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Andamento turistico in forte crisi

Prima la mancanza di neve, poi lo sciopero dei Tir, infine il gelo e il maltempo che hanno paralizzato per due settimane l‚ÄôItalia e hanno bloccato le partenze verso le destinazioni alpine e dolomitiche. E poco dopo è arrivato il caldo primaverile. ‚ÄúUna stagione da dimenticare, la peggiore degli ultimi dieci anni‚Äù, dicono 6 operatori su 10.Non sono stati sufficienti neppure i week-end e la Pasqua bassa a salvare i bilanci della stagione di impiantisti, albergatori, ristoratori e commercianti.Cali di presenze e fatturato si sono registrati ovunque, con la sola eccezione della Valle d‚ÄôAosta, favorita dalla posizione geografica e dalle maggiori precipitazioni nevose. Per il resto, dal Trentino al Piemonte, dal Veneto all‚ÄôAppennino Emiliano Romagnolo fino all‚ÄôAbruzzo, l‚Äôinverno 2011-2012 passerà agli annali come una delle peggiori stagioni turistiche del nuovo millennio. A flettere è stata soprattutto la clientela italiana.I cambiamenti nella composizione della clientela (italiana e straniera) Più del 73% degli operatori del Panel dell‚ÄôOsservatorio dichiara una diminuzione dei connazionali. Il 41,7% gli operatori turistici dell‚Äôarco alpino e dolomitico ha registrato una crescita dei turisti stranieri nel corso della stagione, non questo leggero aumento (tra il +1 e il +5%) non basta a sostenere la montagna.A pesare negativamente sull‚Äôinverno 2011-2012 è stata certamente la siccità. La mancanza di neve nel periodo più importante della stagione ha prodotto disdette, impianti desolatamente vuoti e presenze in forte calo. Anche la crisi economica sta influenzando negativamente le vacanze degli italiani. Il caro autostrade e il caro benzina contribuiscono a far diventare la vacanza in montagna uno svago per ricchi fortunati.Unica oasi di ottimismo, la Valle d‚ÄôAosta. Qui le località sciistiche hanno goduto di un eccellente innevamento e di un positivo andamento del movimento straniero.In Alto Adige, i comprensori della Val Gardena, Val Badia e Plan de Corones hanno smorzato le perdite grazie alla clientela straniera e agli italiani di fascia medio-alta. Ciononostante gli operatori altoatesini, dopo anni di eccellenti performance e costanti aumenti del movimento, hanno vissuto una stagione negativa.Contrazioni molto evidenti‚Ä¢ in Piemonte: gli operatori interpellati quantificano il calo attorno al 20-25% aggiungendo ai motivi della flessione legati alla crisi economica e alla scarsità di neve anche le manifestazioni No-Tav;‚Ä¢ in Lombardia: si sono difese Bormio grazie alle Terme e Livigno grazie alla posizione che ha garantito buon innevamento e stagione lunga;‚Ä¢ in Veneto: a Cortina come negli altri comprensori regionali gli operatori turistici parlano di una flessione delle presenze superiore al 30%;‚Ä¢ in Trentino: la crescita del turismo straniero, polacchi e russi in particolare, non è bastata a compensare le perdite a due cifre di turisti italiani.Stesso discorso nell‚ÄôAppennino emiliano-romagnolo e in Abruzzo, dove la mancanza di neve ha penalizzato le stazioni sciistiche, che hanno lavorato a pieno regime solo a partire da febbraio.Il dato congiunturale preoccupa non poco gli operatori turistici e gli amministratori pubblici di un comparto turistico, quello montano, che raccoglie circa il 12% del movimento turistico in Italia (tra italiani e stranieri). Sono in ballo più di 25mila strutture ricettive con oltre 615mila posti letto, con gli alberghi che rappresentano 7.350 strutture circa per quasi 317mila posti letto.Secondo l‚Äôultima rilevazione dell‚ÄôOsservatorio Turistico della Montagna, l‚Äôinverno 2011-2012 ha deluso oltre i 2/3 degli operatori del Panel.Andamento complessivo stagione invernaleRaggiunge addirittura il 68,6% la quota di albergatori che chiude la stagione invernale registrando una flessione compresa tra il -5% e il -15%. Solo il 3% degli alberghi dichiara performance positive, mentre il 28,4% parla di stabilità rispetto all‚Äôinverno passato.6 operatori turistici su 10 dichiarano un contenimento della spesa da parte dei propri clienti che, per contenere il budget, hanno tagliato le spese extralberghiere (ristorazione, shopping, divertimento) e ridotto la durata dei soggiorni (drastica contrazione delle settimane bianche come previsto dal Rapporto Previsionale dell‚ÄôOsservatorio della Montagna).Spesa media dei clientiLa tendenza degli italiani a fare vacanze più brevi e più frequenti, la contrazione delle vendite di skipass, la siccità e il meteo poco favorevole o discontinuo, si sono sommati ai tempi lunghi per il raggiungimento delle destinazioni alpine e alla ridotta passione agonistica nazionale e stanno diventando ordini del giorno permanenti per le pubbliche amministrazioni alpine e dolomitiche.I NUMERI DELLA DOMANDA PER LA MONTAGNA ITALIANA*(*Valle d‚ÄôAosta, Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia?Elaborazioni TMI su dati ISTAT, ANEF e AC Nielsen)2011-2012Turisti italiani nelle località di montagna italiane: 5.060.000 (-8%)Turisti stranieri nelle località di montagna italiane: 3.440.850 (+1,5%)Totale turisti sulle montagne italiane: 8.500.850 (-4,9%)Italiani praticanti dello sci e disciplineSciatori: 1.900.000Snowboarder 470.000Fondisti: 370.000Altre discipline (sleddog, sci alpinismo, ciaspole, snow kite, etc.): 150.000?Come si evince, solo il 57% dei turisti italiani che frequentano la montagna pratica una disciplina sportiva. Questo è un dato chiave da memorizzare quando si pianificano e programmano le linee strategiche per lo sviluppo turistico di una località.Peggiora sensibilmente l‚Äôaspetto economico e il giro d‚Äôaffari si contrae ulteriormente rispetto allo scorso anno.?Stagione invernale?Fatturato diretto?Giro d‚Äôaffari complessivo?2003-2004?2,60 mld. di euro?11,4 mld. di euro?2005-2006?3,90 mld. di euro?12,3 mld. di euro?2007-2008?4,80 mld. di euro?12,9 mld. di euro?2008-2009?4,35 mld. di euro?11,4 mld. di euro?2009-2010?4,30 mld. di euro?11,2 mld. di euro?2010-2011?4,21 mld. di euro?10,6 mld. di euro?2011-2012?4,19 mld. di euro (-4,5%)?10,7 mld. di euro (+0,9%)?Elaborazioni Trademark Italia su dati Assosport e AC NielsenLe preoccupazioni degli operatori per la caduta dei budget di spesa e dei loro ricavi sono evidenti: il 74,2% degli operatori del Panel dichiara di aver registrato una flessione (di almeno 5 punti) del giro d‚Äôaffari diretto rispetto allo scorso inverno, pure in presenza di ritocchi di prezzi tra il +2 e il +3%.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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