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Sul Monte Bianco con SkyWay per scendere sino a Chamonix sul ghiacciaio della Vallée Blanche

Sul Monte Bianco con la SkyWay per scendere sino a Chamonix sul ghiacciaio della Vallée Blanche
La salita sul Monte Bianco con Skyway e la discesa sino a Chamonix, sul ghiacciaio della Vallée Blanche, sono un’esperienza indimenticabile che tutti, se sciatori di medio livello, possono vivere.
Molti di noi hanno già vissuto l’esperienza di salire sul Monte Bianco con Skyway. La nuova funivia panoramica che gira a 360° è sicuramente una delle meraviglie delle Alpi. E allora perché non spingersi oltre? Come? Beh, portando con sé gli sci e attraversando il ghiacciaio della Vallée Blanche sino ad arrivare a Chamonix, ai piedi del versante francese.

Si tratta di una discesa unica al mondo che parte da Punta Helbronner a 3400 metri e arriva a Chamonix, a 1200, dopo ben 25 chilometri di sci. La domanda che spesso ci facciamo è: «ma sarò in grado?».

Lo abbiamo chiesto a Alex Campedelli, presidente delle Guide Alpine di Courmayeur dal 2018, tecnico elisoccorso del Soccorso alpino Valdostano che gestisce il Rifugio Monte Bianco in Val Veny.

«Non è una discesa difficoltosa specie quando la neve, come in questo periodo, è compatta. Diciamo che se uno sciatore affronta le piste nere può percorrerla senza grandi difficoltà. Ci sono alcuni passaggi ripidi ma nulla di complicato. Accorgimento importante è affidarsi alle guide alpine per evitare i crepacci, il vero pericolo della discesa».

Come detto mediante Skyway si raggiunge la terrazza panoramica più alta d’Europa con vista a 360 gradi sui massicci delle Alpi. Da lì si parte in un contesto paesaggistico unico circondati dalle vette che hanno segnato la storia di queste montagne: le vie Marbrées, l’Anguille du Toula con il relativo ghiacciaio, i Flambeau e via via la Tour Ronde, con la parete nord, e il Monte Bianco prima della Cresta Kuffner, celebre vetta che porta al Mont Maudit, un grande ghiacciaio che sembra piatto. Da lì i satelliti del Mont Blanc du Tacul, con il più celebre Grand Capucin. Queste sono solo le cime dei primi due chilometri!

«Si scia per un tratto, ci si ferma e si ascoltano le guide che raccontano gli aneddoti e le vette che ci circondano. Ci sono tantissime curiosità: il rifugio del Requin, che significa squalo, è circondato da tante punte che sembrano denti di squalo. Da lì si passa sopra una seraccata, dove non ci si ferma mai, e si arriva in una morena chiamata Salle à Manger, perché ci si ferma a mangiare. È come se fosse una gita in montagna, bisogna viverla in questo modo».

Abbiamo detto che la discesa non è proibitiva, anche in caso di nevicate?

«In caso di neve fresca è meglio aver avuto esperienze in fuoripista e sci larghi. Il problema non è la difficoltà ma il fatto che non è possibile tornare indietro».

Per fare un «test» di fuoripista si può andare in Val Veny che annovera diverse tracce in un bel ambiente. Si sale con gli impianti e si rientra sempre con gli impianti. Può essere un ottimo banco di prova prima di affrontare discese più impegnative, nel caso della Vallée Blanche per lunghezza non per pendenza.

Un aspetto da tener presente è che la discesa, con le dovute pause, dura cinque ore. A seconda delle condizioni la discesa della Vallée Blanche si fa da metà gennaio sino ad aprile. Una bella esperienza è arrivare a Chamonix con gli sci.

Oppure si può arrivare al Montanvert attraverso una scalinata, quindi con un impianto si risale sino al trenino rosso che porta a Chamonix.

«Un bel aneddoto è che sulla scalinata ci sono le targhette dov’era il ghiacciaio negli anni passati. Negli ultimi 20 il livello del ghiacciaio si è abbassato enormemente».

L’utilizzo delle guide per l’attraversata non è obbligatorio ma è caldamente consigliato.

«Le condizioni cambiano di settimana in settimana e con esse i passaggi nei crepacci. L’itinerario non è sempre lo stesso».

Alex Campedelli, presidente delle Guide Alpine di Courmayeur dal 2018, tecnico elisoccorso del Soccorso alpino Valdostano che gestisce il Rifugio Monte Bianco in Val Veny

Il costo per l’attraversata si aggira intorno ai 120 euro a persona e varia a seconda del periodo e dell’affluenza. Se pensate che la partenza è fissata alle 8.30 e non si rientra prima delle 15/16 del pomeriggio il prezzo è più che ragionevole anche perché, grazie alla conoscenza che viene trasmessa, si vivrà un’esperienza che resterà impressa per sempre.

Foto di Nicola Burini  Monte Bianco Vallée Blanche Monte Bianco Vallée Blanche Monte Bianco Vallée Blanche

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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