Turismo

La voglia di fare

Il “Pensiero di un Maestri di Sci di oggi si intitola: “La voglia di fare

“Caro Domenico, anche se non ti conosco di persona, la tua lettera pubblicata ieri su Sciaremag mi ha davvero emozionato. Per chi non lo avesse fatto, vi invito a leggerla, si intitola: “Siamo un piccolo sci club e i nostri bambini…“.

È l’esempio più bello di come lo sci da discesa sia stato oggetto di discriminazione, non capito per incompetenza. L’autore della lettera, che è anche il presidente dello sci club Ceva, smonta – con motivate ragioni – lo stop allo sci per i piccolissimi, dando precise soluzioni anti Covid affinché anche i bambini non agonisti si possano avvicinare a questo sport.

È la montagna che non si arrende aspettando una data certa, quella del 15 febbraio, che ogni volta ricordo, come fosse un mantra.

Ma questo dello Sci Club Ceva è uno dei tanti esempi di “voglia di fare”. Nei giorni scorsi, sempre su Sciaremag, è stata pubblicata la notizia che Sestriere terrà aperti gli impianti sino al 6 aprile per gli allenamenti degli sci club.

Un’altra importante località si aggiunge alla lista di stazioni che non si vogliono arrendere, che non aspettano l’eventuale “liberi tutti”, comunque al 50% . La decisione presa da Sestriere dimostra come la montagna si stia organizzando per non alzare bandiera bianca.

Un altro di questi esempi viene dall’Aprica, che ha trasformato la sua bella pista in notturna in un tracciato ben segnalato (e sicuro) per ospitare gite di sci alpinismo o con ciaspole, uniche attività praticabili anche per i non atleti, insieme allo sci di fondo.

Allo stesso tempo continuano le gare un po’ dappertutto e tra pochissimi giorni inizieranno i Mondiali di Cortina, la più importante delle vetrine.

Uguale discorso per gli alberghi, seppure penalizzati oltremodo (ce lo ha ricordato Federalberghi con una raccolta di firme), alcuni di essi, i pochi che hanno deciso di non stare chiusi, si trasformano in chalet privati.

Lo ha fatto per esempio l’Hotel Hermitage di Cervinia, offrendo per i propri ospiti relax e smart working, in un contesto di atmosfere uniche, che soltanto la montagna può offrire.

Inventare, innovare, proporre cose nuove, nonostante il lockdown, aspettando, oltre il via libera allo sci, i ristori.

Nonostante le parole rassicuranti dei nostri politici, alcune aziende (non di montagna) stanno promuovendo una “Class Action” contro il Governo per ricevere i promessi incentivi, calcolati sulle reali perdite di fatturato subite in questi mesi di chiusura.

La montagna per ripartire ha bisogno, in parallelo all’apertura degli impianti, di urgenti finanziamenti. Le linee guida (concordate con le Regioni) che il Ministro Boccia ha trasmesso al CTS hanno costi organizzativi e gestionali che graveranno interamente sull’economia delle varie località in caso di apertura.

Certamente sapremo “farà di necessità virtù”, ovviamente con spese a carico del destinatario: la montagna. Intanto la Provincia Autonoma di Bolzano tiene aperti i bar e i ristoranti anche di sera, facendosene un baffo del suo colore e delle prescrizioni. Vorrà pur dire qualcosa?

Walter Galli
P.S. Fossi una mosca, sarebbe bello ascoltare cosa si dicono nelle “segrete stanze” i politici quando parlano di montagna. Certamente non hanno le idee chiare come Domenico.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).