70 metri in alcune zone. Stiamo collaborando con l’università Statale di Milano, in particolare con la Dottoressa Adele Guglielmina Diolaiuti (professore associato di geografia fisica e geomorfologia- ndr) che sta monitorando alcuni ghiacciai, incrociando dati e rilevamenti. Avranno a disposizione lo Stelvio per approfondire e monitorare l’evoluzione del ghiacciaio. Un gruppo di lavoro che saprà trovare soluzioni e prendere le relative decisioni su basi scientifiche, le uniche che contano.

C’è chi sostiene che i ghiacciai andrebbero lasciati in pace e che lo sci estivo contribuisce ad accelerarne l’agonia.
Appunto, se me lo dimostrano a livello scientifico non farei fatica ad accettare tale sentenza, ma non è così. Abbiamo messo a confronto alcuni ghiacciai non antropizzati (senza attività dell’uomo – ndr) e differenze non se ne sono riscontrate, se non a favore dello Stelvio. Quindi la teoria più gente, più si scioglie, non sta in piedi. Ma c’è un motivo, anzi, più di uno. L’attività sul ghiacciaio, gestito in un certo modo, aiuta a preservarlo, tra l’utilizzo dei teli geotermici, ma anche con la stessa battitura delle piste. La fresatura toglie quel velo di sporcizia, sabbia, sassolini, portato dal vento. Il passaggio del gatto sbianca la neve con una relativa reazione meno aggressiva dei raggi del sole che invece hanno più forza sul terreno scuro.

Pensi che arriverà il giorno in cui lo Stelvio non aprirà più?
Chiudere del tutto no, piuttosto si può organizzare l’attività in maniera diversa, anticipando l’apertura e posticipando la chiusura autunnale. Se ne parla già da tanti anni ma mai sul serio, però credo che lo Stelvio potrebbe rendersi utile nei prossimi inverni se proseguirà la tendenza di scarse precipitazioni nevose nei mesi più freddi.  

Non si poteva iniziare già da quest’anno, aprendo, ad esempio, già ai primi di maggio?
Non dipende da noi. L’attività dello Stelvio è legata all’apertura delle strade, quindi è una scelta di Anas (versante Bormio), dalla provincia autonoma di Bolzano (versante altoatesino) e dall’Umbrail (versante svizzero). La strada dello Stelvio è considerata carrabile solo per l’estate, ma è evidente che la situazione climatica non è più quella di prima e si spera che ne prendano atto verificando scelte differenti. Ad esempio, l’Umbrail (si interseca a partire dalla 4° cantoniera) potrebbe rimanere aperto monitorando con una certa costanza la situazione meteo. In Svizzera sono già abituati ad agire così, a livello nazionale invece non c’è ancora tale dinamicità. Più facile senza dubbio gestire il versante valtellinese, perché verso Trafoi anche con poca neve c’è sempre un certo pericolo.   

I lavori sugli impianti sono terminati?
A fine maggio ci sarà il collaudo finale della Funivia del Trincerone. È già iniziato anche l’aggiornamento e la revisione generale della sciovia Geister 1 e 2. Quindi con l’apertura del 1° giugno saranno funzionanti tutti gli impianti della parte alta, compresa la sciovia Payer e Cristallo.

Gli alberghi saranno tutti aperti?
Ci siamo incontrati pochi giorni fa ed anche se non sarà una stagione estiva facile, sono tutti concordi nell’aprire le porte delle proprie strutture, anche perché sono tutti ben consci che si tratta di un’attività turistica molto importante per l’economia e la forza lavoro del territorio. Nel giro di pochi giorni credo che ogni albergo inizierà ad aprire le prenotazioni. Cosa che è già possibile fare, a livello di prenotazione piste, skipass e soggiorni nelle strutture.Il 1° giungo apre lo Stelvio

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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